Giornate FAI di Primavera 2018 a Napoli

Sabato 24 e domenica 25 marzo, a Napoli e provincia, visite guidate in numerosi luoghi aperti appositamente per l’occasione

giornate FAI primavera 2018 napoliSabato 24 e domenica 25 marzo 2018, a Napoli e provincia, si terrà la XXVI edizione delle “Giornate FAI di Primavera”, manifestazione nazionale che coinvolge 400 località del nostro Paese dove, grazie all’impegno di 7.500 volontari e 35.000 Apprendisti Ciceroni, saranno aperti oltre 1.000 siti: chiese, ville, giardini, aree archeologiche, avamposti militari, interi borghi. Si tratta di tesori di arte e natura spesso sconosciuti, inaccessibili ed eccezionalmente visitabili durante questo weekend con un contributo facoltativo.

NAPOLI

Chiostro Sant’Agostino alla Zecca a Palazzo Ascarelli
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Ingresso dedicato ai soli Iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
A Palazzo Ascarelli c’è un chiostro pensile seicentesco, scorporato dal complesso monastico di Sant’Agostino alla Zecca a fine ottocento. Dal chiostro, chiuso da un lucernario in stile liberty di fine Ottocento, si accede alla Sala Capitolare, la stessa dove nel 1647 si svolse il processo a Tommaso Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, e in cui fu condannato a morte. Dopo un lungo periodo di abbandono, oggi l’edificio è di proprietà di una famiglia di imprenditori mecenati.

Real Museo Mineralogico e Museo Zoologico
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Il Real Museo Mineralogico ha sede nella prestigiosa Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti. Istituito nella primavera del 1801 da Ferdinando IV di Borbone fu un importante centro di ricerca scientifica finalizzata alla valorizzazione delle risorse minerarie del Regno di Napoli. Il Museo Zoologico, fondato nel 1813 da Gioacchino Murat, fu formato dall’acquisto di alcune collezioni private unitamente con i reperti già in possesso dei Borbone. Tante sono le raccolte ospitate dal Museo, la cui attrazione principale è la collezione dei vertebrati che si fregia di ospitare, tra i tanti reperti, lo scheletro di una balena franca boreale, ritrovata nel Mediterraneo, e quello di un elefante, giunto a Napoli nel 1742 come dono al re Carlo di Borbone.

Palazzo della Borsa, sede Camera di Commercio
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
La Camera di Commercio di Napoli venne istituita da Giuseppe Bonaparte nel 1808. Spetta dunque a questa prima Camera di Commercio del Regno di Napoli, di occuparsi del commercio e dell’organizzazione di una “Borsa”. La sede fu nel Monte dei Poveri Vergognosi, in via Toledo. Con il ripristino del periodo borbonico la Camera di Commercio di Napoli si trasferisce al palazzo dei Ministeri (Palazzo San Giacomo). Il palazzo fu costruito su progetto di Alfonso Guerra e Luigi Ferrara. Durante il Fascismo furono aggiunti i due obelischi ai suoi lati. L’antichissima Cappella di Sant’Aspreno, compresa all’interno dell’edificio del Palazzo della Borsa, porta il nome del primo vescovo di Napoli, Aspreno. Il dodici settembre, la rabbia tedesca che infuria sull’Università, spargendo sangue di vittime innocenti, colpisce anche il palazzo della Borsa, e tenta di distruggerlo.

Palazzo Reale
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Quando Napoli nel 1734 divenne capitale di un regno autonomo con Carlo III di Borbone, il Palazzo Reale, su progetto di Domenico Fontana, fu ampliato sul versante del mare, con l’Appartamento del Maggiordomo Maggiore, poi verso il Vesuvio con l’Appartamento per i Reali Principi. Vennero perciò a formarsi altri due cortili, oltre a quello d’onore. Gli interni furono allestiti nel gusto tardo barocco con marmi preziosi e affreschi celebrativi, tra i quali le opere di Francesco De Mura e Domenico Antonio Vaccaro. Le ultime trasformazioni avvennero al tempo di Ferdinando Il Borbone. Sede dei Principi di Piemonte dopo l’Unità d’Italia, fu ceduto al Demanio dello Stato da Vittorio Emanuele III di Savoia nel 1919 e destinato in gran parte a Biblioteca Nazionale, mentre l’ala più antica sul Cortile d’Onore, ricca di testimonianze storico-artistiche dal Seicento all’Ottocento, fu adibita a Museo dell’Appartamento Storico.

Crociera Inferiore Galleria Umberto I e Salone Margherita
Sabato: 10:00 – 15:30 (ultimo ingresso 15:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Molti non sanno ma esistono due piani di calpestio della Galleria Umberto I, quello più noto, crociera superiore, con marmi policroni posto in continuità con via Toledo con un ampio spazio cupolato all’incrocio dei bracci, e una crociera inferiore, anch’essa con ampie altezze ed illuminata di giorno dagli oblò oggi in fase di restauro, che fino agli anni ’60 ospitava oltre la cassa cambiali della Banca Nazionale dell’Agricoltura, servizi igienici e locali per il divertimento. Era il 1890, a cantiere già avanzato, il progetto fu implementato con una migliore utilizzazione degli spazi posti sotto il livello principale di calpestio della galleria, facilmente collegabili con via Verdi. Si cominciò a realizzare una grande sala per spettacolo con volta ad ombrello che sarebbe diventata poi il notissimo “Salone Margherita” per spettacoli di cafè chantant. Una chicca delle meraviglie di Napoli nascoste che varrebbe la pena recuperare.

Fondazione Circolo Artistico Politecnico
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Il Museo, dedicato al Principe Caravita di Sirignano, primo presidente dell’Associazione, è rappresentativo dell’800 e ’900 napoletano, frutto di una raccolta sviluppata nel tempo dai soci e testimonianza di uno dei secoli più floridi di Napoli. Il Museo abbraccia l’intera sede, nella quale ebbero vita L’Accademia Napoletana di Scacchi, la Scuola di Arte Drammatica e il Teatro dei Giovani. Di notevole pregio è la sala realizzata nel 1912, in perfetto stile liberty, dall’arch. Giovan Battista Comencini. Molto caratteristica anche La Farmacia che conserva ancora le caricature dei soci e dei vasi dipinti a tema, espressioni del caustico spirito sociale dei suoi frequentatori. Della collezione fanno parte opere pittoriche e scultoree di grandi artisti soci come Dalbono, Caprile, Viti, Jerace e De Luca, dalla seconda metà dell’ 800 ad oggi.

Biblioteca Nazionale: appartamenti di Ferdinando II e Fondo Aosta
Sabato: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Ingresso riservato agli Iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco
Presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, in alcune sale chiuse al pubblico, è custodito il Fondo Aosta, donato nel 1947 da S.A.R. Elena d’Orléans. Si tratta di una collezione di circa 9.800 fotografie appartenuta ad Elena d’Orléans, moglie di Emanuele Filiberto duca d’Aosta. Alle foto private della famiglia Aosta si affiancano veri e propri reportage dei safari e delle battute di caccia grossa compiuti in Africa dai duchi, servizi fotografici che documentano usi e costumi delle popolazioni indigene dell’Africa d’inizio secolo. Numerose foto ufficiali dei duchi recano, infine, preziose testimonianze alla memoria storica dell’Italia tra l’inizio del secolo e l’avvento del fascismo.

Memus: Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell’orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Ogni anno il Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo celebra un’importante ricorrenza musicale o coreutica, attingendo al ricco patrimonio della storia del Lirico napoletano. In occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini, sono in programma numerosi eventi artistici e culturali. Il fulcro delle Celebrazioni sarà una mostra documentaria e iconografica, in cui verranno esposti materiali inediti e di grande pregio storico e artistico provenienti dalla ricca Collezione di Sergio Ragni, corredata da una installazione artistica multimediale.

Villa Rosebery: parco e palazzina Borbonica
Sabato: 10:00 – 16:00 (ultimo ingresso 15:00). Ingresso riservato agli Iscritti FAI, possibilità di iscriversi al FAI in loco.
Domenica: 10:00 – 16:00 (ultimo ingresso 15:00). Apertura al pubblico.
Come arrivare a VIlla Rosebery: ANM metterà a disposizione la linea 623 di collegamento con Villa Rosebery sul percorso Piazza Salvatore di Giacomo (capolinea)–via Posillipo–via F. Russo/Villa Rosebery e viceversa. La linea avrà frequenza di circa 30’ con prima partenza ore 10:30 e ultima ore 16:30. Per raggiungere villa Rosebery con i mezzi pubblici, vista la difficoltà a trovare parcheggio, si suggerisce : Metro linea2 fino a Mergellina, con interscambio linea 140 su via G. Bruno/Linea 140 da S. Lucia e Piazza Vittoria/Linea C31 dal Vomero. Per chi può, è consigliabile scendere a piedi lungo via Ferdinando Russo (il percorso è in discesa per circa 800 metri) e utilizzare la linea 623 per la risalita. Per il bus 623 hanno validità biglietti e abbonamenti ordinari. Per la corsa singola, è possibile l’acquisto del titolo direttamente a bordo o al capolinea dal personale ANM al prezzo maggiorato di 1,5 Euro.

BACOLI

Parco archeologico di Cuma
Sabato: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
L’antica Cuma riveste un ruolo molto importante dal punto di vista archeologico in quanto rappresenta la più antica colonia greca d’Occidente, successiva soltanto all’occupazione provvisoria dell’isola d’Ischia, l’antica Pithecusae. Al sistema di fortificazione dell’acropoli si collega il cosiddetto “Antro della Sibilla”, un’imponente galleria scavata nel tufo lungo la terrazza che si affaccia sull’antica insenatura del porto. Sulla spianata più alta dell’acropoli sorgeva il cosiddetto Tempio di Giove, mentre su quella inferiore sorgeva il Tempio di Apollo. E’ qui che si trova la Cripta romana, una galleria di 300 metri scavata nel tufo che collegava il porto al Foro della città.

MASSA LUBRENSE

Chiesa del Santissimo Salvatore nel Borgo di Schiazzano
Sabato: 10:00 – 13:00 – 15:30 – 17:30
Domenica: 10:00 – 13:00
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Il piccolo borgo di Schiazzano ha oggi una posizione del tutto marginale rispetto alla viabilità principale di Massa Lubrense. Non era cosi nel ‘700 e nell’800, quando le famiglie di Schiazzano erano dedite, oltre che all’agricoltura, al commercio marittimo locale e internazionale. La Chiesa del Santissimo Salvatore veniva descritta nei documenti dell’epoca come una delle più ricche e ben tenute di Massa Lubrense. La chiesetta ed il piccolo borgo, rimaste un po’ isolate rispetto alla rete viaria massese, hanno oggi conservato il loro carattere ed il loro fascino antico.

Baia di Ieranto
Sabato: 10:00 – 18:00
Domenica: 10:00 – 18:00
Prenotazioni per le visite guidate ESCLUSIVAMENTE nei giorni precedenti l’evento (entro e non oltre il venerdì 23 marzo), al numero di cellulare 335 84 10 253. Si segnalano difficoltà di comunicazione nei giorni delle Giornate FAI di Primavera per la mancanza di ricezione telefonica nell’area della baia.

Contributo suggerito a partire da: € 5,00 La Baia di Ieranto, inserita nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, si divide in due aree, la Baia Grande e la Baia Piccola, separate da Punta Capitello. Percorrendo il sentiero che parte dall’abitato di Nerano, è possibile arrivare alla Torre, scendere fino alla spiaggia o visitare gli antichi edifici rurali, ovvero le strutture di pertinenza della cava restaurate dal FAI, che si affacciano sul mare, silenziosi testimoni di un passato di duro lavoro e fatica.

NOLA

Complesso di Santa Chiara
Sabato: 10:00 – 13:00 – 16:00 – 20:00
Domenica: 10:00 – 13:00 – 16:00 – 20:00
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Il Complesso di Santa Chiara di Nola occupa tutta la zona tra via Santa Chiara, via Pompeo Fellecchia, vicolo Foro Boario, viella di Santa Chiara e corso Tommaso Vitale. I vari corpi di fabbrica che compongono il complesso sono realizzati in epoche storiche diverse. La parte più antica del Complesso di Santa Chiara è composta dall’edificio sacro della Chiesa di Santa Maria Jacobi. La prima comunità di clarisse si insediò a Nola per volere del conte Roberto Orsini, che fece adattare una chiesa romanica in romitorio, in modo da accogliere le francescane. Nicola Orsini, il figlio di Roberto Orsini fece ampliare e ristrutturare il monumento in stile gotico. Di indubbio interesse sono gli affreschi lungo le pareti della Chiesa di Santa Chiara. Un ulteriore ampliamento dell’edificio sacro ebbe luogo nel XVIII secolo, nello stesso periodo fu rimaneggiato anche il monastero. Ad occuparsi dei restauri del XVIII secolo fu l’architetto Ferdinando Sanfelice.

Chiesa di San Biagio
Sabato: 10:00 – 13:00 – 16:00 – 20:00
Domenica: 10:00 – 13:00 – 16:00 – 20:00
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
La Chiesa di San Francesco, oggi San Biagio, di fondazione tardo duecentesca, ampliata, nel corso del trecento, per volere del conte Niccolò Orsini, ospitò una fiorente comunità francescana, di cui a pochi passi resta anche il palazzo comitale, interessante testimonianza di architettura rinascimentale che conserva al di sotto del piano di calpestio, resti archeologici di epoca romana. Dell’originario impianto medievale, resta visibile l’abside ed il coro di età gotica, il portale sul cui architrave sono scolpiti al centro la Madonna col Bambino tra San Pietro, San Paolo, San Francesco e Santa Brigida. Al di sopra la lunetta, con l’affresco della Madonna della Misericordia, congregazione a cui fu affidata la chiesa nell’800, allorquando l’edificio di culto fu titolato a San Biagio. La chiesa fu eretta a parrocchia all’inizio del’900.

POZZUOLI

Accademia Aeronautica
Sabato: 10:00 – 16:30 (ultimo ingresso 16:00)
Domenica: 10:00 – 16:30 (ultimo ingresso 16:00)
Contributo suggerito a partire da: € 3,00

SORRENTO

Villa romana dei Bagni della Regina Giovanna
Sabato: 10:00 – 12:00 – 15:00 – 16:00. Visite guidate con partenza ore 10-11-12-15-16.
Domenica: 10:00 – 12:00 – 15:00 – 16:00. Note: Visite guidate con partenza ore 10-11-12-15-16. Visite anche in Inglese.
Prenotazione obbligatoria: giornatefaisorrento@gmail.com – 334 6054380
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
La villa romana del Capo di Sorrento, detta dalla tradizione popolare “I bagni della regina Giovanna”, è una delle antiche ville marittime meglio conservate della Penisola Sorrentina. Nell’ambito del diffuso fenomeno della villeggiatura romana nel golfo di Napoli, la villa fu costruita in un punto geografico scelto ad hoc, in cui era possibile godere di una prospettiva unica sul golfo di Sorrento, la baia di Napoli e l’isola di Ischia. In età romana l’intero complesso si sviluppava su tutto il promontorio del Capo e comprendeva due nuclei abitativi, uno a monte avente funzione agricola, e una parte residenziale costruita in prossimità del mare. Un articolato sistema di rampe e gallerie collegava i diversi ambienti della villa mentre i dislivelli del promontorio erano superati mediante l’utilizzo di terrazze artificiali. Un eccezionale bacino d’acqua naturale rappresentava il punto di interconnessione con gli ambienti disposti sul plateau roccioso (bagno della Regina Giovanna).

Basilica di Sant’Antonino
Sabato: 10:00 – 16:00
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell’orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00

Il Bastione di Parsano e le antiche mura urbane
Sabato: 10:00 – 13:00 – 16:00 – 18:00
Domenica: 10:00 – 13:00 – 16:00 – 18:00
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Sorrento ha potuto contare fin da epoca romana su una solida difesa, assicurata da una imponente cerchia muraria, tuttavia solo in epoca assai più recente la murazione urbana ha assunto l’aspetto ancora oggi parzialmente conservato. Essendo esposta al rischio delle incursioni saracene, che soprattutto nel corso del Cinquecento devastarono buona parte delle località marittime dell’Italia Meridionale, la città – durante il periodo del viceregno spagnolo – fu al centro di una intensa attività volta a garantire un massiccio sistema difensivo del centro abitato. A partire dai primi anni del XVI secolo le mura romane, più volte restaurate in epoca medioevale, furono completamente rinnovate e rese di fatto invalicabili. La presenza di un Castello (oggi purtroppo scomparso) testimoniava la valenza della porta rivolta ad oriente, verso il Piano, che era considerata come la porta maggiore.

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