Corpus carsico

Dal 15 dicembre al 20 gennaio, presso la Certosa di San Giacomo a Capri, sarà allestita la mostra di Luigi Auriemma

corpus CarsicoDal 15 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019, presso la Certosa di San Giacomo a Capri, sarà allestita la mostra di Luigi Auriemma “Corpus carsico”, curata dal Direttore della Certosa di San Giacomo, nell’ambito del programma espositivo organizzato dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente.
Il progetto nasce per la Certosa di San Giacomo e si sviluppa tra la Chiesa e la raccolta Sala del Capitolo, contigua al Chiostro Piccolo. Il “corpus carsico” è l’isola stessa, e il titolo contiene le parole opus e ars evidenziate graficamente: come di consueto Auriemma offre al visitatore una complessa catena di pensieri e immagini, nelle quali la parola è materiale imprescindibile per la costruzione dei significati.
Il “corpo” di Capri, largamente presente nel progetto, diventa corpo dell’opera, attraverso la quale si stabilisce il rapporto fra artista e osservatore, sviluppato più esplicitamente nei tre Autoritratti esposti nella Sala del Capitolo.
L’isola compare come presenza minima nell’opera Luogo visivo, in cui l’infinitesimo granello di sabbia prelevato da una delle spiagge dell’isola rappresenta la frontiera tra il visibile e l’invisibile in quanto ultimo elemento percepibile dallo sguardo ed è evocata attraverso le parole estrapolate dai versi di Chioma di Capri e de Gli amanti di Capri, dedicate all’isola da Pablo Neruda e riprodotte nei timbri chiusi in cinque teche di cristallo.
Nella Certosa, uno dei luoghi più rappresentativi dell’isola, prendono forma le riflessioni (e si potrebbe dire la narrazione filosofica) con cui Auriemma invita a confrontarsi. Esse sono fortemente suggerite dalla Chiesa, spazio pregnante e sacro, e luogo iper-significativo, con il quale gli elementi dell’installazione sono in stretta relazione: è così nell’opera Alfabetizzare la base, composta da 26 “mattonelle” con le lettere dell’alfabeto realizzate con l’impiego di ostie e disposte sul pavimento della navata secondo un percorso che dall’ingresso conduce all’altare; è così in Anticoncettuale-Sovraconcettuale, nella Cappella di San Bruno, un campo specchiante con la silhouette di Cristo crocifisso riempita da strati di ostie, e accanto le due scritte del titolo che, nell’andamento orizzontale/verticale si incrociano nella lettera T, a significare che, ontologicamente, oltre il concetto è il pensiero, oltre il visibile è l’invisibile, come nella frase Hoc est enim corpus meum (Questo è il mio corpo), che nella tradizione cristiana sintetizza il rapporto tra significante e significato.

Ingresso: 6.00 €
Orario: 10.00 – 15.30 (ultimo ingresso ore 15.00); chiuso lunedì.

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