Domenica 14/10/2001 – Nona giornata -
 

Graffiedi, l'urlo del Napoli.

Vantaggio di Baccin, pari di Ghirardello. Ma all'89' l'ex milanista vale altri tre punti.
Guizzo dell'attaccante nel finale: De Canio incassa il secondo successo consecutivo.
 
CITTADELLA – NAPOLI 1 – 2 (3053 spettatori)

CITTADELLA (3-3-1-3): Capecchi, Turato, Simeoni, Esposito, Migliorini (35st Pizzi), Giacomin, Mazzoleni, Martusciello (25'st Boudouma), Sturba, Ghirardello, Baicu (42'pt Ferrarese).
Panchina: Radaelli, Musso, Amore, Zanon. All. Glerean.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Bonomi, Luppi (30'st Troise), Caruso, Bocchetti, Baccin, Bigica (25'st Saber), Montezine, Magoni, Floro Flores (22'st Jankulovski), Graffiedi.
Panchina: Roccati, Husain, Alessi, Sesa. All. De Canio.

MARCATORI: 43'pt Baccin, 38'st Ghirardello (r), 44'st Graffiedi.

L'uragano Napoli, siamo testimoni della seconda impresa consecutiva in trasferta. A Padova con lo stesso risultato di Terni (2-1), con la stessa voglia, con gli stessi attributi. Alle cinque della sera Giorgio Corbelli ha lo sguardo azzurro Napoli, i baffetti che sembrano baffoni, come se fosse reduce da un'asta televisiva miliardaria: il Napoli avanza, recupera, l'eco rimbalza fortissima, senza dimenticare che c'è una partita (quella col Vicenza) da recuperare. Il Napoli agisce da Napoli perché, dopo aver subito il rigore di Ghirardello al 38'st, dimentica in un baleno le palle-gol dilapidate che avrebbero potuto chiudere i conti e dare un significato al fortunoso blitz di Baccin. Funziona così, quando studi da grande squadra. Devi dimenticare, non puoi accontentarti. E così al 44'st Saber, fresco di nomina, si divora la fascia destra e spedisce in mezzo; Capecchi si distende ma non controlla, l'uscita bassa diventa una mezza Waterloo, vuoi vedere che… Sulla respinta, piomba Graffiedi che non avrebbe troppe possibilità di prendere la porta: c'è un pertugio, l'unico, nei pressi dell'angolino sinistro, il talentuoso Mattia vince proprio quel premio. E poi si abbandona ad una gioia sfrenata. Quella gioia è il Napoli, finalmente un'idea, un progetto, più di una speranza.
Il Cittadella a lungo disarmato, tatticamente De Canio sbanca così. Prende le misure, studia al millimetro, taglia i rifornimenti di Glerean. Per esempio: i tre attaccanti avversari vanno seguiti senza distrazioni, l'anticipo principale comandamento, operazione eseguita alla lettera. Per esempio, su Martusciello, il fantasista, bisogna fare pressione e la cerniera di centrocampo funziona. Magoni soffre e raddoppia, Bigica costruisce e va in trincea, Bocchetti sale e scende dedicandosi alla doppia fase con profitto. E poi, un altro esempio: come colpire il Cittadella, quali sono i punti deboli? C'è la fascia sinistra, quella di Mazzoleni che ogni tanto perde acqua. Bisogna sfondare da lì, verificheremo che sarà un successo. Il Napoli, per la verità, dopo aver limitato al minimo i danni, potrebbe già pungere al 10'. Prendete la targa di Montezine, il brasiliano dai piedi dolci e dalle intuizioni illuminanti: è lui che da sinistra manda in porta (vorrebbe…) Floro Flores, un messaggio purissimo "sbatti dentro quel pallone", e invece il ragazzino da due metri stecca. Imperdonabile. Tatticamente parlando, il Cittadella non decolla. Passano i minuti, ma il freno a mano resta un antipatico compagno di viaggio: un'uscita di Mancini su Baicu, i lampi di Sturba, gli unici.
E allora, ricordate la famosa fascia di sinistra, quella di Mazzoleni? Al 43' abbiamo la risposta, esauriente e puntuale: Graffiedi trova un corridoio, il taglio di Baccin è perfetto, il ritardo di Mazzoleni colpevole. Adesso il capitano non avrebbe che una possibilità, il cross a rientrare nella speranza di pescare un compagno in libertà. Invece, ne viene fuori una traiettoria velenosa: Capecchi si fa scavalcare, il terrore addosso, quella folle corsa finisce sul palo interno con sponda felice. Baccin, onestissimo, si fa i complimenti mimando un gesto che, tradotto, significa: la fortuna (eufemismo) mi ha aiutato. Ma nessuno può disconoscere che il Napoli meriti di andare al riposo con il morale dei giorni belli. Nel frattempo, Glerean pesca nel cilindro: per rispetto nei riguardi di Baicu potrebbe aspettare l'intervallo, invece si esibisce al 42' e sgancia Ferrarese. Il rumeno non gradisce, evita di passare dalla panchina, qualche compagno lo ammorbidisce. In fondo, è una questione di fair-play accettare ogni decisione.
La ripresa è il balletto del Napoli che non chiude i conti. Perché il Cittadella ricomincia senza offrire soluzioni alternative: piccole tracce di improvvisazione, palloni scaraventati nella mischia, la brillantezza tecnica che diventa un optional. Più che prendersela con l'arbitro Preschern, com'ha fatto in sala stampa, il nervoso Glerean dovrebbe studiare i motivi di un'esibizione in tono minore. Napoli ordinato, un po' rintanato, ma pungente nei ribaltamenti. Ahi, Floro Flores come si può divorare l'occasione del 12'st? La prateria a disposizione, la chiusura addosso a Capecchi che si esalta, l'occasionisima numero due dilapidata e il baby finisce sul libro nero. De Canio intuisce che non si può sciupare così, mentre il Cittadella continua a fare il solletico: Martusciello si addormenta in area, Bocchetti provvidenziale su una legnata di Ferrarese.
Peschiamo nel mazzo la carta vincente, è quasi un passaparola e si esibiscono entrambi gli allenatori. Glerean propone il fumoso Boudouma e punisce Martusciello; De Canio convoca Jankulovski, paga Floro Flores, il ceco si sposta a sinisra e Montezine agisce come spalla di Graffiedi. Tre minuti e tocca a Saber, esce il generoso Bigica, con Baccin che si defila in mezzo, una formula rivisitata. Il Napoli ha l'ennesima chance per il paradiso, ma il diagonale di Graffiedi viene intercettato con il mignolo da Capecchi, determinante deviazione in angolo. Quando Troise rileva Luppi, il Napoli ha un terribile presentimento: vuoi vedere che, dopo aver scialacquato, arriva la pugnalata? Minuto 37, improvvisato il tentativo di fuorigioco firmato Caruso, Bocchetti si attarda e quando affronta Ferrarese lo stende, rigore trasparente. Ineccepibile la trasformazione del capocannoniere Ghirardello.
Una squadra normale prenderebbe il punto, imprecando. Ma il Napoli non è una squadra qualsiasi. Il Napoli schiuma rabbia, nella discesa di Saber c'è la sintesi perfetta. E nella magistrale esecuzione di Graffiedi, sulla respinta goffa di Capecchi, un messaggio a caratteri cubitali: il Napoli esiste, è vivo e affamato, con il timbro di De Canio.
 
MANCINI 6
 
In realtà è poco impegnato. Ma sbroglia situazioni difficili con tre-quattro uscite importanti.
LUPPI 6.5 Compitino all'isegna della praticità (30'st Troise sv).
BONOMI 6.5

 
Defilato a destra, cerca di non farsi prendere il tempo da Sturba. Con il mestiere, porta a casa un grafico apprezzabile.
CARUSO 6.5

 
Mezzo voto in meno per la disattenzione che genera il rigore: cerca di far scattare il fuorigioco in notevole ritardo. Per il resto, autorevole.
BOCCHETTI 6

 
Ci piace perchè ha qualità e quantità. Talvolta esagera e Ferrarese gli presenta il conto in occasione del rigore. Ha un futuro assicurato.
BACCIN 6
 
Il gol fortunoso è il giusto premio a un'interpretazione sostanziosa.
BIGICA 6.5
 
Lucido, geometrico, distributore di palloni invitanti (25'st Saber 6.5: Pendolino come il Cafu dei bei tempi. Entra e lascia il segno).
MAGONI 6.5

 
Quasi ai livelli di Terni. Ha il fiato per arrivare all'ultima curva, ha l'astuzia di chi capisce un secondo prima come comportarsi.
MONTEZINE 7

 
Piedi morbidissimi, cerca il numero e spesso lo trova. Se imparerà a muoversi meglio senza palla diventerà un campione.
GRAFFIEDI 7


 
Il tocco illuminante che consente a Baccin di sprigionare potenza. La splendida esecuzione del raddoppio. Il coraggio di entrare in ogni mischia. Non si smonta dopo un'occasione sprecata.
FLORO FLORES 5

 
Due palle-gol limpide limpide, erroracci non degni di un attaccante in carriera (22'st Jankulovski 6: Entra e si fa sentire).

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