Domenica 18/11/2001 – Tredicesima giornata -
 

Godeas respinge il Napoli.

Doppietta dell'attaccante siciliano che vanifica lo splendido pareggio di Montezine.
Due legni frenano gli azzurri sullo 0-0. Espulso Di Meglio nel finale.
 
MESSINA – NAPOLI 2 – 1 (8068 spettatori)

MESSINA (3-4-1-2): Manitta, Accursi (20'st Sportilio), Di Meglio, Bertoni, Milana, Campolo, Obbedio, S. Marra, Buonocore (44'st Bellotti), Godeas, Gutierrez (31'st Molino).
Panchina: Marruocco, D'Alterio, Di Fausto, Sullo. All Arrigoni.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Saber, Bonomi (5'st Stellone), Luppi , Caruso, Bocchetti, Magoni (37'st Sesa),Vidigal, Montezine, Graffiedi (16'st Jankulovski), Rastelli.
Panchina: Gragnaniello, Husain, Alessi, Troise. All. De Canio.

MARCATORI: 40'pt Godeas, 14'st Montezine, 34'st Godeas.

Quello striscione è una sentenza: il Messina Godeas ancora. Proprio così, Denis colpisce due volte ed abbatte un Napoli generoso, ma stavolta tradito dagli episodi. Un sinistro da sballo di Montezine rimette De Canio sull'autostrada giusta, il pareggio è (sembra) l'epilogo ideale. Invece al 34'st Salvatore Marra trova un corridoio per Godeas, il Messina si ubriaca di felicità. Vittoria giusta? Mettiamola così, non si tratta di uno scandalo. Il Messina studia bene tatticamente, lavora l'avversario ai fianchi, trova la chiave a centrocampo (Campolo e Obbedio prevalgono su Vidigal e Magoni), chiude le fasce. E poi… Quando prende palla Enrico Buonocore è come trattenere il respiro prima di sorseggiare un bicchiere di champagne. Sai che la delizia sta per arrivare, persino quando l'ischitano (come ieri) sente maledettamente la partita.
A Napoli c'era stato, doveva sfondare, l'hanno scaricato. La vendetta è sportiva: Buonocore al servizio dei compagni, molti tocchi sono una magia, valgono metà biglietto. Buonocore che al 28'pt riesce a dare lezioni di fantacalcio: da terra addomestica un pallone impossibile e lo smista a Salvatore Marra. Roba da circo, numero da trapezista, congratulazione da estendere a Godeas. E a questo allenatore silenzioso: Daniele Arrigoni va in panchina tre minuti prima del via e nessuno lo degna di uno sguardo. Poi, visto che non ha il patentino, manda il vice Apuzzo in sala stampa. Un giorno ci spiegherà, il Messina è figlio suo.
Il Napoli migliora in avvio di ripresa, quando De Canio sgancia Stellone e boccia Bonomi, Propone il 4-3-3 per circa dieci minuti (Rastelli e Graffiedi esterni offensivi, Saber che scala in difesa), per tornare al 4-4-2 con l'ingresso di Jankulovski al posto di Graffiedi. Il Napoli che paga a centrocampo, dove Vidigal è lontano dal top dopo una lunga inattività. Il Napoli che non punge sulle fasce perchè Saber fa la differenza al contrario, dovrebbe degnarsi di salire e invece si limita all'ordinaria amministrazione. né Bocchetti a sinistra ha la prepotenza e l'istinto dei giorni migliori. Ribadiamo il concetto e stavolta il direttore sportivo Pavarese, re della smentita, non potrà esibirsi. Perché non facciamo nomi, ma continuiamo a sostenere che questo Napoli senza una guida fatica da morire. Un regista, qualcuno che prenda la squadra e le dica: giochiamo, verticalizziamo, proponiamoci. Abbiamo visto il Napoli perdere per la prima volta, penalizzato dagli episodi. Due legni sullo 0-0: al 12' ben quattro tentativi, Manitta respinge su Montezine, irrompe Graffiedi a porta vuota quasi frantuma il palo; si ripropone Montezine e Manitta si ripete; la quarta esecuzione è di Graffiedi, fuori dallo specchio. Il legno numero due al 35': percussione di Montezine a destra, dribbling a rientrare, giocata a giro (degna di Del Piero) che scavalca Manitta e prende l'incrocio. Un numero da proporre e riproporre come spot per i bambini, una di quelle magie che ti riescono quando ti diverti con gli amici sulla spiaggia di Capacabana.
Il Napoli tradito dagli episodi e punito, il Messina decide di passare dalla teoria alla pratica. Un Messina che cresce alla distanza, ma che raccoglie forze quando nessuno se lo aspetta. Vidigal stende Buonocore: è il 40' quando lo stesso artista pennella da sinistra, una manna per Godeas che di testa è un computer. Infatti, il ragazzo con il codino si arrampica fino in cielo, Bonomi lo guarda atterrito, la chiusura è una sassata imprendibile. Il Napoli va all'intervallo maledicendo la sorte per una volta nemica. De Canio propone Stellone al 5' per un disperato 4-3-3, sarebbe una mossa inutile se 60 secondi dopo Godeas (sempre di testa) non trovasse il palo a Mancini battuto su cross di Milana, Il Napoli tocca la sufficienza, ma si affida ai singoli piuttosto che al coro. Stellone non è al top, il mercato diventa un'esigenza imprescindibile. Il pareggio è un mix di classe e coraggio, non certo frutto di uno schema: al 14' Montezine colpisce di collo sinistro dai 25 metri, con quel piede d'oro può permettersi di tutto, predestinato Manitta. Impietosamente scavalcato. Trovato l'episodio, De Canio rimette nel cassetto il 4-3-3, torna al 4-4-2 con Jankulovski per Graffiedi, cerca una logica. Sia chiaro, non è un Napoli mediocre: esiste la circolazione di palla, non mancano determinazione e coraggio. Però, se gli esterni salgono poco, e se in regia nesuno prende la bacchetta, bisognerebbe cercare un nuovo episodio alla Montezine.
Nel frattempo il Messina cresce. Impagabile Obbedio, prezioso Campolo, impermeabile Bertoni in difesa. E Buonocore, la solita Zanzara che aspetta il momento giusto per pungere. Arrigoni propone Sportilio per Accursi, lancia Molino al posto di un generoso Gutierrez, aspetta la solita unghiata di Godeas e la trova al 34': impeccabile il corridoio apertogli da Salvatore Marra, strepitosa la chiusura dell'attaccante che qualche tempo fa andò al De Graafschap, in Olanda, per strappare un ingaggio. Misteri del mercato. Il Napoli convoca Sesa e rinuncia a Magoni, prova vanamente dal lontano con Jankulovski e con lo stesso svizzero. Né paga la superiorità numerica (8 minuti, recupero compreso), il Messina perde Di Meglio per doppia ammonizione. De Canio ha un dovere: siccome non si va in serie A vincendo soltanto lontano da casa, sarebbe opportuno interrompere il digiuno a Benevento. Il Messina, invece, è spensierato e aspetta il derby di mercoledì a Reggio con la serenità di chi si è tolto uno sfizio enorme.
 
MANCINI 6
LUPPI 6.5
SABER 5.5
BONOMI 5.5 (5'st Stellone 6)
BOCCHETTI 5.5
CARUSO 6
VIDIGAL 5
MAGONI 5.5 (37'st Sesa sv)
MONTEZINE 6.5
RASTELLI 5
GRAFFIEDI 5.5 (16'st Jankulovski 6)

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