Domenica 14/09/2003 – Quarta giornata -
 
Il Napoli si aggrappa a Dionigi.
Re Davide colpisce dal dischetto al 14'. Una distrazione della difesa azzurra agevola il pari di Riccio.
Inutile assedio nel finale: Agostinelli deve accontentarsi del pari.
 
NAPOLI – PIACENZA 1 – 1 (20567 spettatori)

Arbitro: Gabriele di Frosinone.
Guardalinee: Calcagno e Grilli.

NAPOLI (3-4-2-1): Manitta, Zamboni, Bonomi, Portanova, Tosto, Bernini, Olive, Marcolin (23'st Montervino), Vidigal, Zanini (6'st Sesa), Dionigi (35'st Pasino).
Panchina: Brivio, Cvitanovic, Montesanto, Montezine. All. Agostinelli.
PIACENZA: (4-5-1): Guardalben, Campagnaro, Fattori, Cristante, Bocchetti (1'st Radice), Tarana, Edusei, Riccio, Ambrosetti (46'st Patrascu), Lucenti, Beghetto (15'st Cipriani).
Panchina: Orlandoni, Abbate, D'Anna, Miceli. All. Cagni.

MARCATORI: 14'pt Dionigi (r), 41'pt Riccio.

Male il Napoli, molto male. Presente all'inizio e appena appena nel finale. Rimessa laterale da sinistra, rimpallo in area, maldestro l'intervento di Fattori a mandare Zanini nell'erba. Calcio di rigore, impeccabile l'esecuzione di Dionigi, il pallone inchiodato quasi nel palo destro, al 14' della prima parte. Recuperato alla causa ad un quarto d'ora dall'inizio della partita, Re Davide s'è sciolto in una corsa verso la tribuna: inviati baci alla piccola Arianna e alla moglie Cristina. uno a zero, ma di lì a poco il Napoli è sparito dal campo. S'è spento, sotto il peso di cause precise, illuminanti: stanchezza, carenza di benzina, mancanza assoluta di lucidità, precarietà tattica a causa delle assenze in avanti, perciò scarso peso in attacco. Il Piacenza è andato praticamente a nozze, il pareggio gli sta stretto. Malgrado il finale confuso e pasticciato del Napoli (fallo da rigore su Bernini, non sanzionato; palla-gol sprecata da Dionigi), uscito sotto una pioggia di fischi. un ampio passo indietro rispetto a Messina, Napoli deluso, laddove ritorna a casa con qualche rimpianto il Piacenza.
Acciuffato in vantaggio, il Napoli è riuscito a regalarsi una fiammata. Soltanto una: immediato e violento il collo esterno destro di Olive dal limite, s'è intromesso un corpo piacentino, calcio d'angolo. Esaurita l'azione d'attacco al quarto d'ora del primo tempo, il Napoli letteralmente non ha visto più la palla, fino al quarto d'ora finale. Peggio ancora, è sparito dal campo, smarrito nella sua confusione tattica, obbligata all'inizio, poi non più giustificata dal vantaggio e dall'evoluzione della partita. Numeroso a centrocampo, quantità e qualità, piedi buoni e palleggio insistente, da far venire l'emicrania, il Piacenza s'è impossessato del pallino e non l'ha più mollato, fino all'intervallo. Tarana padrone sulla fascia destra, cinque centrocampisti solleciti nel movimento a soffietto, ripetute sovrapposizioni, e sulla carta, una sola punta. in pratica è andata così: Lucenti e Tarana hanno contribuito al disegno di un tridente, in fase d'attacco. In qualità di ex ai tempi di Novellino, Lucenti ci teneva da morire. Ma la chiave del risoluto e autorevole primo tempo del Piacenza è stato Edusei, motore e ricamatore.
Puntuale nei quattro difensori (ma sì, Tosto s'è presto dovuto dedicare allo svelto dirimpettaio), il Napoli non è uscito ad alzare il reparto a ridosso del centrocampo, in inferiorità numerica rispetto ai corrispondenti piacentini. Vidigal e Zanini hanno continuato ad agire a sostegno di Dionigi, e così l'inerzia della partita è cambiata e l'andamento pure. Malgrado il lavoro di Bernini, gran recuperatore di palloni nella propria trequarti, i puntuali tamponamenti di Portanova, e la solida opposizione di Olive in Mediana. Troppo avanzato Vidigal, nel rispetto del copione di forma preparato nell'emergenza alla vigilia. Solo il Piacenza in campo, dal 20' all'intervallo. Possesso di palla, scambi, conclusioni in verità nessuna col crisma della pericolosità, ma chiara è apparsa a tutti la sensazione del pareggio in arrivo, maturato al 41'. L'inafferrabile Tarana al cross, Beghetto sponda e torre, il piccolo miracolo di Manitta sulla botta di Ambrosetti, sveltissimo Riccio nel tap-in vincente sottomisura. Proprio lui, ancora lui, non nuovo all'impresa nello stadio della sua città natale (con la maglia del Cosenza ne fece due ad un altro Napoli), un napoletano ha steso il Napoli, groggy ormai da un bel po'. una squadra arrancante, che è stata male in campo, sempre in ritardo rispetto agli avversari. Stanca, in affanno, e impoverita dal camuffamento tattico in conseguenza della contemporanea indisponibilità di tre attaccanti. Vidigal di punta non ha funzionato.
Il Napoli in picchiata, in caduta, dopo il primo promettente quarto d'ora, sotto i cori e davanti agli striscioni contro Ferlaino. Pesanti, coloriti, pieni di espressioni punto carine verso l'ex proprietario e presidente diventato esternatore, chissà perché. Ferlaini definito "Giuda" o "infame", scritto e a voce: un successone peraltro scontato, per l'ingegnere. in questa atmosfera, il Napoli ha dato a tratti l'impressione di non reggersi in piedi. Palese il disagio, tre partite in sette giorni, non smaltite le tossine. Il Piacenza padrone del campo e del gioco fino al quarto d'ora della ripresa, omettendo però di andare al tiro. Se ne è ricordato al 14' (una gran pezza cucita da Zamboni, provvidenziale nell'interferenza sul cross basso e ravvicinato di Cristante) e quando Cipriani ha scelto bene il tempo dell'incornata in tuffo su assist del solito Tarana. una palla-gol, questa. Fuori Zanini, al fianco di Dionigi sì è sistemato Sesa. Ma il Napoli, lunghissimo sul prato, ha continuato a soffrire. Con le gambe pesanti, riflessi appannati, senza energie e il serbatoio a rosso non vai da nessuna parte.
Pura volontà, solo di rabbia, il finale tutto del Napoli. Sospetto un intervento in area di Abrosetti su Bernini, l'arbitro Gabriele ha ritenuto evidentemente un'esagerazione la concessione di due calci di rigore. Saltate marcature, distanze ed equilibri, Dionigi ha sprecato una ghiottoneria: al cielo la conclusione d'interno sinistro dal limite. Poi, solo fischi, tanti fischi. Al Napoli che non sa vincere, in versione di fortuna, ma comunque imbarazzante, a partire dal 20' del primo tempo.
 
MANITTA 6.5
ZAMBONI 6
PORTANOVA 5.5
BONOMI 6
TOSTO 5.5
MARCOLIN 5 (23'st Montervino sv)
OLIVE 6
VIDIGAL 5
BERNINI 6
ZANINI 5 (6'st Sesa 5)
DIONIGI 6 (35'st Pasino sv)
Agostinelli 5.5

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