Domenica 21/11/2004 – Undicesima giornata -
 
Napoli, con il cuore.
L'eroe è Ignoffo, sue le due reti che regalano i tre punti alla squadra azzurra.
In pieno recupero gli azzurri trovano il guizzo per piegare i rossoblù e Ballardini.
 
NAPOLI – SAMBENEDETTESE 2 – 1 (27825 spettatori)

Arbitro: Gava di Conegliano.
Guardalinee: Fratini e Geranio.

NAPOLI (4-4-2): Belardi, Accursi, Scarlato, Ignoffo, Mora, Abate (31'st Corneliusson), Corrent, Gatti, Toledo (13'st Montervino), Berrettoni (32'st Sosa), Varricchio.
Panchina: Gianello, Savino, Montesanto, Leandro. All. Ventura.
SAMBENEDETTESE (4-4-2): Spadavechia, Taccucci, Femiano, Zanetti, Colonnello, Tedoldi, Amonio, Cigarini, Bogliacino, Martini (41'st Favaro), Vidallè (23'st Gutierrez).
Panchina: Di Dio, Gazzola, Irace, Coravari, Chiurato. All. Ballardini.

MARCATORI: 14'st Bogliacino, 16'st Ignoffo, 46'st Ignoffo.

Il bacio della fortuna, invocato e meritato. Le labbra della signora con la benda si sono stampate sulle gote del Napoli, inespressivo e impotente fino all’ora di gioco. La buona sorte s’è manifestata sotto le sembianze di un calciatore carismatico e temperamentale. Un tipo ad hoc per la categoria, Giovanni Battista Ignoffo, palermitano di Monreale, difensore di carattere capace di sostituirsi nella circostanza agli attaccanti napoletani, non pervenuti nel primo tempo, archiviabile nella maniera sopra accennata. Sulla ruota di Napoli e del Napoli, è uscito il 6, il numero di maglia di Ignoffo. Un gol tutto suo e il secondo in cooperazione con Amodio, uno degli uruguagi della Sambenedettese, vicino al sogno con il sostegno di 2000 tifosi in trasferta entusiasti e poi amareggiati, piegata infine in pieno recupero. La Samb in dieci contro undici, misteriosa l’espulsione di Favero entrato in campo pochi secondi prima, quando Ignoffo ha mosso quel suo sinistro letale. La bastonata con il piede mancino s’è imbattuta nella sventurata deviazione di Amodio, al 46’ della ripresa.
Colpito e messo sotto da Bogliacino, centrocampista scuola Penarol, il Napoli ha vinto in rimonta. Poco dopo la decisione di Ventura di rinnegare la scelta di partenza (fuori Toledo, dentro Montervino) e di togliere il freno a mano, che ha tenuto bloccata la squadra per un’ora. Gli esterni d’attacco Abate e Toledo spesso rinculanti sulla linea dei difensori, la sensazione di paura a rattrappire il Napoli a fronte di un appoggio più che un tiro di Vidallè a Belardi, tutto qui l’attacco Sambenedettese nei primi 45’.
Sorpreso dalla botta di sinistro di Bogliacino, pallone recuperato sulla trequarti, tre passi e botta di sinistro a mezza altezza da 20 metri), nella disperazione dello svantaggio, Ventura ha tolto il freno ai suoi. Non poteva fare altrimenti, a quel punto. Affiancato dalle remore tattiche e psicologiche, il Napoli ha cominciato a battere la strada dell’aggressività, della pressione, della profondità, dell’assalto. Dovrebbe essere questa la norma, non il ricorso in casi estremi.
L’organizzata banda degli sbarbati di Ballardini s’è come persa quando il Napoli l’ha agguantata con Ignoffo, al 16’ della ripresa. Calcio d’angolo da sinistra, il pallone come ammattito è schizzato davanti a Varricchio e Femiano, figlio e fratello d’arte fino ad allora troneggiante al centro della difesa, favorendo l’intromissione prepotente di Ignoffo in agguato sul secondo palo. Crescente aggressività napoletana, s’è manifestata nell’incornata vincente ad altezza d’uomo carismatico. Insidiato il palo sinistro di Belardi con un diagonale di Vidallè, la Sambenedettese in pratica s’è votata alla difesa e al possesso di palla nella propria trequarti.
Ventura ha comandato ai suoi di salire, Montervino s’è industriato nel mestiere di esterno d’attacco molto più di Toledo, con evidente successo. Mora è andato a trovare spesso la linea di fondo, Abate spostato a sinistra ha sparso ansie tra i difensori marchigiani. Liberato dal morso, il Napoli ha tenuto l’avversario sotto assedio. Zanetti, al 24’ ha sradicato dal piede di Berrettoni la più ghiotta delle opportunità. Fatto insolito per la Samb, solitamente non battibile nelle azioni da palla inattiva, il corner non le è stato per un pelo nuovamente fatale, incornata di Berrettoni, il pallone ricacciato da Martini di testa sulla linea di porta. Saltate tutte le marcature, il Napoli è riuscito ad alimentare l’assalto dalle fasce, potendo contare nuovamente sulla spinta di 25000 voci napoletane e, dal 32’, anche sull’apporto di Sosa, subentrato a Berrettoni. Il Pampa s’è avvitato nel cielo, il portiere avversario Spadavecchia ne ha stornato in corner l’incornata con un prodigio. La paratissima della partita a rinviare l’inatteso raddoppio napoletano, il sinistro al veleno dell’eroe di giornata, Spadavecchia impietrito. Napoli intesa come città immensa di gioia, 2000 sambenedettesi pieni di amarezza, una sconfitta così è dura da mandare giù. Va su il Napoli in classifica, forse la risalita è cominciata sotto la spinta della signora con la benda, una volta tanto.
 
BELARDI 6
ACCURSI 5.5
SCRARLATO 6.5
IGNOFFO 7.5
MORA 6
ABATE 6.5 (31'st Corneliusson sv)
CORRENT 6
GATTI 5.5
TOLEDO 6 (13'st Montervino 6)
VARRICCHIO 5.5
BERRETTONI 5.5 (32'st Sosa sv)

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