26ª GIORNATA

La Juve vince ma Napoli c’è


Decide Marchisio, Ranieri torna a -6 dalla vetta. La squadra di Reja ha lottato

serieA
sab 28/02/09

JUVENTUS

NAPOLI

stadio Olimpico
21000 spettatori
juventus napoli  
arbitro Ayroldi – 5.5
guardalinee Maggiani – Pirondini
quarto uomo Mazzoleni

1

0

 
     
gol 44'pt Marchisio  
ammonizione Legrottaglie  
ammonizione Chiellini  

JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Grygera, Legrottaglie (28'st Mellberg), Chiellini, Molinaro, Marchionni, Poulsen, Marchisio, Giovinco (8'st Salihamidzic), Trezeguet, Del Piero (24'st Amauri).
Panchina: Manninger, Iaquinta, Sissoko, Tiago. All. Ranieri.
NAPOLI (3-5-2): Navarro, Santacroce, Cannavaro, Contini, Montervino (1'st Datolo), Pazienza (34'st Russotto), Blasi, Hamsik, Vitale (34'st Aronica), Denis, Lavezzi.
Panchina: Bucci, Maggio, Bogliacino, Rinaudo. All. Reja.

Tornata da Stamford Bridge senza punti, però con tante buone indicazioni, la Juventus riallaccia il filo dei successi in campionato, portandosi a -6 dall’Inter che dovrà misurarsi oggi con la Roma. Nonostante il turnover, un filo di stanchezza s’avverte, e in assoluto i bianconeri non brillano: capitalizzano un tiro di Marchisio deviato da Blasi al tramonto del primo tempo, vivendo, prima e dopo, di fraseggi blandi e accelerazioni improvvise. Merito, meglio chiarirlo subito, di un Napoli ordinato e volitivo, che rimedia l’ottava sconfitta esterna di fila ma a conti fatti non sfigura, mostrandosi vivo e vivace ai critici di memoria corta: Torino è campo ostico e la fortuna non dà una mano, ma se cuore e gioco sono questi la risalita è imminente.
Ranieri restituisce a Grygera la fascia destra, presidiata a Londra da Mellberg; sostituisce lo sfortunato Camoranesi con Marchionni; preserva l’acciaccato Sissoko rispolverando Poulsen; dà fiducia a Giovinco come vice Nedved; privilegia la tradizione in attacco affiancando a Del Piero il redivivo Trezeguet. Dall’altra parte, Reja scioglie senza sorprese l’unico, piccolo dubbio trascinato: Montervino esterno destro nel centrocampo a cinque, con Maggio dirottato in panca. Opzione suggerita semplicemente da una superiore attitudine all’interdizione: Pavel rifiata, d’accordo, ma Giovinco incalza a sinistra e sovente s’accentra. Oscilla, Montervino, tra centrocampo e retroguardia, al pari di Vitale che incrocia sulla corsia opposta Marchionni, e il doppio ripiego elasticizza spesso il sistema di gioco, con la mediana che si asciuga e la difesa che sbalza da tre a cinque. Il Napoli è attento, nulla di più: sufficiente, nel primo scorcio di partita, ad arginare le folate bianconere. Trema giusto un paio di volte, tra rade amnesie e fiammate avverse, con Navarro che s’oppone di piede a una botta di Trezeguet imbeccato da Del Piero (omissis sulla ribattuta di Giovinco), devia acrobaticamente in angolo una punizione maligna di Alex (17'), esce prepotente ad anticipare il lanciatissimo Giovinco.
Fiammate, appunto. Il ritmo non è mai forsennato, il presidio campano funziona, siamo oltre la mezz’ora quando Buffon abbranca il primo innocuo pallone e siamo al 38' quando Hamsik, scovato da Denis, lo strappa all’oblio con una botta da due passi. Prima azione, gol sfiorato: eccolo il Napoli che si ribella alla crisi. Poco dopo Marchionni pecca d’egoismo: nuovo cammeo in una sfida che dà la sensazione di potersi schiodare solo davanti a un “numero” o una casualità. Ed è questa che si materializza al 44', quando una conclusione di Marchisio innescato da Poulsen incoccia Blasi e inganna Navarro. Disperazione Napoli, felicità bianconera: sullo sfondo l’esultanza d’un campione fatto in casa, simbolo d’un futuro rappresentato anche da Giovinco e, nell’intervallo, dalla parata dei Primavera vittoriosi al torneo di Viareggio.
Nella ripresa, Reja propone Datolo in luogo di Montervino, arretra Vitale portando a quattro la linea difensiva, disegna un rombo a centrocampo. Ricava ordine, intraprendenza. Blasi sradica palloni, Pazienza contrasta, Hamsik si sforza di verticalizzare, ma Lavezzi, che pure si sbatte, è fumoso, Denis non incide, Datolo smanioso ma mai risolutivo. Morale: Buffon deve stare sempre vigile, ma trascina la serata senza patemi, complice anche il ritocco di Ranieri che richiama Giovinco e innesta Salihamidzic. Escono pure Del Piero (pericoloso su un erroraccio, isolato, di Cannavaro) e Legrottaglie, ma si tratta di strascichi di turnover, con Amauri che cerca gloria là davanti e Mellberg piantato nel cuore della difesa. Entrano anche Russotto e Aronica nel Napoli, il baricentro si sposta, a tratti c’è confusione (inevitabile tra punte e mezzepunte) ma guidano grinta, la voglia, la speranza. Serra le file la Juve, a questo punto, affidandosi a ripartenze che si spezzano d’un soffio (Amauri colto in fuorigioco, Trezeguet anticipato con la punta del piede dal Contini, ultimo baluardo) e resiste fino al termine quando Datolo pennella una punizione, Cannavaro stacca, Buffon respinge, Lavezzi insacca. Fuorigioco. Millimetrico. No, non c’è fortuna per il Napoli.
 
NAVARRO 6.5
CANNAVARO 6.5
SANTACROCE 6.5
CONTINI 6
MONTERVINO 6 (1'st Datolo 6)
PAZIENZA 5.5 (34'st Russotto sv)
BLASI 6
HAMSIK 5.5
VITALE 5.5 (34'st Aronica sv)
DENIS 5
LAVEZZI 5.5

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