Domenica 09/12/2001 – Sedicesima giornata -
 

Stellone, sembravi Bobo Vieri.

Due gol fantastici, il Napoli vola. A segno anche Montezine e Jankulovski.
I calabresi crollano e contestano l'arbitraggio di Racalbuto (espulsi Imbriani e Zaniolo).
 
NAPOLI – COSENZA 4 – 2 (6665 spettatori, S. Paolo inagibile)

NAPOLI (4-3-1-2): Mancini, Troise, Bonomi, Luppi, Jankulovski, Baccin (32'st Moriero), Magoni, Vidigal, Montezine (11'st Husain), Sesa (46'st Rastelli), Stellone.
Panchina: Roccati, Villa, Ametrano, Floro Flores. All. De Canio.
COSENZA (3-4-1-2): Aldegani, Guzzo, Di Sole, Paschetta (17'pt Maldonado), Apa (4'st Imbriani), Edusei, Giandebiaggi, Modesto, Lentini, Tatti (4'st Mendil), Zaniolo.
Panchina: Micillo, Moscardi, Altomare, Strada. All. Mondonico.

MARCATORI: 5'pt Zaniolo, 15'pt Stellone, 42'pt Stellone, 2'st Montezine, 21'st Imbriani, 47'st Jankulovski.

Se l'immenso Diego non borbotta, i gol di Stellone sono prodigi maradoneschi. Idem, se Vieri non ritiene blasfemo l'accostamento. Due capolavori, in rovesciata e incornata. Otto e mezzo all'attaccante, c'è lui, sempre lui, la sua opera, anche nelle battute da fermo di Montezine e Jankulovski. Prodigi questa volta balistici, originati appunto da devastanti incursioni in dribbling dell'inarrestabile Stellone. E c'è il Napoli, tutto il Napoli, con il suo indecifrabile Dna, le sue virtù finalmente manifeste e i suoi inguaribili vizi, nello spettacolare emozionate andamento della vicenda e nella conclusione stessa della partita. Sei gol, alcuni molto belli, esecuzioni davvero magistrali. Il Napoli a tratti irresistibile, squadra vera; il Napoli qua e là pasticcione, masochista, amante di regalarsi l'handicap in partenza. Il Cosenza risoluto e cinico in avvio, poi soggiogato da Stellone; sbadato davanti ad Aldegani; geometrico e minaccioso a metà ripresa, schiumante rabbia nel finale. Inseguita l'ipotesi di un pareggio che avrebbe assunto i connotati dell'incredibile, complice l'inspiegabile cambio d'assetto del Napoli proposto da De Canio all'11' della ripresa. Il Napoli ha rischiato d'incartarsi di brutto, sul 3-2.
Due babà di Stellone, all'ottavo centro in campionato in nove partite, si ferma nel gelo di Benevento, su questo campo di patate, la corsa e la striscia positiva del Cosenza. Avrebbe pagato di tasca propria l'allenatore ex del Napoli per non perderla, questa partita nata bene per il Cosenza e finita malissimo. Mancini s'è precipitato fino a metà campo per insultare Mondonico, che lo mise fuori della porta a Napoli. Inequivocabile la gestualità, parimenti chiaro il labiale attraverso il binocolo. Il rientro delle squadre nello spogliatoio si consuma in mezzo a flotti di veleno. Il Cosenza incavolato nero con Racalbuto: l'arbitro ha mostrato il rosso a Imbriani e Zaniolo nei minuti terminali della partita. Il Cosenza in nove, quando Jankulovski gli ha mollato l'ultima botta sulla schiena. Un missile terra-terra sganciato con il piede sinistro, il tiro franco provocato dal fallaccio su Stellone lanciato in dribbling, manco a dirlo.
Sale il Napoli, scala la classifica, con questa seconda vittoria in sei giorni. Pensate un po', in casa non vinceva due partite di seguito dal 90'. Undici anni sono volati via dai giorni di Maradona, riapparso allo stadio Santa Colomba attraverso le prodezze di Stellone, emulo, a ben vedere, anche del Vieri interista. Il Cosenza in vantaggio al primo attacco, una conferma che il masochismo del Napoli è senza fine. Conquista il fondo Apa, il piede maldestro sventurato di Baccin indirizza l'attrezzo sul collo esterno di Zaniolo, la battuta al volo indirizza contro la faccia interna della traversa il pallone che poi s'adagia oltre la linea. Mondonico, a quel punto, 5' del primo tempo, avrà pensato di poter guadagnare il grande sfizio, magari anche a dispetto delle scelte iniziali: Mendil e Imbriani in panchina, come Altomare e Moscardi. Funzionale l'agilità di Apa sulla corsia destra, svelti nelle ripartenze Edusei e Lentini. Ha sorpreso tutti De Canio: Jankulovski esterno sinistro, Troise sistemato sul lato battuto dai dribbling e dai cross di Lentini, Baccin rientrante sulla fascia destra. Si sarà illuso il tosto Cosenza, forse presto convinto di realizzare l'ennesimo colpo grosso. Ipotesi e possibilità si rivelano alla svelta peregrine: Stellone non si regge neanche con le catene. L'attaccante semina il panico nelle linea avversarie, sparge timori, devasta. Basta e avanza per colmare l'handicap in dieci minuti.
L'acrobazia del pareggio è da manicomio. Doppio cross di Baccin da destra, Stellone s'avvita nell'aria e col destro, il suo piede meno istruito, disegna una spettacolare rovesciata. Da sballo anche il bis, l'unghiata che ferisce a sangue il Cosenza. Stavolta il cross teso in corsa è di Vidigal, l'acrobazia è un tuffo a pesce, la testa a mo' di cucchiaio, l'incornata scatena l'ovazione del popolo infreddolito, riscaldato appunto dal nuovo condottiero del Napoli. Vidigal dominatore in mezzo al campo, Baccin incisivo sulla banda, Magoni grande faticatore in mediana, Luppi baluardo difensivo, Jankulovski in crescita come esterno sinistro, e Montezine. Chicca del brasiliano in avvio di ripresa, originata anch'essa dall'ennesima, irresistibile percussione di Stellone, stroncato al limite dell'area. Il sinistro del brasiliano, al quarto centro in campionato, è un brillantino. Aldegani neanche abbozza l'intervento, non c'è difesa contro quel perfido effetto.
Partita finita, il Cosenza a casa? Mai dire mai quando in campo c'è il Napoli, stravolto e confuso dall'assetto conseguente all'ingresso di Husain per Montezine. Possibile mai? Troise dirottato sull'ispirato Imbriani, Baccin chiamato a traslocare su Lentini, Husain e Jankulovski centrali in mezzo al campo, Vidigal sull'esterno e impossibilitato a contenere le Volate di Modesto; Magoni confinato sull'out sinistro. La nuova disposizione favorisce e provoca il dilagare del Cosenza. Semina il panico Lentini, serve buoni palloni il redivivo Mendil, si scatena Imbriani, il diagonale sottomisura per il 3-2. Venti minuti virili e lucidi del Cosenza, il Napoli in apnea fino a quando De Canio non lo rivolta di nuovo. Vidigal in incornata e Sesa vicinissimo al gol, la perla finale di Jankulovski nella strepitosa giornata di Stellone e del Napoli. La zona A è a cinque punti, non ancora vicina, però da ieri meno lontana.
 
MANCINI 6
LUPPI 7
BONOMI 6
TROISE 6
JANKULOVSKI 6.5
BACCIN 6.5 (32'st Moriero sv)
MAGONI 6 (9'st Rastelli 6)
VIDIGAL 7
MONTEZINE 6.5
SESA 6 (46'st Rastelli sv)
STELLONE 8.5

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