Sedicesimi – ritorno

Napoli fuori dall’Europa

La rimonta non arriva, altra lezione dal Plzen

europa league
gio 21/02/13

VIKTORIA PLZEN

NAPOLI

stadio Doosan Arena
11067 spettatori
viktoria plzen napoli  
arbitro Kassai 6.5
guardalinee Eros – Ring
Bognar – Fabian
quarto uomo Kispal

2

0

 
     
gol 6′pt Kolarik ammonizione Behrami  
gol 28′st Tecl ammonizione Donadel  
ammonizione Limbersky ammonizione Gamberini  
ammonizione Bakos ammonizione Cavani  
ammonizione Darida ammonizione Maggio  

VIKTORIA PLZEN (4-4-2): Kozacik, Prochazka, Cisovsky, Limbersky, Reznik, Rajtoral (38′st Fillo), Horvath, Darida, Kovarik, Kolar (44′st Stjpek), Bakos (12′st Tecl).
Panchina: Pavlik, Zeman, Heyda, Duris. Allenatore: Vrba.
NAPOLI (4-3-3): De Sanctis, Maggio, Gamberini (21′st Cannavaro), Rolando, Zuniga, Behrami (1′st Inler), Donadel (1′ st Cavani), Dzemaili, Pandev, Calaiò, Insigne.
Panchina:Rosati, Campagnaro, Mesto, El kaddouri. Allenatore: Mazzarri.


Termina nel peggiore dei modi l’avventura europea del Napoli che, oltre a lasciare il tentativo di rimonta negli spogliatoi, non salva nemmeno la faccia, incassando altri due gol dalla squadra ceca, evidentemente sottovalutata sia sotto l’aspetto tecnico che tattico.
Ma pretendere di fare gioco con un centrocampo di soli uomini in possesso di una tecnica mediocre, non è certo la scelta azzeccata per chi ha intenzione di fare gioco per 90’. E, infatti, che non sarà una serata facile si intuisce subito sin dai primi minuti, con i padroni di casa che mettono in ambasce la difesa azzurra con le percussioni di Rajtoral. Nel Napoli solo Insigne sembra ispirato e, al 5’, si libera al tiro dal limite dell’area, ma la sua conclusione è respinta con i pugni dal portiere avversario. All’11, è ancora il piccolo attaccante azzurro che prova ad inventare qualcosa, ma il suo cross per Calaiò è alto di un soffio. Ma il Napoli è tutto qui, Zuniga non riesce a spingere, Maggio è solo il lontano parente di quello ammirato nelle scorse stagioni e, minuto dopo minuto, la pressione degli azzurri si esaurisce, lasciando spazio alle ripartenze dei cechi che, al 27’, vanno vicini al gol con Bakos che, da pochi passi, spreca il cross di Horvath.
Nel secondo tempo entrano Inler e Cavani per Beherami e Donadel, ma le quattro punte, così come all’andata, finiscono per diventare ancora più deleterie, esponendo la difesa alle veloci ripartenze del Viktoria Plzen. Al 5’, infatti, Horvat va vicino al gol, ma De Sanctis è bravo ad opporsi al tiro ravvicinato dell’avversario. Ma il portiere partenopeo nulla può un minuto più tardi, quando Kovarik, servito dalla destra da Rajtoral, si trova tutto solo davanti alla porta e porta in vantaggio i suoi. Il Napoli prova a reagire, ma non c’è neanche un abbozzo di gioco e, ognuno comincia a giocare per sé, tentando di trovare gloria personale con la qualificazione ormai compromessa. Ma al 28’ i padroni di casa segnano ancora, partendo in contropiede dopo una palla persa da Inler e Tecl, servito sulla sinistra, super de Sanctis con un preciso tiro a giro sul secondo palo. Al 37’, dopo un tentativo di Calaiò, il Viktoria Plzen sfiora anche il terzo gol, ma la traversa salva De Sanctis.
Ci provano ancora Insigne e Cavani, ma il gol della bandiera non arriva e gli azzurri salutano l’Europa, consapevoli di non aver dato il massimo. Ma questo è quello che succede sottovalutando gli avversari e costruendo le rose solo con corridori e non con giocatori in grado di saltare l’uomo e fare gioco: quando la condizione cala, non ci sono altri strumenti per imporsi e vincere diventa difficile. Ora gli azzurri devono dimenticare presto le disavventure europee e concentrarsi sul campionato per conservare almeno il secondo posto.
 
DE SANCTIS 5.5
MAGGIO 4
GAMBERINI 5 (21′st Cannavaro 5.5)
ROLANDO 6
ZUNIGA 4
BEHRAMI 5.5 (1′st Inler 5)
DONADEL 4 (1′st Cavani 5)
DZEMAILI 4
PANDEV 4
INSIGNE 5.5
CALAIO’ 4
MAZZARRI 4

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