GUARNAMENTARO

‘O guarnamentare era il sellaio.
Il suo nome deriva dal termine guarnamiente che in napoletano indica tutti i finimenti necessari a chi utilizza cavalli e carrozze. E’ quindi facile pensare che il suo commercio non si limitasse solo alle selle, ma contemplasse anche briglie (‘o brigliare era chi costruiva e vendeva briglie), gramigna (chi la vendeva era detto grammegnare) o altro mangime come crusca, ceci, lenticchie fave e carubbe di fieno e di orzo (‘o vrennajuolo era chi forniva questo genere di alimenti per animali), morsi, sottopancia e altri finimenti.
I sellai erano dei grandi esperti nella lavorazione delle pelli, ma erano abili anche nel lavorare il metallo visto che molto spesso le selle venivano decorate con borchie o con fregi in ferro e ottone. Infatti, quando il mezzo di locomozione più diffuso era il cavallo, la bellezza e il costo della sella identificavano il ceto sociale di chi la usava, quindi ricchi e nobili le personalizzavano con le decorazioni più elaborate e vistose.
Gli attrezzi utilizzati durante il lavoro erano vari: la lesina, impiegata per forare le pelli e prepararle alla cucitura, i trincetti, martelli, pinze, cere per lucidare e morse.


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