OSTRICARO

‘O ‘stricaro era il venditore di ostriche.
A differenza del maruzzaro, il mestiere dell’ostricaro non era cosa da tutti. Infatti, oltre ad essere considerato nobile, veniva tramandato di padre in figlio, quindi era molto difficile intraprendere questo tipo di “carriera”. I migliori ostricari erano riconoscibili dal chiosco dipinto di verde, giallo o nero, sui quali spiccava una grande insegna con il nome del venditore affiancato da”OSTRICARO D’EUROPA” o “OSTRICARO FISICO”; solo da questi si potevano trovare i pezzi più pregiati provenienti dal lago del Fusaro, mentre gli altri vendevano prodotti di scarto e, quindi, qualitativamente scadenti.
Oltre alle ostriche, sulle loro bancarelle era possibile trovare anche altri tipi di frutti di mare come datteri, tartufi, lupini, vongole, cozze, ecc…
Di solito attirava i passanti con il grido:
“Vuje vulissene bell’ostreche d”o Fusare! ‘E meglie tunninele, tunninele e ‘nzieme ‘e cozzeche e può fa ‘na bella zuppa! Ne tenghe surtante ‘n’ ‘ate quatte!” (Vi piacerebbe avere belle ostriche del lago Fusaro! Le migliori telline! Telline con le cozze e puoi farti una bella zuppa! Ne ho soltanto altre quattro).


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