
Un omaggio alla produzione culturale “equa” quanto “equilibrata” che è in grado di raccontare la vera faccia delle cose e delle realtà, soprattutto quando nasce da situazioni etichettate come “svantaggiate” e degradate che derivano, invece, da problematiche molto più complesse. La Cultura come baluardo, tra gli equilibrismi di chi si arrampica sugli specchi per motivare e giustificare scelte scellerate in campo ambientale e sociale e l’equilibrio necessario per riconoscere le cose come stanno e attribuire colpe e responsabilità dei mali odierni. Ma libri equi sono anche le carte (costituzionali o dei diritti) spesso bistrattate o contese come carta straccia in assenza di un giusto equilibrio nel valutare scelte e posizioni. E ancora, l’equilibrio mentale per non dare di testa nel combattere annose lotte quotidiane per il riconoscimento dei propri diritti e per non affondare in un mondo squilibrato. E chi più ne ha più ne metta, in un via vai di equilibrismi, mentre servirebbe un mondo equo.