
Il riferimento è all’aridissima estate caratterizzata da devastanti incendi, prevalentemente dolosi, che hanno pesantemente compromesso il patrimonio naturalistico italiano, soprattutto nel mezzogiorno, ma non solo, riportando spesso alla luce nuove discariche abusive che continuano a mietere vittime indifese. Tra i roghi anche l’incendio, dalle cause ancora non chiare, di cui è stata vittima la comunità rom di Scampia, tra chi, stringendosi ad essa, ha cercato di spegnere i fuochi, anche degli animi, e chi ha colto occasione per scatenare nuove guerre tra poveri, rispolverando fasci e gagliardetti. Il tutto in un far west, non troppo lontano, con nuove corse agli armamenti nucleari e relativa gara a chi colpisce prima, e poi duelli, attacchi feroci e infuocati, di chi, non avendo argomenti validi, si affida alle schioppettate per sembrare il vincitore. L’ambiguità del fuoco sta però nell’essere anche motore di civiltà, furore di chi resiste e passione che anima chi lotta per arginare il degrado. Poi, come sempre, chi più ne ha più ne metta.