Festival MANN 2018 a Napoli

Dal 21 al 28 marzo, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, otto giorni di eventi dedicati a musica, teatro, arte e cultura

festival MANN napoliDal 21 al 28 marzo 2018, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si terrà la II edizione del “Festival MANN”, rassegna di eventi dedicati a musica, teatro, arte e cultura. Dopo il successo e le ventimila presenze del 2017, quest’anno la programmazione si allunga di un giorno e porta il festival anche per le strade della città.

Mercoledì 21 marzo

Ore 10.00 e 11.30, Sala Teatro: “PINOCCHIO_FELLINI”, da Le avventure di Pinocchio di C. Collodi.
Con Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia Borretti, Danilo Sarego, Andrea Zaccheo. Disegno luci e scenografie Jessica Fabrizi. Drammaturgia e regia Titta Ceccano. Produzione Matutateatro / Teatro Della Caduta
La proposta di Teatro Ragazzi della Compagnia Matutateatro, nata in coproduzione con il Teatro della Caduta di Torino, trasporta la storia del burattino più famoso del mondo dentro un immaginario felliniano. Le tappe del viaggio di formazione di Pinocchio sono scandite sia dalla musica di Nino Rota sia dal movimento di una sobria scenografia che, quasi fosse un libro, nel dipanarsi suggerisce mondi di volta in volta diversi. La storia di Pinocchio è rivissuta in tutti i suoi momenti costitutivi, quasi integralmente, senza forzature né modernizzazioni e trova, proprio in questa resa classica, la propria potenza evocativa. Lo spettacolo stupisce e trasporta i più piccoli dal sorriso, al riso, alla paura, alla meraviglia per poi portarli a sorridere nuovamente nel ritmo folle del sogno.

Ore 15.30, Galleria Principe di Napoli – Museo Archeologico di Napoli: SCALZABANDA & ORCHESTRA MULTIETNICA di AREZZO
La ScalzaBanda è la banda musicale dei bambini e dei ragazzi del quartiere popolare di Montesanto. Nata nel 2012 come progetto d’integrazione sociale attraverso la pratica musicale collettiva, attualmente coinvolge 75 bambini e ragazzi dai 5 e i 15 anni, provenienti da contesti socio-economici e culturali molto diversi. A oggi l’eterogeneità raggiunta rivela quanto il progetto stesso sia un’occasione straordinaria d’integrazione e crescita personale.
L’Orchestra Multietnica di Arezzo (OMA), nasce nel 2007 da un percorso formativo aperto alla partecipazione di musicisti italiani e stranieri. Il nucleo storico dell’Orchestra Multietnica di Arezzo propone un repertorio che spazia dalla tradizione araba a quella ebraica, dal Mediterraneo all’est Europa al Bangladesh, alla taranta pugliese, offrendo al pubblico una vera e propria festa di suoni e colori coordinata magistralmente da Enrico Fink, grande esperto di Musica tradizionale ebraica e di world music in generale.

Ore 17.30, sale Collezioni Pompeiane: INAUGURAZIONE INSTALLAZIONI
con Luisa Melillo, dir. Laboratori Restauro MANN. OBVIA con InVision APS (ricerca scientifica DMC)

Ore 18.00, sala Toro Farnese: ROBERTO VECCHIONI dialoga con STEFANIA MANCUSO e PAOLO GIULIERINI
Un incontro tra archeologia, poesia e musica.

Ore 21.00, Sala della Meridiana: RICHARD GALLIANO in concerto
Principale artefice del rilancio a tutto campo della fisarmonica quale strumento dalle innumerevoli capacità espressive, Galliano è da molti definito l’erede diretto di Astor Piazzolla.
Il grande merito di Galliano sta nella sua originalità, nell’essere riuscito a sintetizzare tutte queste esperienze in una nuova musica, fatta di jazz e di tradizioni filtrate dalla sua personalità.
Lo spettacolo propone atmosfere francesi, tango argentino, melodie mediterranee e ritmi brasiliani. Dalle ballads a echi di valzer passando dal tango Nuevo di Piazzolla e dei grandi compositori argentini, il concerto si presenta decisamente come uno spettacolo imperdibile.

Giovedì 22 marzo
Ore 10.00 e 11.30, sala Teatro: “PICCOLO”
Spettacolo per burattini, un attore, un musicista, figure e oggetti vari. Burattinaio Luca Ronga, tastiera Marco Lazzeri, testo e regia Gino Balestrino, musiche Andrea Mazzacavallo, scene Eva Sgrò, burattini Brina Babini, LuciOmbre Anusc Castiglioni, foto di scena Ilaria Costanzo, produzione Officine della Cultura
Piccolo, uno spettacolo dedicato alla nascita, scritto da Gino Balestrino, attraversa le fasi iniziali della nostra vita. Piccolo, burattino protagonista cade nel tempo ed è da lì che comincia tutto. L’incontro con i personaggi scandisce come una sorta d’iniziazione gli eventi: l’uccello diventa così simbolo e guida vocale, i fiori e i colori e le stelle con la luna sono la magia della natura, metafora di vita e di morte nel passaggio delle stagioni mentre il pesce nel profondo del mare svela la nascita dei pensieri. Uno spettacolo nel tempo fuori dal tempo dedicato all’infanzia ma anche a quegli adulti che con sorpresa e amore scoprono la vita nei suoi aspetti contrastanti.

Ore 12.30, sala Toro Farnese: THE JACKAL incontrano il MANN
Ospiti del Festival i geniali componenti della casa di produzione specializzata nella realizzazione, ideazione e distribuzione di video e campagne viral sul web

Ore 16.30, sala Cielo Stellato: GINEVRA DI MARCO in “LA RUBIA CANTA LA NEGRA”. Omaggio a Mercedes Sosa. Ginevra Di Marco voce, Francesco Magnelli pianoforte e magnellophoni, Andrea Salvadori chitarre, mandolino, tzouras e elettronica
Donna Ginevra Di Marco, una delle voci femminili italiane più belle e amate, massima esponente della world music e nuovo folk italiano, ex voce femminile del Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.), ha debuttato con grande successo il 26 settembre 2015 al festival Musica dei Popoli di Firenze con uno spettacolo musicale dedicato alla grande cantante argentina Mercedes Sosa, dove ripercorre i più importanti momenti della carriera de “la Negra” cantando le più belle canzoni da lei interpretate.
Lo spettacolo è stato pensato, arrangiato e prodotto con Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, mandolino, tzouras e elettronica).
Da qui nasce il nuovo album “La Rubia canta La Negra” vincitore della Targa Tenco nel 2017.

Ore 18.00, sala Toro Farnese: “FUORICLASSICO”. LUCIANO CANFORA – Tucidide e Aristofane dal 411 al 404
Le metamorfosi del comico – e del suo rapporto con il politico: problema anche del nostro tempo, nel quale il comico/comiziante e il politico si confondono – saranno indagate da Luciano Canfora, in una lezione dal titolo “Tucidide e Aristofane dal 411 al 404”. Arco di tempo cruciale per la vicenda della democrazia ateniese: siamo nella fase finale, disastrosa, della quasi trentennale guerra del Peloponneso, con Atene città divisa dal conflitto civile (stasis) tra la fazione oligarchica e quella democratica. È questo il contesto nel quale Aristofane prende decisamente partito contro la democrazia: le Rane – questa la tesi di Canfora – diventano l’occasione per un comizio feroce contro i politici del presente e in particolare contro il leader democratico Cleofonte, del quale si decreta la condanna proprio sulla scena.

Ore 21.00, sala della Meridiana: ROBERTO VECCHIONI in “LA VITA CHE SI AMA”.
Lucio Fabbri pianoforte e violino, Massimo Germini chitarra acustica, Marco Mangelli basso, Roberto Gualdi batteria
Prosegue il tour di Roberto Vecchioni “La vita che si ama”, arricchito dal nuovo lavoro discografico “Canzoni per i figli”, prodotto da Danilo Mancuso per D.M.E., contenuto in un cofanetto, in abbinamento all’ultimo libro dal quale lo spettacolo prende il nome. Il cantautore è tornato in studio di registrazione tre anni dopo il disco d’oro “Io non appartengo più” per incidere le nove canzoni dedicate ai figli e il brano inedito “Che c’eri sempre”, poesia musicata scritta per la mamma.
La musica e la letteratura, universi di riferimento imprescindibili e componenti identitarie del cantautore si fondono in un lavoro nel quale Roberto Vecchioni padre si racconta ai suoi figli Francesca, Carolina, Arrigo ed Edoardo. “Canzoni per i figli” è un disco che racchiude i brani molto amati del repertorio del cantautore con il nuovo arrangiamento di Lucio Fabbri, dai capolavori più conosciuti – “Figlia” e “Le Rose Blu” – a quelli meno noti – “Canzone da lontano” e “Un lungo Addio” – riarrangiate, risuonate, ricantate e riconcepite, sino a discostarsi, in alcuni casi, dall’originale come ad esempio nel brano “Quest’uomo”.

Venerdì 23 marzo

Ore 10.00 e 11.30, sala Teatro: “L’ORCHESTRA FATATA DI MAESTRO CLARINETTO”.
Favola per i più piccini di strumenti musicali e di canzoni. Di e con GIANNI MICHELI. Musiche e canzoni originali composte dall’autore ed eseguite dal vivo.
Buffetto è il Maestro Clarinetto e più buffetti ancora i suoi cento strumenti musicali fatti con il legno, con le corde, con le mani e con materiali di riciclo. Un’orchestra fatata che racconta la storia di un pezzo di legno (ma non è la storia di Pinocchio!) che sa solo fischiare ma che vorrebbe suonare infinite melodie. E allora si mette in viaggio, incontra una fisarmonica canterina che lo guida dal Grande Vecchio Saggio del Bosco Didgee Riduu e, sconfitta la paura, è chiamato a risolvere un indovinello per crescere e, da pezzo di legno, diventare un vero e proprio strumento musicale: un clarinetto!
Una favola guidata dai suoni e dai colori della musica, dall’estro del piccolo pubblico e da almeno cento grammi di fantasia (uno per ogni strumento musicale).

Ore 12.30 sala Cielo Stellato: OTTAVIO RAGONE intervista LUCA TELESE. Presentazione del libro CUORI CONTRO
Scrittore, giornalista, autore e conduttore televisivo. Ha collaborato con L’Unità, Il Manifesto, Il Giornale, Il Foglio, Il Fatto Quotidiano. Per Sperling & Kupfer ha fondato la collana Le Radici del presente che per diversi anni ha sondato la storia del nostro passato prossimo.
Luca Telese ha deciso di scrivere un secondo libro dedicato alle storie degli Anni di Piombo.
“Sentivo il bisogno di raccontare le storie belle e quelle brutte, le catartiche e le inquietanti, le storie utili e quelle senza senso. Le storie rosse e le storie nere. Le storie delle madri che continuavano ad attraversare questi lutti, a portarne il peso, a testimoniare verità. Oggi alcune di loro sono morte e la memoria rischia di appannarsi perché i testimoni diretti scompaiono. Oggi indagare nella zona grigia dove tutto rischia di confondersi è forse più utile di ieri. Ho iniziato su quel palco, ma ci ho messo dieci anni a scrivere questo libro: è questo l’unico luogo in cui Roberto Grassi e Sergio Ramelli possono stare di nuovo insieme…”.

Ore 15.00, sala Toro Farnese: ILARIA URBANI intervista ANGELO CANNAVACCIUOLO. Presentazione del libro SACRAMERICA.
Angelo Cannavacciuolo, scrittore, sceneggiatore, regista e attore, nel suo ultimo libro “Sacramerica” (Ed. Ad Est dell’Equatore) racconta, attraverso più piani narrativi, le vicende di Giovanni Malcelati, critico letterario, nonché professore di letteratura italiana alla Sapienza di Roma che si trova a San Cristòbal de las Casas per un convegno. In un gioco di incastri vengono fuori le vite di scrittori, giornalisti, immigrati italiani di nuova generazione, facoltose milionarie che coltivano il mito dell’eterna giovinezza, e prendono vita paesaggi californiani, ville sfarzose di Palm Springs, architetture coloniali messicane. “Cannavacciuolo mi ricorda Philip Roth che scava profondamente nell’immaginario degli scrittori” ha detto Jay Parini. È ideatore e curatore della rassegna internazionale di letteratura “Parole in Viaggio”, partita nel 2010 dal Teatro Grande di Pompei. Dai suoi libri “Guardiani delle nuvole” e “Soffio delle fate” sono stati tratti rispettivamente un film con la regia di Luciano Odorisio e un’opera lirica. Ha scritto il noir “Acque basse”, nel 2009 “Le cose accadono” ha vinto il premio Viadana e il premio Rea.
Ilaria Urbani è giornalista e autrice, scrive per La Repubblica Napoli. Ha firmato come regista il documentario “Luci sulla frontiera – La Chiesa di strada”.
Ottavio Ragone dirige la redazione napoletana del quotidiano La Repubblica.

Ore 16.30, sala Teatro: “SULL’OCEANO”, ispirato al romanzo di Edmondo De Amicis.
Di Michele Crestacci e Alessandro Brucioni, con Michele Crestacci, regia Alessandro Brucioni, collaborazione alla scrittura acustica Giacomo Masoni, produzione mo-wan teatro, co-produzione Nuovo Teatro delle Commedie, con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi.
Siamo tutti immersi in uno stesso oceano.
C’è un processo migratorio che sembra non arrestarsi. Un carico di sangue italiano rubato come scrive De Amicis. Un piroscafo, 1.600 persone, la terza classe stivata di emigranti, la rotta transatlantica, l’attraversamento dell’equatore e lo sbarco nel nuovo mondo. Le voci del Galileo divengono una umoristica, poetica e drammatica sala da ballo, un viaggio all’interno delle proprie paure e dei propri sogni. Dal Piroscafo emerge la storia dell’onirico mondo delle crociere della Royal Caribbean. Una delle più potenti e devastanti navi da crociera che abbia mai solcato l’Atlantico. Una macchina da guerra del divertimento, dell’oblio, del relax forzato.

Ore 18.00, sala Toro Farnese: NINO FRASSICA presenta il libro SANI GESUALDI SUPERSTAR. Intervista di ANNA PAOLA MERONE
Nino Frassica, da Galati Marina, è Frate Antonino da Scasazza di «Quelli della notte», il bravo presentatore di «Indietro tutta», il maresciallo Nino Cecchini di «Don Matteo», il direttore e contemporaneamente il vicedirettore del novennale «Novella Bella» a «Che tempo che fa», il conduttore del «Programmone» su Radio Due.
Superstizioso. Se in macchina s’imbatte in una pecora si ferma e la saluta perché crede che porti soldi.
«Sani Gesualdi nabbe nel 1111 e morve nel 1777. Nabbe da Sgallatta Alfredo, soprannominato Scandurra Gaetano, e da Scamarda Agata, vista da destra, o Agata Scamarda, vista da sinistra. Il padre faceva l’indossatore, la madre era casalinga, tutta casa e chiesa, era madre di 106 figli. Sani era il primo gemito, e lo chiamarono Gesualdi, e, per non confondersi, i rimanenti 105 fratelli li chiamarono “Coso” oppure “Cosa” a seconda del sesso. Il fratello più piccolo, di nome “Coso” (106° figlio, ultimo nato), ancora vive. Gli ultimi saranno i primi nella vigna!».
Anna Paola Merone è responsabile della redazione Moda e Costume del Corriere del Mezzogiorno. Scrittrice a tempo perso, lettrice per vocazione, esteta per necessità.

Ore 21.00, sala della Meridiana: LE RONDINI E LA NINA. Il jazz di Lucio Dalla e Fabrizio De André.
Di e con Gaetano Curreri, voce; Paolo Fresu, tromba, flicorno, effetti; Raffaele Casarano, sax; Fabrizio Foschini, pianoforte.
Le canzoni di due dei più grandi artisti italiani (Lucio Dalla e Fabrizio de Andrè) rivisitate dal trombettista Paolo Fresu, Gaetano Curreri voce e leader degli Stadio.

Sabato 24 marzo

Ore 10.00 e 11.30, sala Teatro: GEK TESSARO in “I BESTIOLINI”. La danza sgangherata dei molesti ma tenerissimi abitanti dei prati
Dall’omonimo libro edito da Panini prendono vita storie di insetti e di altri piccoli abitanti del prato. La narrazione è allegra e giocosa, tenera talvolta, semplice tanto da essere adatta ad un pubblico anche di piccolissimi, ma ricca al contempo di spunti di riflessione su temi molto impegnativi. Autore poliedrico, Gek Tessaro si muove tra letteratura per l’infanzia (ma non solo), illustrazione e teatro. Dal suo interesse per “il disegnare parlato, il disegno che racconta” nasce “il teatro disegnato”. Sfruttando le impensabili doti della lavagna luminosa, con una tecnica originalissima, dà vita a narrazioni tratte dai suoi testi. La sua capacità di osservazione e di sintesi si riversa in performance teatrali coinvolgenti ed efficaci.

Ore 12.30, sala Cielo Stellato: Incontro con JOHN PETER SLOAN. REAL LIFE ENGLISH
“Una delle lamentele più comuni che sento dagli italiani è “io riesco ad arrangiarmi con l’inglese ma quando parlano gli inglesi o americani non capisco niente”. Questo è sempre stato un mistero per me, poi mi sono accorto di una cosa importantissima: la maggior parte dei corsi sono concentrati soprattutto sulla grammatica. Se si vuole imparare l’inglese “vero” (Real Life English) bisogna partire dai dialoghi veri e poi vedere cosa succede in quel discorso. Questa è la parte rivoluzionaria: prima guardiamo l’inglese vero poi analizziamo la grammatica e tutto il resto. C’è un’altra cosa: ho notato che il 9 0% dell’inglese insegnato è inglese formale che si usa solo il 10% delle volte, ma il vero inglese non viene insegnato. Quindi preparati a vedere cosa ti può capitare… al pub, a casa, nei negozi, in giro, per strada, e molto di più. Sentirai anche la differenza tra il british english e l’american english”.
Welcome to… REAL LIFE ENGLISH per le REAL SITUATIONS IN REAL LIFE.

Ore 15.00, sala Cielo Stellato: FEDERICO VACALEBRE intervista RICCARDO BERTONCELLI. Presentazione del libro 1968. SOUL E RIVOLUZIONE
Riccardo Bertoncelli è il maggior storico di rock in Italia. Nel 1973 ha scritto il primo libro italiano sulla musica che stava contagiando le giovani generazioni (Pop Story). Nel 1980 è stato direttore di “Musica 80” e con Franco Bolelli ha curato l”Almanacco Musica” per Il Formichiere.
Questo suo ultimo libro racconta il 1968, l’anno più famoso dei ’60 che è anche un anno cruciale nello sviluppo della nuova musica rock. I Beatles e gli Stones smettono di essere gruppi per ragazzine urlanti e diventano “nuovi filosofi” del mondo giovanile. San Francisco diventa un laboratorio a cielo aperto di cultura alternativa. Si affacciano i primi festival rock, a preparare Woodstock. Crescono formidabili talenti come Frank Zappa, i Pink Floyd, Tim Buckley, Van Morrison, i Led Zeppelin. Intorno il mondo è a ferro e fuoco, dagli scioperi studenteschi di Parigi a Roma, da Berlino ai disordini alla Convenzione Democratica di Chicago.
Federico Vacalebre è responsabile del settore Cultura e Spettacoli del quotidiano Il Mattino, critico musicale.

Ore 18.00, sala Toro Farnese: “CALCIO CHE PASSIONE: IL NAPOLI NEL CUORE”.
Dialogo intorno al Napoli Calcio. Ospiti ALESSANDRO FORMISANO Head of Operation, Sales & Marketing SSCN. RAFFAELE CANTONE Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione. Conduce ANNA TRIESTE.

Ore 21.00, sala della Meridiana: RICK WAKEMAN. Piano Portraits Tour 2018
Wakeman – soprannominato “la lunga chioma bionda del rock” – ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 come turnista, arrivando a incidere anche trenta pezzi l’anno. Entrato a far parte di uno dei gruppi precursori del rock sinfonico, gli Strawbs, è poi approdato ai mitici Yes, con i quali, in pratica, inventò un nuovo modo di usare le tastiere e il Minimoog, aprendo letteralmente la strada alle moderne tecniche e ai suoni del progressive-rock.
A gennaio è uscito l’album Piano portraits ed è già un successo in quanto è stato ed è il primo album solista di pianoforte ad entrare nella Top 10 del Regno Unito.

Domenica 25 marzo

Ore 10.00 e 11.30, sala Teatro: GEK TESSARO in “IL CUORE DI CHISCIOTTE”
Lo spettacolo propone un percorso di suggestioni liriche sul tema dei cuori in viaggio. Il leitmotiv è il Don Chisciotte, il cuore del cavaliere errante. È la lettura che lo farà diventare matto, la lettura come forza travolgente e inarrestabile, la lettura come magia. Il cuore di Chisciotte è uno spettacolo visionario e poetico. I cuori diventano i diversi temi trattati dal Cervantes per descrivere la figura del cavaliere errante. Il cuore dei matti. Il tema della pazzia, ma anche del coraggio.
Il tema per eccellenza donchisciottesco, il combattere contro i mulini a vento, l’inutilità del gesto ma anche la bellezza dell’ostinazione, della resistenza, anche nella consapevolezza nell’impossibilità di vincere, il tema dell’onestà, dell’etica.

Ore 12.30, sala Cielo Stellato: ENZO D’ERRICO intervista MASSIMO BUBOLA. Presentazione del libro BALLATA SENZA NOME
A cento anni dalla battaglia di Caporetto, uno dei più importanti scrittori di canzoni italiani dà voce a una vera e propria Antologia di Spoon River della Prima Guerra Mondiale. Un’opera di ampio respiro letterario, storico e culturale, che racconta un momento cruciale della nostra storia, e nello stesso tempo, grazie alla prosa musicale e raffinata di Bubola, ci restituisce le voci, i sentimenti e le passioni di un’Italia oggi scomparsa. Ha al suo attivo venti album che tracciano un percorso unico nella letteratura musicale del nostro Paese. Già alla fine degli anni Settanta inizia a collaborare con Fabrizio De André, con cui scrive e compone due storici album come “Rimini” e L”Indiano”, contenenti brani come “Fiume Sand Creek”, “Rimini”, “Sally”, “Andrea”, “Volta la carta”, “Franziska”, “Canto del servo pastore”, “Hotel Supramonte”, oltre a “Don Raffaè”, e firmerà altre grandi canzoni popolari come “Il cielo d’Irlanda”.

Ore 15.00, itinerante: CANTAUTORI AL MUSEO
CRISTIANO GODANO, MARINA REI, PAOLO BENVEGNÙ, ANDREA FRANCHI, ALESSANDRO FIORI

Ore 18.00, sala Cielo stellato: MO’ ERA ORA
ALVIN CURRAN, pianoforte, tastiera midi, campionatore; CIRO LONGOBARDI, pianoforte, tastiera midi, campionatore.
Alvin Curran, nato negli Stati Uniti ma ormai d’adozione romana è una figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo. Allievo di Elliot Carter e cofondatore assieme a Frederic Rzewski, Allan Bryant e Richard Teitelbaum del gruppo romano Musica Elettronica Viva, Curran è stato uno dei principali animatori del panorama culturale e artistico romano e internazionale a partire dai primissimi anni ’70 fino a oggi grazie alla sua inesauribile curiosità ma anche a un percorso pieno d’incontri.
Ciro Longobardi si dedica da più di venti anni allo studio e alla diffusione dei linguaggi musicali moderni e contemporanei. È docente presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno e coordinatore artistico del collettivo Dissonanzen di Napoli.

Ore 21.00, sala della Meridiana: “IL CASO MALAUSSÈNE – Mi hanno mentito”
Di e con DANIEL PENNAC e con Massimiliano Barbini e Pako Ioffredo. ;ise en espace Clara Bauer; adattamento Daniel Pennac e Clara Bauer; dal libro “Il Caso Malaussène – Mi hanno mentito” edito da Feltrinelli, traduzione di Yasmina Melaouah; collaborazione artistica Ximo Solano; musiche Alice Pennacchioni; immagini video: Bbros productions; prodotto da Roberto Roberto. Produzione Centro per le Arti della Scena e dell’Audiovisivo C.A.S.A. srl, Compagnie MIA, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Intesa Sanpaolo. Si ringraziano Istituto Italiano di Cultura Parigi, il Funaro Pistoia e Laila Napoli.
Il reading teatrale entra dal vivo fra le pieghe del romanzo, che investe tre generazioni di Malaussène, senza che nulla gli venga svelato. Questa lettura teatrale a tre voci segue la linea di confine fra interpretazione e narrazione, lettura e recitazione, fedele allo stile giallo (o noir) e grottesco del Caso Malaussène. Daniel Pennac è uno dei maggiori romanzieri viventi, dopo aver esordito con alcuni romanzi si è conquistato un pubblico di fedelissimi tra i lettori adulti con i romanzi Il paradiso degli orchi e La fata Carabina. Le avventure di Benjamin Malaussène continuano assumendo la dimensione di saga ambientata nel quartiere parigino di Belleville.

Lunedì 26 marzo

Ore 10.00 e 11.30, sala Cielo Stellato: “WIEGENLIED – Ninnananna per l’ultima notte a Terezín”.
Con l’Orchestra Multietnica di Arezzo e 16 strumenti Pavel Žalud originali* da Terezín. Progetto a cura di Matteo Corradini.
ORCHESTRA MULTIETNICA di AREZZO, diretta da Enrico Fink. Percussioni Andrea Franchi; Contrabbasso Luca “Roccia” Baldini; Fisarmonica Riccardo Battisti; Tambura* e bouzouki Massimo Ferri; Mandolino* Massimo Greco; Flicorno basso* Saverio Zacchei; Tromba* Leonardo Morella; Clarinetti* Gabriele Coen, Gianni Micheli; Oboe* Lea Mencaroni; Violino* Mariel Tahiraj; Flauto traverso* Enrico Fink; Ottavino* Carolina Marchetti; Voce Matteo Corradini
Dalla primavera del 2009, lo scrittore ed ebraista Matteo Corradini ha recuperato sedici strumenti musicali di marca Žalud costruiti a Terezín realizzati tra la fine del XIX secolo e il 1932. I solisti dell’OMA suonano per la prima volta tutti insieme i 16 strumenti Pavel Žalud, riportati alla vita in un concerto-reading. Lo spettacolo è incentrato sulle musiche composte negli anni del ghetto da Ilse Weber e sul racconto dell’esperienza unica di Terezín. Ilse Weber fu una poetessa ebrea che in particolare scrisse libri, canzoni e poesie per bambini.

Ore 12.30, sala Toro Farnese: DÉSIRÉE KLAIN intervista FRANCESCO D’ADAMO. Presentazione del libro OH HARRIET
Dopo “Oh, freedom!”, Francesco D’Adamo ritorna sui sentieri dell’Underground Railroad per raccontare la storia vera di Harriet Tubman, la donna che fondò l’organizzazione che a metà dell’800 condusse alla libertà migliaia di schiavi delle piantagioni del Sud degli Stati Uniti e per questo proposta dal Presidente Obama per essere la prima donna a comparire su una banconota degli Stati Uniti.
Harriet è una di quei personaggi e di quegli esempi che dobbiamo tenerci stretti specialmente adesso che diritti, giustizia e uguaglianza vengono pesantemente rimessi in discussione.
Francesco D’Adamo, milanese, da anni con i suoi romanzi cerca di raccontare il complicato mondo in cui viviamo a quelli che lui ama definire “gli adulti che hanno provvisoriamente massimo 13/14 anni”. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.
Désirée Klain ha fondato il festival di giornalismo civile “Imbavagliati”, è responsabile per la Campania di Articolo 21, mamma di Francesca.

Ore 15.00, itinerante: GABRIELE COEN TRIO
Gabriele Coen, sax soprano e clarinetto; Massimo Greco, mandolino; Riccardo Battisti, fisarmonica.
Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da sempre all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea ed est-europea, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale. È fondatore dei KlezRoym – la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico. Dal 1996 al 2004 collabora assiduamente con “I Solisti di Roma” con cui propone un inedito incontro tra sassofono e quartetto d’archi, eseguendo spesso prime assolute. Come leader porta avanti diversi progetti, in particolare: Gabriele Coen “Jewish Experience”, una delle formazioni più tipiche del jazz contemporaneo come volano di un viaggio musicale in cui si reinterpreta in chiave jazzistica il repertorio popolare ebraico, attraverso composizioni originali, brani klezmer e sefarditi (ebraico-spagnoli).

Ore 16.30, sala Teatro: “8 SFUMATURE DI GIULIETTA”.
Regia Riccardo Rombi; con Virginia Billi, Giorgia Calandrini, Rosario Campisi, Francesco Franzosi, Alba Grigatti; luci Laura De Bernardis; scene Beatrice Ficalbi; assistente alla regia Ulpia Popa; progetto video Andrea Santese; produzione Catalyst.
Otto classici del teatro per una messa in scena che intende affascinare gli spettatori e metterli di fronte ad un vero e proprio percorso nella scrittura teatrale. Una kermesse sulle infinite sfaccettature dell’amore. Otto quadri scorrono davanti agli occhi dello spettatore per raccontare altrettante differenti, storie d’amore. Anzi, per meglio dire, della stessa tormentata storia d’amore: quella di Romeo e Giulietta. Otto scene, riscritte sulla falsariga di altrettanti grandi autori teatrali, immaginando come l’avrebbero raccontata se ne fossero stati loro gli artefici. All’interno di una cornice di suoni e coreografie, sul palco gli attori ricreano atmosfere, di volta in volta, nuove e varie, attorno ad uno dei grandi temi dell’esistenza umana. Variazioni, appunto, dello stesso grande tema.

Ore 18.00, sala Cielo Stellato: FUORICLASSICO. ROSSANA VALENTI e HISHAM MATAR in “NOSTOS/REDITUS. STORIE DI RITORNI”.
Il confronto dell’antico con il contemporaneo verterà sul tema dell’esilio e del ritorno. Nostos/reditus. Storie di ritorni è il titolo, con la partecipazione di Rossana Valenti, professoressa di Letteratura Latina alla Federico II, che parlerà del De reditu, il poema di Claudio Rutilio Namaziano, e dello scrittore di origine libica Hisham Matar, autore de Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro (Einaudi, 2017), Premio Pulitzer 2017 per l’autobiografia. L’incontro è una comparazione tra due viaggi (due nostalgie: la parola greca designa il “dolore del ritorno”): uno tardo-antico, quello di Claudio, che torna da Roma in Gallia e scrive un poema sulla degenerazione dell’impero, un altro contemporaneo, con Hisham Matar che torna in Libia sulle tracce del padre fatto sparire da Gheddafi.

Ore 21.00, sala della Meridiana: “MADAMINA, IL CATALOGO È QUESTO…”. LOPERA BUFFA DA MOZART A OFFENBACH
Con ELIO voce recitante e canto; SCILLA CRISTIANO soprano; Gabriele Bellu violino; Luigi Puxeddu violoncello; Andrea Dindo pianoforte.
Spettacolo brillante e vivace, una carrellata nel repertorio più conosciuto dell’opera buffa per soprano e baritono che tocca il repertorio di capolavori quali Il Flauto Magico e Don Giovanni di Mozart, Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Racconti di Hoffmann di Offenbach.
Uno straordinario Elio, nella doppia veste di narratore e cantante, dà vita nella prima parte dello spettacolo ad una rielaborazione-rilettura del libro Il Flauto Magico di Vivian Lamarque.
Testi e musica si alternano e si integrano nelle pregevoli esecuzioni del trio, Elio stesso e il soprano Scilla Cristiano, interprete dei tre principali ruoli femminili.
La seconda parte vede i due protagonisti canori alternarsi in un recital lirico incentrato sull’esecuzione di alcune delle più note arie del repertorio per soprano e baritono.

Martedì 27 marzo

Ore 9.30 e 10.45, sala Teatro: “MARE MOSSO”.
Progetto di Gianfranco Pedullà; drammaturgia di Manuela Critelli; regia di Gianfranco Pedullà; con Gianfranco Quero, Gaia Nanni, Vincenzo Infantino, Ananias Dissekuoa; scene di Claudio Pini; immagini di Vania Pucci e Ines Cattabriga; musiche originali di Jonathan Faralli; luci di Marco Falai; costumi di Rosanna Gentili; collaborazione tecnica di Saverio Bartoli; foto di Alessandro Botticelli; produzione Teatro popolare d’arte, Giallo mare Minimal Teatro, Mibact, Regione Toscana.
Uno spettacolo d’avventura, si salpa per il Mediterraneo insieme a due pescatori: un padre che conosce tutti i segreti del mare e un figlio che sta imparando la nautica e che ha una gran voglia di partire. In questa fiabesca confusione fra reale e immaginario alla fine appaiono loro, i migranti: anche loro solcano il Mediterraneo che è stato per millenni il centro di grandi civiltà il fecondo luogo di incroci di lingue e culture, i migranti sono dei grandi viaggiatori, come Ulisse e come noi, che cerchiamo sempre altri lidi.

Ore 12.00, sala Cielo Stellato: Proiezione del film documentario “SALICELLE RAP” di Carmen Tè.
Intervengono: VALERIO CAPRARA Presidente Film Commission Campania; CARMEN TÈ regista; ANTONELLA DI NOCERA produttrice cinematografica; DON CIRO NAZZARO. Coordina TITTA FIORE giornalista.
Il film racconta la voglia di riscatto di chi non ci sta, e con le proprie forze prova a combattere un futuro apparentemente oscuro. Un documentario dal grande valore sociale, che pone lo sguardo su una fetta d’Italia abbandonata da molti, in cui in mezzo alle brutture del quotidiano c’è ancora chi ha la forza di provare a costruire bellezza. Senza fermarsi mai.

Ore 15.00, itinerante: “ALTO LIVELLO”
Con Pietro Rasoti. Ideazione, costumi e regia di Luigi Sicuranza. Spettacolo di trasformismo e illusionismo su trampoli. Produzione Terzo Studio.
Alto Livello è uno spettacolo contenitore di tanti sketch comici e di grande impatto visivo.
Uno spettacolo senza parole tutto improntato al fascino della figurazione, riscuote un grandissimo successo ovunque venga programmato (ha rappresentato l’Italia al festival di Shizouka in Giappone).
Alto Livello è uno spettacolo senza età che usa la tecnica del trasformismo e dell’illusionismo su trampoli. Un teatro di figura nuovo e originale dove viene presentata una galleria di suggestivi personaggi umani o animali: la mosca, il cavallo/cavaliere, la medusa, la giraffa, la ballerina, Aladino sul tappeto volante, il nano-funambolo, tutti realizzati con semplici trucchi basati sul prolungamento (o meglio, la deformazione) degli arti. Indimenticabile la metamorfosi ‘a vista’ del bruco che diventa farfalla.

Ore 17.30, sala Cielo Stellato: “LA LEGGENDA DEL PALLAVOLISTA VOLANTE”
Con ANDREA ZORZI e BEATRICE VISIBELLI; movimenti coreografici Giulia Staccioli; testo Nicola Zavagli, Andrea Zorzi; scene e luci Orso Casprini; organizzazione Cristian Palmi, Giulia Attucci; segreteria organizzativa Margherita Fantoni, Valentina Cappelletti; regia Nicola Zavagli; produzione Compagnia Teatri d’Imbarco
La leggenda del pallavolista volante è uno spettacolo in cui lo sport incontra il teatro e si fa metafora della vita: Andrea Zorzi detto “Zorro” – il pallavolista due volte campione del mondo e tre volte campione europeo con l’indimenticabile Nazionale di Julio Velasco – sale per la prima volta sul palcoscenico e, grazie alla penna e alla regia di Nicola Zavagli, ci racconta la sua grande avventura. Attorno a lui, la verve esplosiva dell’attrice Beatrice Visibelli disegna un paesaggio narrativo carico di ironica allegria, dando vita alla moltitudine di personaggi che hanno accompagnato la vita e la carriera di questo autentico mito dello sport italiano.

Ore 21.00, sala della Meridiana: MARIANGELA D’ABBRACCIO in “NAPULE È… N’ATA STORIA”
Canzoni di Pino Daniele, parole e versi da Eduardo De Filippo e altri grandi autori napoletani del 900.
Con MUSICA DA RIPOSTIGLIO. Luca Pirozzi chitarra e voce; Luca Giacomelli chitarre elettriche; Raffaele Toninelli contrabbasso; Emanuele Pellegrini percussioni; con Gianluca Casadei fisarmonica; regia e immagini Consuelo Barilari; editing video e immagini Doriana Barbè; luci e direzione tecnica Fabio Parodi; aiuto regia Alice Fratarcangeli; direttore di scena Maurizio Orefice; sarta Umberta Burroni; organizzazione Gianluca De Pasquale; il costume di Mariangela D’Abbraccio è di Guido Fiorato; produzione Schegge di Mediterraneo – Festival dell’Eccellenza al Femminile.
Mariangela D’Abbraccio è attrice, cantante e artista, con il volto mutevole per ogni personaggio interpretato, con il cuore colmo di gratitudine, Mariangela canta in scena accompagnata dal gruppo Musica da Ripostiglio e da Gianluca Casadei, tra i più importanti fisarmonicisti in Italia.

Mercoledì 28 marzo

Ore 10.00 e 11.30, sala Teatro: “UBU RE – Ubu chi?” Da Ubu Roi di A. Jarry. Con Simone Martini, Alessio Martinoli, Luca Avagliano. Produzione KanterStrasse
Ubu Re è uno dei quattro testi che compongono la quadrilogia di Alfred Jarry, scrittore, poeta e drammaturgo francese inventore della Patafisica. Ubu Re è un testo andato in scena per la prima volta nel 1896 e fece subito scalpore. È un testo che ha cambiato il teatro, un classico moderno capace di parlarci ancora oggi.
La pièce segue le avventure di Padre Ubu, capitano dei dragoni, officiale di fiducia di re Venceslao, decorato con l’ordine dell’aquila rossa di Polonia, ex re d’Aragona, conte di Sandomir, e della Madre Ubu, sua moglie.

Ore 12.30, sala Toro Farnese: MASSIMILIANO VIRGILIO intervista SAVERIO TOMMASI. presentazione del libro SIATE RIBELLI, PRATICATE GENTILEZZA.
Da una delle voci più note del web, un libro che è un racconto, una confessione, un atto d’amore.
I figli sono l’occasione che ti dà la vita di guardarti allo specchio. Quello che sei, quello in cui credi si caricano di una nuova responsabilità. Saverio lo ha capito quando sono arrivate Caterina e Margherita. Ora raccontare storie non è più solo un lavoro. È gettare sul mondo uno sguardo che sarà, almeno inizialmente, anche il loro, è fare scelte di cui a loro dovrà rendere conto.
In una lettera appassionata, tra pappe e cambi di pannolini, gaffe e momenti di grande tenerezza, Saverio compie il gesto d’amore più grande che un uomo possa fare per i propri figli: raccontarsi davvero, a costo di abbassare qualunque difesa.

Ore 15.00, sala Teatro: LORENZO KRUGER solo in concert.
Lorenzo Kruger è il cantante e autore di tutte le canzoni dei Nobraino. Con questa formazione ha all’attivo più di mille concerti, 6 dischi, presenze su tutti i palchi più importanti della scena italiana. Le sue performance come frontman di questa band sono note per essere fuori dagli schemi, provocatorie e irriverenti. Le canzoni più belle scritte per i Nobraino saranno ascoltabili quindi in una veste inedita: nella versione in cui sono state scritte.
Un percorso attraverso la scrittura che passa anche per letture, monologhi, esecuzioni sbilenche e considerazioni semiserie di un personaggio che non dovrebbe esibirsi seduto.
In una atmosfera rilassata, molto distante dai suoi concerti rock, Lorenzo Kruger mette davanti a tutto le sue canzoni e se stesso. “Uno spettacolo a sedere, non a culo”, come dice lui.

Ore 16.30, sala Cielo Stellato: IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI
Ispirato al Candido di Voltaire di Magdalena Barile. Regia Simona Arrighi e Sandra Garuglieri; con Simona Arrighi, Luisa Bosi, Laura Croce, Sandra Garuglieri; collaborazione al progetto Ilaria Cristini, Silvano Panichi, Francesco Migliorini; scene e costumi Antonio Musa, Francesco Migliorini; disegno luci Roberto Cafaggini; una coproduzione Murmuris e Attodue.
Ogni sera 4 attrici/cortigiane si esibiscono al servizio della loro esigente padrona, Madame. In scena le avventure del Candido di Voltaire, giovane ottimista metafisico a spasso nel peggiore dei mondi possibili: il nostro. In una gara di asservimento volontario le 4 competono per compiacere Madame, quando Madame viene decapitata nel suo giardino, senza una padrona per cui esibirsi e con un nuovo potere alle porte, dovranno decidere cosa fare delle loro esistenze.

Ore 18.00, sala Toro Farnese: ANDREA SCANZI intervista CARLO VERDONE.
Il giornalista e scrittore Andrea Scanzi dialoga con Carlo Verdone uno dei registi e attori italiani di maggior successo. Il cinema, la comicità, i racconti di una vita di incontri con grandi artisti ma anche riflessioni sulla vita e sulla attualità il tutto raccontato come solo Carlo Verdone sa fare.

Ore 21.00, sala della Meridiana: MICHAEL NYMAN e MICHAEL NYMAN BAND.
Progetto INSPIRED BY MANN, a cura di Stefano Valanzuolo
Michael Nyman, uno dei massimi compositori viventi, incontra il MANN nell’ambito di un progetto originale curato da Stefano Valanzuolo che coinvolgerà grandi musicisti contemporanei. Nyman è uno dei maestri indiscussi del minimalismo, la corrente musicale di Philip Glass, Steve Reich, John Adams e Wim Mertens. Sono sue alcune delle colonne sonore tra le più memorabili del Novecento, da quella per “L’ultima tempesta” di Peter Greenaway, a “Lezioni di piano” di Jane Campion, a “Wonderland” di Michael Winterbottom. Suoni che nascono da un’angoscia musicale molto personale, e riescono a combinare folk, elettronica, musica sacra e classica in una miscela sonora emozionante, perché la musica – spiega – “è potenza, passione, istinto, dolore”. La Michael Nyman Band nasce dall’orchestra che accompagnava Michael Nyman durante l’esecuzione del Campiello di Goldoni sul palcoscenico del National Theatre nell’ottobre 1976.

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