
La pianta, introdotta in Italia e per la prima volta nel Giardino inglese della Reggia di Caserta da John Andrew Graefer nel 1786, giunge nel parco napoletano nei primi decenni dell’Ottocento, molto probabilmente per volere dello stesso re Ferdinando di Borbone che aveva acquistato la Villa per la sua moglie morganatica Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia.
I lavori di restauro della Villa e dell’intero appezzamento di terreno che a quel tempo comprendeva anche l’attuale parco di Villa Lucia, erano stati affidati all’architetto di corte Antonio Niccolini che nel 1825 diede incarico al giardiniere reale Federico Dehnardt di arricchire il parco con piante esotiche e parterres floreali.
La pianta, originaria del Giappone, appartiene alla famiglia delle Theaceae ed il suo nome scientifico è Camellia japonica, dal nome di un gesuita ceco che per primo la descrisse sul finire del Seicento. In questa specie si hanno notevoli mutazioni gemmarie, e quindi si ottengono germogli sui quali si sviluppano fiori con colorazioni diverse. Spesso, quindi, si può avere un ramo che presenta fiori di colorazione diversa rispetto agli altri rami della stessa pianta. Questo fenomeno ha appassionato moltissimi collezionisti che hanno considerato queste mutazioni come delle vere e proprie varietà. I petali possono essere di colore bianco, rosa, rosso, violetto ed inoltre esistono decine di specie ottenute per ibridazione, per cui i petali possono essere di colore uniforme o screziati o sfumati. La fioritura avviene tra la fine dell’inverno e gli inizi della primavera ed il fiore deve la sua rinomanza soprattutto allo scrittore Alessandro Dumas figlio che nel 1848 lo immortalò con il romanzo “La signora delle Camelie”.
Orario: ore 8.30 – 19.00 (la biglietteria chiude alle 17.30); il museo è chiuso il martedì.