Chiesa di Santa Maria Incoronata

Storia e architettura
facciata chiesa di santa maria incoronataLa chiesa di Santa Maria Incoronata è ubicata in via Medina.
La sua fondazione risale al 1352, per ricordare l’incoronazione dei nuovi sovrani Giovanna I d’Angiò e Luigi Ludovico di Taranto. I due si sposarono proprio in questa chiesa e, nell’occasione, la regina donò una spina della corona di Cristo che aveva ricevuto dal re di Francia. La reliquia è rappresentata anche nel portale d’ingresso e l’episodio conferì alla struttura anche il nome di “Incoronata”.
Insieme alla chiesa venne costruito anche un ospedale e l’intera struttura, dal 1378, fu affidata all’ordine dei Certosini di San Martino fino al XVI secolo. Durante i secoli, della struttura originaria si salvarono la navata e il portico esterno, mentre il luogo di culto fu riaperto nel 1700. In seguito, i restauri del 1925 e del 1961, hanno eliminato le coperture barocche e riportato in luce l’originaria struttura gotica, permettendo di ritrovare anche i resti di due campanili e di affreschi medievali.
L'interno
interno chiesa di santa maria incoronataL’interno si presenta con due navate asimmetriche. Nella prima campata sono visibili i resti di alcuni affreschi, eseguiti probabilmente intorno al 1352, che raffigurano il trionfo della Fede e i Sette Sacramenti, opere attribuite a Roberto Oderisio, esponente della scuola di Giotto. In esse sono state riconosciute le figure di alcuni personaggi dell’epoca, come San Ludovico ordinato Vescovo da Bonifacio VIII nel dipinto della Confermazione, i tre figli di Giovanna I nella Confermazione e Laura e Petrarca nel Battesimo. Inoltre, allo stesso artista, sono attribuiti i dipinti presenti nelle lunette, in cui sono rappresentate alcune scene bibliche, dipinte tra il 1340 e il 1343, in cui si vede Mosè salvato dalle acque e il roveto ardente, i Figli di Giacobbe riportano al padre la tunica di Giuseppe, Giuseppe spiega i sogni ai compagni di carcere, Sansone fa crollare il tempio dei Filistei e la Moglie di Putifarre tenta di sedurre Giuseppe.
Alla sinistra dell’altare, di epoca settecentesca, si apre la Cappella del Crocifisso nel quale erano presenti degli affreschi del XV secolo con la Vita di San Ladislao, di cui restano alcuni frammenti esposti nella navata centrale. Le opere sono attribuite ad un ignoto pittore marchigiano, probabilmente autore anche degli affreschi sulle volte della stessa cappella, raffiguranti Storie della Vergine. Dello stesso artista, inoltre, vi era un polittico esposto ora nel Museo di Capodimonte. Nella stessa cappella, infine, si conservava un Crocifisso Ligneo di Michelangelo Naccherino, traslato nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia e da Culturacampania

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