VOCE ‘E NOTTE


musicaErnesto De Curtis testoEdoardo Nicolardi data1903


 
Si ‘sta voce te scéta ‘int’â nuttata,
mentre t’astrigne ‘o sposo tujo vicino,
statte scetata, si vuó stà scetata,
ma fa’ vedé ca duorme a suonno chino.
 
Se questa voce ti sveglia nella notte
mentre ti stringi vicino il tuo sposo,
resta sveglia, se vuoi stare sveglia,
ma fa vedere che dormi profondamente.
 
Nun ghì vicino ê llastre pe ffà ‘a spia,
pecché nun puó sbaglià, ‘sta voce è ‘a mia.
E’ ‘a stessa voce ‘e quanno tutt’e dduje,
scurnuse, nce parlávamo cu ‘o “vvuje”.
 
Non andare vicino ai vetri per fare la spia,
perchè non puoi sbagliare, questa voce è mia.
E’ la stessa voce di quando tutti e due,
con vergogna, ci parlavamo dandoci del “voi”.
 
Si ‘sta voce te canta dint’ô core
chello ca nun te cerco e nun te dico,
tutt’ ‘o turmiento ‘e ‘nu luntano ammore,
tutto ll’ammore ‘e ‘nu turmiento antico.
 
Se questa voce ti canta nel cuore
quello che io non ti chiedo e non ti dico,
tutto il tormento di un amore lontano,
tutto l’amore di un tormento antico.
 
Si te vène ‘na smania ‘e vulé bene,
‘na smania ‘e vase córrere p’ ‘e vvéne,
‘nu fuoco che t’abbrucia comm’a che,
vàsate a chillo, che te ‘mporta ‘e me?
 
Se ti senti una voglia di volere bene,
una voglia di baci correre per le vene,
un fuoco che ti brucia come non so che,
bacia quello, che cosa t’importa di me?
 
Si ‘sta voce, che chiagne ‘int’â nuttata,
te sceta ‘o sposo, nun avé paura.
Vide ch’è senza nomme ‘a serenata,
dille ca dorme e che se rassicura.
 
Se questa voce che piange nella notte,
sveglia il tuo sposo, non aver paura,
Digli che è senza nome la serenata,
Digli che dorma, che si rassicuri.
 
Dille accussì: “Chi canta ‘int’a ‘sta via
o sarrà pazzo o more ‘e gelusia.
Starrà chiagnenno quacche ‘nfamità.
Canta isso sulo, ma che canta a fà?”
Digli così: “Chi canta in questa strada
o sarà pazzo o muore di gelosia.
Starà piangendo per qualche infamia.
Canta da solo, Ma cosa canta a fare?

La canzone è ispirata ad un fatto realmente accaduto all’autore, Edoardo Nicolardi. Nel 1903, all’età di 25 anni, il giovane poeta innamorò di Anna Rossi, figlia di un ricco commerciante di cavalli. I genitori di lei, però, non vedevano di buon occhio questo amore, sia perchè Nicolardi era di un ceto sociale inferiore, sia perchè la figlia era stata già promessa in sposa a Pompeo Corbera, un ricco cliente del padre, che al momento delle nozze aveva già 75 anni. Il destino, però, fu benevolo con Nicolardi visto che Pompeo Cobrera morì poco tempo dopo il matrimonio e lui e Anna poterono coronare il loro sogno d’amore dal quale nacquero questa canzone e ben otto figli.
Tra le interpretazioni di questa canzone, ricordiamo quelle di Beniamino Gigli, Bruno Venturini, Franco Corelli, Luciano Pavarotti, Mario Abbate, Miranda Martino, Mirna Doris, Mina, Lina Sastri, Claudio Villa, Enzo Gragnaniello, Peppino Di Capri, Roberto Murolo, Massimo Ranieri.

16 commenti su “Voce ‘e notte

  1. fantastica non ci sono parole per esprimere le sensazioni e la profondità della poesia

  2. Ieri un amico si Salerno me la fece conoscere E’piena di sentimento ,me ne sono innamorata.

  3. Bellissima! Non si può ascoltarla senza esserne ogni volta profondamente commesi.
    La canticchiava una amica nel 1960. Mi piacque, le chiesi di insegnarmela. Eravamo saliti assieme sulla Torre di Pisa. Là me la cantò lentamente per insegnarmela! Oltre ad essere sublime, è per me la nostalgia di una goventù ormai davvero antica.

  4. Ogni voltola che ascolto questa poesia mi vengono i brividi addosso e mi emoziono come un bambino. Melodia irripetibile.

  5. Grazie Nicolardi RIP hai acceso una speranza in ogni cuore spezzato

  6. Non sono napoletano, ma vorrei vivere a Napoli per l’esplosione dei sentimenti e sensibilita’ che dimostra attraverso le sue canzoni.Voce e notte l’ho vissuta negli anni ’60 attraverso Peppino di Capri.Sulle sue note e’ nato l’amore della mia vita. Sposati giovanissimi, sono 60 anni che siamo insieme.Capisco il dramma di vita di Edoardo Nicolardi,magico autore.Se non avessi sposato mia moglie,io sarei morto.Figli, nipoti, ma ora haime’ arriva il dramma .Ci sta dividendo la patologia del suo cervello che ormai e’ in crisi;; ti fa perdere le persone, anche se si vive insieme.Ed allora,i tormenti drammatici del grande Edoardo , diventano drammaticamente comprensibili.
    Edoardo Nicolardi e’ stato veramente un grande.

  7. A Roberto…forza!…preghiamo per te

  8. Voce e notte, un gioiello

  9. Questa “Voce di Notte”, è il dolore struggente e pieno di benevolenza felice, in chi l’ascolta. Difficile provare tale sensazione, nelle canzoni di oggi. Grazie Napoli! Per aver generato persone di talento, che ci hanno lasciato capolavori di poesia e spettacolo conosciuti in tutto il mondo.

  10. Bellissime parole e bellissima musica, struggente che ne esalta i significati.
    L’Idea di una voce nella notte che sveglia la persona amata cammuffandosi da serenata Anonima risulta una “trovata” sentimentale senza pari.
    Ho dovuto scaricare il testo e trovare la giusta traduzione perchè il Napoletano non è un dialetto bensì una lingua.

  11. Questa canzone è stata interpretata/cantata da Carmelo Zappulla come sottofondo musicale nel film:”Laura…a 16anni mi dicesti sì”! È un film del 1984!

  12. E’ una canzone splendida, che racconta tutto lo struggimento dell’amore, tutto il desiderio di possesso, tutto il piacere del segreto condiviso tra gli amanti, tutta la dolcezza del peccato, tutta la necessità insopprimibile di volere bene, tutto il dolore della gelosia, tutta l’intimità creata dalla menzogna, e perfino tutta la ferocia autodistruttiva degli amanti. Il suo punto culminante è quando la voce che canta è piange nella notte si auto-trafigge in una sorta di sacrificio umano gridando: “bacia quell’altro, che ti importa di me!”

    E proprio il fatto che questa canzone esprima in una spirale crescente di tensione tutta la molteplicità degli aspetti, la complessità, la contraddittorietà e la natura fondamentalmente distruttiva del desiderio e del sentimento amoroso, rende quasi criminale l’abitudine di molti interpreti di cantare solo le prime tra strofe rinunciando al picco emozionale dell’ultimo verso

  13. Riporto qui una considerazione finita per mio errore nel commento di altra canzone. Mi pare di ritrovare l’eco di alcuni versi della poesia “Nannina”, scritta nel 1882 da Salvatore Di Giacomo, che recitano:
    <>
    Una formula, quella dei vetri, divenuta di successo.

  14. il canto d’amore più struggente, è meravigliosa, mi commuovo sempre quando l’ascolto!

  15. Mia mamma la cantava mentre sbrigava le faccende di casa : era la musica di sottofondo dei miei pomeriggi di studio . Ogni volta che voglio tornare ragazzo , anche oggi che ho 62 anni e vivo lontano dalla mia Napoli , mi basta risentirla ….. e giù lacrime. Salvatore D C

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