Domenica 12/12/2004 – Quindicesima giornata -
 
Napoli, un gol per ripartire.
Decide la girata di Varricchio. Prestazione opaca, ma play off più vicini.
Successo di misura al San Paolo. si rivede Pozzi dopo 72 giorni.
 
NAPOLI – MARTINA 1 – 0 (22199 spettatori)

Arbitro: Lena di Ciampino.
Guardalinee: Talaro e Bilotta.

NAPOLI (4-4-2): Belardi, Terzi, Ignoffo, Savino, Bonomi (21'st Corneliusson), Abate (31'st Leandro), Montesanto, Gatti, Mora, Toledo (26'st Pozzi), Varricchio.
Panchina: Gianello, Sosa, Berrettoni, Schettino. All. Ventura.
MARTINA (4-3-1-2): Narciso, Creanza, Chiarini, Lisuzzo, Chiarotto (40'st Novello), Tassone, Lanzillotta, Pizzulli (31'st Gavioli), Onfiang, Da Silva, Musetti(26'st Lentini).
Panchina: Brichetto, Ciminari, De Martis, Lovatin. All. Trillini.

MARCATORI: 5'pt Varricchio.

Sotto il gol, niente. Qualità inesistente. Napoli uso interno, tre punti e basta. Martina onesto, nel suo brodo. Agitazione da ultima in classifica, i brutti numeri per dire dei problemi. Varricchio in gol all'alba della partita, al minuto cinque. L'attaccante più lesto di tutti sul cross di Toledo, da sinistra. Quarto centro di Varricchio in campionato, ecco uno idoneo, adatto per la C. Martina come stralunato, un gol da intontimento, capita quando arrivi al San Paolo e devi assestarti un attimo per capire di cosa si tratta. Napoli vincente, ma brutto, comunque lo giri. decisamente brutto, praticamente all'altezza delle ultime rivoltanti esibizioni contro Sora e Foggia.
Il riscatto napoletano c'è stato, ma soltanto nel risultato, in mezzo al palese disinteresse degli animatori delle due curve, in tutt'altre faccende affaccendati. Fischi agli ex beniamini, già alla lettura delle formazioni. Un'impresa, tra l'altro, capire il nome dei giocatori che sarebbero scesi in campo. Un disastro anche l'impianto acustico dello stadio, inspiegabile la messa in onda a tutto volume, a fine partita, delle note di "'O surdato nammurato", celebrative di una vittoria di cui il Napoli non dovrebbe andare orgoglioso. "Oje vita, Oje vita mia", è impossibile innamorarsi di questa squadra.
Il quindicesimo Napoli proposto da Ventura in altrettante giornate di campionato, questo decisamente obbligato, in mezzo ad infortuni ed indisponibilità. Abate, un esterno di centrocampo, a supporto di Varricchio, unica punta, Simone Bonomi quarto della linea difensiva, Mora esterno di centrocampo. E ancora Gatti centrale, Toledo nei panni del girovago, spesso in ripiegamento all'altezza della difesa. Decisivo il piede destro del brasiliano ad armare Varricchio per la conclusione vincente, da tre punti. Sarebbe opportuno stendere un velo pietoso sul resto della produzione napoletana. Ripetitività e monotonia i mali endemici, non uno straccio di profondità, il movimento senza palla grande assente. Innamorata cotta a settembre, Napoli s'è disamorata in tre mesi, delusa pure dalla società che non si intravede, non soltanto da giocatori e allenatore. Basta leggere il numero di spettatori paganti (3054).
Varricchio in gol, poi la casualità come unico connotato reperibile nella solitaria palla-gol napoletana: prepotente percussione in corsa dell'inatteso Bonomi, al 14', la botta intercettata da un difensore è diventata ghiottissimo assist per Abate, la comoda battuta scaraventata contro il corpo del portiere Narciso. Primo tempo da sbadigli movimentato appena da due botte da fermo di Abate, calci di punizione, questi sì ben eseguiti, al 24' e al 34', palloni che hanno esaurito la loro insidiosa corsa ad un palmo dai pali del Martina. Le iniziative in attacca della squadra pugliese affidate in esclusiva alla rapidità di gambe e ai dribbling di Onfiang, provvisto di un buon piede sinistro, soggetto abbastanza interessante. Onfiang a confezionare ipotesi d'insidie sulla destra e il tiro lungo di Lanzillotta tanto per provare qualcosa, nel primo tempo.
Pozzi redivivo nella ripresa. Sbucato dalla panchina, il talentino di proprietà del Milan è tornato in campo dopo 72 giorni, scortato da convinti e affettuosi applausi napoletani. Anche lui è sotto esame, come tutti quelli del Napoli: confermarlo o restituirlo al mittente a Gennaio? Sosa in panchina, praticamente non impiegabile. Ignoffo ha diretto la difesa in assenza di Scarlato, infortunato.
Toccato nell'orgoglio e dalla necessità di tornare a casa con qualcosa, il generoso Martina è riuscito a minacciare la porta napoletana in due circostanze soltanto. Sortita a vuoto dai pali di Belardi, al 2' della ripresa, l'incornata avversaria di Da Silva, in mischia, ha indirizzato il pallone verso la porta. Terzi l'ha ricacciato quasi sulla linea, all'altezza del palo destro. L'attaccante al tiro a metà tempo, in mezzo ai cambi a ripetizione effettuati da Ventura e Trillini. Abate richiamato in panchina, Corneliusson e Leandro a centrocampo, Mora è ridiventato difensore.
Il Martina s'è dovuto accontentare del possesso palla, il Napoli in ripiegamento schiaffeggiato dai fischi e mugugni dei suoi tifosi. Buona combinazione Mora-Varricchio, al lato la conclusione di prima intenzione, in mezzo a un discreto numero di ripartenze. Tutte puntualmente mai rifinite, il distintivo brutto di questo Napoli, in attesa dei rinforzi. L'arrivo dei nostri è previsto a Gennaio.
 
BELARDI 5.5
TERZI 5.5
IGNOFFO 6
SAVINO 5.5
BONOMI 6 (21'st Corneliusson 5.5)
ABATE 6 (31'st Leandro sv)
MONTESANTO 5.5
GATTI 5.5
MORA 6
TOLEDO 6 (26'st Pozzi sv)
VARRICCHIO 6.5

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