Domenica 08/02/2004 – Ventiseiesima giornata -
 
Zamboni l'urlo di Napoli.
Tiro da 25 metri deviato da Aronica. Il Messina si sveglia tardi: palo di Sosa.
Dopo 100 giorni gli azzurri tornano alla vittoria, il difensore ripete il gol dell'andata.
 
NAPOLI – MESSINA 1 – 0 (13710 spettatori)

Arbitro: Tombolini di Ancona.
Guardalinee: Mitro – Lanciani.

NAPOLI (3-5-2): Manitta, Zamboni, Carrera, Bonomi, Martinez (20'st Pasino), Bernini, Perovic, Vidigal, Tosto, Sesa (15'st Savoldi), Dionigi (29'st Del Grosso).
Panchina: Brivio, Portanova, Marcolin, Montezine. All. Simoni.
MESSINA (4-4-2): Storari, Zoro (29'st Sosa), Fusco, Rezaei, Parisi, Lavecchia, Mamede, Campolo (20'st Aronica), Giampà (32'st Guzman), Di Napoli, Zaniolo.
Panchina: Bennefoi, Accursi, Aronica, Princivalli. All. Mutti.

MARCATORI: 26'st Zamboni.

Vince il Napoli, 100 giorni dopo, ma non sa come. Almeno fino al momento del vantaggio minimo e definitivo. Sberla di Zamboni, come all'andata a Messina, un missile di destro da 25 metri, Aronica ha inserito la gamba sfortunata lungo la traiettoria: così ha perso il Messina, non all'altezza delle sue vittoriose recite. Preso al volo il momento offertogli dalla fortuna, il Napoli ha legittimato la vittoria mettendoci ardore, generosità, e contropiede, nei 22 minuti finali, recupero compreso. L'evento sotto forma di vittoria è sopravvenuto a capo appunto di 100 giorni segnati dal grigiore.
Cos'è il Napoli, questo Napoli, è noto a tutti. E' lento, prevedibile, male assortito, limitato. Però non è facile, per nessuna squadra del pianeta, tenere in mano l'abici del calcio, quando l'annuncio della formazione è salutato da piogge di fischi, striscioni e cori ostili. Risultato: i giovanotti di Simoni non sono riusciti a tirare in porta una sola volta. Zero conclusioni nello specchio, a fronte di un paio di flipper sfortunati, originati dal reparto difensivo messinese, non un modello. Comodo fino all'intervallo il compito del Messina, anch'esso ai verbi difettivi nella finalizzazione. Legnata da fermo di Parisi, il missile scagliato dal sinistro su punizione fila a lato di Manitta. E poi? Solo fastidi appena palpabili per il Napoli, sulla sinistra, quando Giampà, al debutto con il Messina, ha traslocato dal centro in quella zona: chiaro l'intento di Mutti, disturbare il dirimpettaio Martinez, a sua volta disturbatore del pericolo pubblico messinese. Parisi tamponato anche nella ripresa, prima da Bernini e nel finale da Del Grosso.
Brutto primo tempo all'insegna del migliore pareggio siculo in mezzo al campo, sottolineato dagli olè appassionati dei tifosi al seguito, ad attivare i tentativi di ripartenze. Il pezzo forte del gioco muttiano, peraltro ordinato, preciso. Tiri nello specchio della porta zero anche per quanto riguarda il Messina. Non una partita, dunque, semplicemente qualcosa di sgradito ai presenti da minimo stagionale. Campolo, al rientro, s'è impadronito del cerchio centrale; Perovic lentopede l'ha contrastato tenendo una posizione prudente, davanti ai centrali difensivi del Napoli. Vidigal, al rientro anche lui dal primo minuto, s'è dedicato a Mamede e ai tentativi di conclusione in acrobazia. Mai al tiro Dionigi e Sesa, seconda punta sulla sinistra, e autore della prima conclusione napoletana, al 13'st. Piuttosto sulle sue il Messina, il pareggio innanzitutto, poi si vede: non gli ha detto bene. Preso il gol, una botta di scalogna, ha avuto una reazione di rabbia, più che altro confusa. Sosa, come torre, gli ha giovato fino ad un certo punto: è sbattuta contro il palo la palla battuta in incornata dal Pampa, a 10' dalla fine. S'è perso, il Napoli, prigioniero della sua lentezza, nel primo tempo e dell'incapacità di dare seguito ai primi due passaggi. Prima parte inguardabile, da qualsiasi lato si prenda. Piena di cose la ripresa, attraversata da vivacità e, finalmente, anche da buone opportunità. Trovato il vantaggio, il Napoli s'è trasformato, dal 26' della ripresa. Simoni tempestivo nei cambi, straripante Vidigal, gonfio di Tigna e generosità, Savoldi, al rientro dopo 134 giorni. Mancava, il figlio d'arte, dal 27 settembre e il suo ritorno ha dato peso e combattività al reparto d'attacco. Incursione prepotente di Vidigal, con esito non positivo. Il portoghese in incornata, il pallone oltre la traversa. Serpentina di Pasino, subentrante per Martinez dal 20'st: tre avversari lasciati sul posto, a lato la spettacolare conclusione. Come la botta di Savoldi da 18 metri.
Il Messina, con quattro attaccanti in campo, non è andato oltre il palo incocciato da Sosa. Giampà s'è piazzato in mezzo al campo, dove è avanzato Parisi, Aronica il nuovo esterno. Lunghissimo contropiede di Di Napoli, appena fuori il diagonale in corsa. Lavecchia rimpallato avventurosamente da Tosto in calcio d'angolo. E in fondo, il mani casuale, in area e in mischia, di un napoletano, sanzionato da Tombolini con una punizione dal limite: il Messina ha protestato, giustamente. Il Napoli a difesa del fortino e della preziosa vittoria che mancava da questa ruota dal primo novembre. Parte dello stadio contenta, un po' meno una delle curve, chissà perché.
 
MANITTA 6
ZAMBONI 6.5
CARRERA 6.5
BONOMI 6
MARTINEZ 6 (20'st Pasino 6)
VIDIGAL 6.5
BERNINI 6
PEROVIC 6
TOSTO 5.5
SESA 5 (15'st Savoldi 6.5)
DIONIGI 5.5 (19'st Del Grosso sv)
Simoni 6

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