Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori

Storia
Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette DoloriLa Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori si trova in Via Santa Lucia a Monte.
La chiesa risale al 1411, anno in cui venne eretta un piccolo edificio dedicato a Santa Maria ad Ogni Bene. Successivamente, nel 1515, venne realizzato anche il convento grazie all’interessamento dei frati serviti che, nel 1583, lo ampliarono grazie all’opera del confratello e architetto fiorentino Giovanni Vincenzo Casali. Nello stesso anno fu fondata la Congrega del Crocifisso e la chiesa divenne parrocchia dove, nel 1597, dopo l’abbandono dei frati Serviti si stabilirono i Pii Operai. Questi ultimi vi rimasero fino al 1630 quando la chiesa venne ampliata dal nobile Francesco Magnocavallo.
Contemporaneamente i frati Serviti ritornarono nel complesso che fu ampliato ancora una volta nel 1640 su progetto dell’ingegner Giovanni Cola Cocco. Altre trasformazioni si registrarono agli inizi del XVIII secolo con i lavori per la sagrestia (1703) e per la cappella della duchessa di Maddaloni (1706), mentre tra il 1731 e il 1735 l’architetto Nicola Tagliacozzi Canale la ristrutturò in stile barocco. Al 1735 risalgono la scala esterna, opera del piperniere Antonio Saggese (sempre su progetto del Canale), e la cappella di Sant’Alberto, in cui venne posto un altare di Antonio Basso e statue di Domenico Antonio Vaccaro. E’ di qualche anno più tardi, invece, il pavimento in maiolica, collocato nella chiesa nel 1752.
Nel 1849, dopo che i frati furono riammessi nel regno dopo il Decennio Francese, la chiesa fu elevata a basilica pontificia per decreto di Papa Pio IX. Il convento, invece, con il relativo chiostro, risulta alterato da interventi del XX secolo, quando venne destinato ad abitazioni privato, e dal sisma del 1980.
Descrizione
La chiesa presenta una facciata divisa in due ordini, anticipata da una scala in piperno, con portale della fine del XVI secolo.
L’interno, a singolo navata e decorazioni in stucco, presenta una cupola e cinque cappelle per lato:
La prima cappella a destra conserva di tele di Carlo Malinconico raffiguranti i miracoli di San Pellegrino.
La seconda cappella di destra, invece, custodisce un pregevole dipinto del 1882 di Saverio altamura raffigurante San Giuseppe col Bambino.
La terza cappella di destra, realizzata per volere della duchessa Carlotta Colonna di Maddaloni nel 1706, i cui stemmi nobiliari sono posti ai lati dell’altare. In questa cappella, durante la terza domenica di settembre veniva celebrato lo “Stabat Mater”, composto dal maestro Giovanni Battista Pergolesi, legato alla nobile famiglia napoletana. Delle opere pittoriche, la maggior parte sono esposte nella Basilica di San Francesco di Paola, mentre qui rimangono visibili l’Andata al Calvario ed il Compianto Cristo Morto di Giacomo del Po.
Nella quinta cappella di destra, in alto a sinistra è posto un San Gerolamo attribuito a Filippo Vitale, datato intorno agli anni Venti del XVII secolo.
A sinistra, nella terza cappella, è custodita una tela di Michele Ragolia raffigurante l’Elevazione della Croce.
Nella quarta cappella di sinistra, invece, si trova la tela raffigurante Sant’Alberto di Domenico Antonio Vaccaro.
L’altare maggiore risale al XVIII secolo, opera di Antonio Basso che presenta un pregevole Cristo Risorto in madreperla sul tabernacolo. Ai lati della sacra mensa sono poste due rampe che confluiscono verso il simulacro dedicato alla vergine, mentre, sempre nel presbiterio è possibile ammirare il quadro di Paolo Finoglio raffigurante l’Eterno Padre benedicente.
Nella sagrestia, invece, si trovano resti di affreschi e un lavabo marmoreo con rivestimento maiolicato attribuito ad Igazio Giustiniani.
Presso il Museo Archeologico di Capodimonte, è conservata la tela di Mattia Preti raffigurante San Sebastiano, un tempo collocata nella cappella dedicata al fondatore Manlio Caputo. Sono andati perduti, invece, l’affresco della volta ed il pavimento in maiolica, cancellati dalle trasformazioni realizzate alla fine del XIX secolo.
Dal 1678, inoltre, la chiesa custodisce il sepolcro di Cosimo Fanzago anche se non è certa la presenza del corpo dell’artista.
Dove si trova - mappa
Foto
[foldergallery folder=”wp-content/../monumenti/chiese/monumentali/mariaOgniBeneSetteDolori/foto” title=”Gallery title”] Le foto sono tratte da:
Wikipedia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *