Basilica di Santa Maria della Neve
Storia e architettura

La Basilica risulta essere la più antica nella zona vesuviana; più precisamente, la chiesa si trovava nel comune di Ponticelli che, durante il fascismo, venne inglobato nella città di Napoli. I lavori per la sua costruzione cominciarono nel 1520, quando la richiesta di edificazione fu approvata da Papa Leone X. In precedenza, esisteva una piccola chiesetta risalente al XII secolo che, nel corso degli anni, venne ampliata ed arricchita. Inizialmente, la struttura prevedeva una singola navata, mentre nel 1584, alcuni documenti, parlano già dell’aggiunta di un’altra piccola navata laterale. Nel 1608, quattro altari erano appoggiati alla parete della navata principale: uno dedicato A Santa Maria Incoronata (poi dedicato all’Angelo Custode), un altro a San Giovanni Battista, il terzo a Santa Maria di Loreto e l’ultimo all’Annunziata. Inoltre, sempre sulla stessa parete, si apriva una porta dalla quale le donne potevano accedere alla chiesa.
Le due navate rimasero fino al 1746, quando l’aumento dei fedeli rese necessario un ulteriore ampliamento. Quindi, tra il 1743 e il 1759, vennero eseguiti vari lavori per aggiungere un’altra navata laterale e per compiere alcuni restauri. Il progetto fu affidato all’architetto D. Martino Bonocore che si occupò di aggiungere cinque cappelle con rispettivi altari sulla parete sinistra, ampliare l’abside, trasformare l’abitazione del parroco, posta a sinistra dell’altare maggiore, in cappella, trasformare anche la sagrestia in cappella (a destra dell’altare) e costruire una nuova sagrestia più grande e collegarla al nuovo cappellone di destra.
Altri interventi furono attuati nel 1869, quando il parroco Don Pietro Ammendola commissionò all’architetto Filippo Botta il progetto. La chiesa fu rivestita di stucchi neoclassici, la facciata e il campanile, danneggiato nel 1860, furono ripristinati e fu costruito un nuovo trono della Madonna della Neve.
Altri restauri vennero effettuati tra il 1899 e il 1915, ma questi non modificarono l’aspetto della Basilica.
Esterno
La facciata è di stile neoclassico, visto il suo rifacimento durante l’Ottocento da parte dell’architetto Filippo Botta. Risulta divisa in tre zone: quella centrale, costituita da due colonne in muratura che sorreggono un timpano decorato con mensolette, e due laterali, più basse rispetto alla precedente.
La facciata presenta tre ingressi, in corrispondenza delle tre navate che costituiscono la basilica, tutti con porte con stipiti di piperno e rivestiti di lamiera alla quale, sul portone centrale, sono sovrapposte decorazioni in metallo. Le entrate laterali sono sormontate da una finestra semicircolare, mentre quella principale presenta una cimasa con due volute e un piccolo rosone.
Il campanile, che si erige sul fianco della facciata, risale alla seconda metà del XIX secolo. Il precedente, più antico, crollò nel 1860 a causa delle forti oscillazioni provocate dalle due campane che sosteneva. Così, grazie al comune di Ponticelli, fu ricostruito tra il 1867 e il 1872 su progetto dell’architetto Filippo Botta. Dopo la seconda guerra mondiale, furono necessari altri restauri per riparare ai danni del tempo e del conflitto.
La struttura è ricoperta da intonaco, con elementi decorativi in stucco. La parte inferiore ha una base quadrata, mentre quella superiore presenta una forma ottagonale che termina con una cuspide, decorata da riggiole gialle e verdi.
La facciata presenta tre ingressi, in corrispondenza delle tre navate che costituiscono la basilica, tutti con porte con stipiti di piperno e rivestiti di lamiera alla quale, sul portone centrale, sono sovrapposte decorazioni in metallo. Le entrate laterali sono sormontate da una finestra semicircolare, mentre quella principale presenta una cimasa con due volute e un piccolo rosone.
Il campanile, che si erige sul fianco della facciata, risale alla seconda metà del XIX secolo. Il precedente, più antico, crollò nel 1860 a causa delle forti oscillazioni provocate dalle due campane che sosteneva. Così, grazie al comune di Ponticelli, fu ricostruito tra il 1867 e il 1872 su progetto dell’architetto Filippo Botta. Dopo la seconda guerra mondiale, furono necessari altri restauri per riparare ai danni del tempo e del conflitto.
La struttura è ricoperta da intonaco, con elementi decorativi in stucco. La parte inferiore ha una base quadrata, mentre quella superiore presenta una forma ottagonale che termina con una cuspide, decorata da riggiole gialle e verdi.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
santamariadellaneve.it
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