Chiesa di Santa Maria a Sicola
Storia e descrizione
La Chiesa di Santa Maria a Sicola si trova in Vico Santa Maria Antesaecula.
L’edificio venne costruito nel 1275 per volontà di Pietro Leone Sicola, nobile del quartiere di Forcella e capo della cancelleria di Carlo I d’Angiò, che vi affiancò anche un conservatorio femminile. Alcune fonti dicono che fu addirittura papa Clemente a consacrare il nuovo luogo di culto, mentre successivamente ne fu rettore un giovane Gian Pietro Carafa, che sarebbe poi diventato papa Paolo IV.
La chiesa guadagnò importanza e notorietà soprattutto nel XV secolo, quando la sacra immagine di Maria che vi si venerava al suo interno fu “veicolo” della miracolosa guarigione di re Ladislao I, che smise di soffrire di una sciatica che lo tormentava da molto tempo. Così, da quel momento, il complesso e le sue attività vennero finanziate direttamente dalla famiglia reale.
Successivamente, nel XVII secolo, la zona cadde in grave degrado e nel 1622 l’isituto venne spostato nel rione Sanità dove venne costruita la chiesa di Santa Maria Antesaecula con relativo monastero, che prese il nome dalla corruzione dell’antico appellativo “a Sicola”.
Nel 1824, Fernando I di Borbone affidò l’antica chiesa alla Congrega di San Nicodemo degli apparatori (detti anche paratori o paradori), cioè gli arredatori, che la decorarono e ristrutturando stravolgendone l’aspetto originario e, a volte, danneggiando anche le opere preesistenti.
Spogliata successivamente delle opere e sconsacrata, venne utilizzata anche come deposito. Oggi è chiusa e versa in grave stato di degrado.
L’edificio venne costruito nel 1275 per volontà di Pietro Leone Sicola, nobile del quartiere di Forcella e capo della cancelleria di Carlo I d’Angiò, che vi affiancò anche un conservatorio femminile. Alcune fonti dicono che fu addirittura papa Clemente a consacrare il nuovo luogo di culto, mentre successivamente ne fu rettore un giovane Gian Pietro Carafa, che sarebbe poi diventato papa Paolo IV.
La chiesa guadagnò importanza e notorietà soprattutto nel XV secolo, quando la sacra immagine di Maria che vi si venerava al suo interno fu “veicolo” della miracolosa guarigione di re Ladislao I, che smise di soffrire di una sciatica che lo tormentava da molto tempo. Così, da quel momento, il complesso e le sue attività vennero finanziate direttamente dalla famiglia reale.
Successivamente, nel XVII secolo, la zona cadde in grave degrado e nel 1622 l’isituto venne spostato nel rione Sanità dove venne costruita la chiesa di Santa Maria Antesaecula con relativo monastero, che prese il nome dalla corruzione dell’antico appellativo “a Sicola”.
Nel 1824, Fernando I di Borbone affidò l’antica chiesa alla Congrega di San Nicodemo degli apparatori (detti anche paratori o paradori), cioè gli arredatori, che la decorarono e ristrutturando stravolgendone l’aspetto originario e, a volte, danneggiando anche le opere preesistenti.
Spogliata successivamente delle opere e sconsacrata, venne utilizzata anche come deposito. Oggi è chiusa e versa in grave stato di degrado.
Dove si trova - mappa