Chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Greci
Storia e architettura
La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Greci si trova in Via San Tommaso d’Aquino, 51.
Inizialmente dedicata ai dodici Apostoli, la chiesa venne costruita tra il 1470 e il 1532 per volere del cavaliere greco Tommaso Paleologo che, fuggito da Costantinopoli dopo l’invasione turca, si rifugiò presso la Ferrante d’Aragona. Dopo di lui, a causa dell’avanzare delle truppe turche, altri greci alimentarono la comunità ellenica in città alla quale, nel 1544, fu concesso di utilizzare l’edificio per il culto ortodosso.
Nel 1617, visto che la struttura versava in pessime condizioni, un imponente restauro fu affidato a Belisario Corenzio che modificò e ampliò la struttura originaria. Nell’occasione, venne a aggiunto anche un conservatorio per le bambine greche e alla chiesa venne conferita la dedica attuale ai Santi Pietro e Paolo dei Greci.
Purtroppo, del ciclo di affreschi realizzato durante l’intervento del Corenzio restano poche tracce (dopo ulteriori rifacimenti, la chiesa venne nuovamente ricostruita nel 1757), mentre all’interno sono conservate cinquanta icone post-bizantine, la maggior parte realizzate alla fine del XVIII secolo dal pittore Eustachio Caruso di Cefalonia.
La chiesa, ancora attiva e utilizzata per il culto ortodosso, nel 2007 ha ricevuto la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
Inizialmente dedicata ai dodici Apostoli, la chiesa venne costruita tra il 1470 e il 1532 per volere del cavaliere greco Tommaso Paleologo che, fuggito da Costantinopoli dopo l’invasione turca, si rifugiò presso la Ferrante d’Aragona. Dopo di lui, a causa dell’avanzare delle truppe turche, altri greci alimentarono la comunità ellenica in città alla quale, nel 1544, fu concesso di utilizzare l’edificio per il culto ortodosso.
Nel 1617, visto che la struttura versava in pessime condizioni, un imponente restauro fu affidato a Belisario Corenzio che modificò e ampliò la struttura originaria. Nell’occasione, venne a aggiunto anche un conservatorio per le bambine greche e alla chiesa venne conferita la dedica attuale ai Santi Pietro e Paolo dei Greci.
Purtroppo, del ciclo di affreschi realizzato durante l’intervento del Corenzio restano poche tracce (dopo ulteriori rifacimenti, la chiesa venne nuovamente ricostruita nel 1757), mentre all’interno sono conservate cinquanta icone post-bizantine, la maggior parte realizzate alla fine del XVIII secolo dal pittore Eustachio Caruso di Cefalonia.
La chiesa, ancora attiva e utilizzata per il culto ortodosso, nel 2007 ha ricevuto la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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