Palazzo delle Arti o Carafa di Roccella
Storia e architettura
Il palazzo Carafa di Roccella si trova in via dei Mille 60.
Le notizie sull’edificio partono nel 1667, quando il proprietario Francesco de Sangro, cedette l’immobile a Giuseppe Carafa, in occasione del matrimonio della figlia Antonia. Inizialmente villa di campagna, nel 1769, Vincenzo Maria Carafa Cantelmo Stuart incaricò l’architetto Luca Vecchiato di trasformare la struttura in un palazzo degno del casato che ospitava. Qualche anno più tardi, nel 1842,vennero effettuati altri lavori per volontà dell’allora proprietario Gennaro Carafa Cantelo Stuart che andarono a modificare la struttura della facciata. Nell’occasione venne realizzata la struttura ancor oggi esistente, con i tre piani con attico e l’atrio scoperto con a fianco un patio che anticipa il giardino. Il palazzo rimase di proprietà della famiglia fino al 1885, quando fu venduto al barone Giuseppe Treves.
Lavori di restauro vennero poi affidati nel 1913 all’architetto Errichelli, mentre nel 1964, il costruttore Ottieri tentò di acquistarlo per abbatterlo e costruire un palazzo più moderno. Fortunatamente, questo atto speculativo venne fermato in tempo dal Comune che, acquistato l’edificio, lo sistemò e, nel 2004, con l’inaugurazione ufficiale, lo adibì a sede del Palazzo delle Arti di Napoli.
Le notizie sull’edificio partono nel 1667, quando il proprietario Francesco de Sangro, cedette l’immobile a Giuseppe Carafa, in occasione del matrimonio della figlia Antonia. Inizialmente villa di campagna, nel 1769, Vincenzo Maria Carafa Cantelmo Stuart incaricò l’architetto Luca Vecchiato di trasformare la struttura in un palazzo degno del casato che ospitava. Qualche anno più tardi, nel 1842,vennero effettuati altri lavori per volontà dell’allora proprietario Gennaro Carafa Cantelo Stuart che andarono a modificare la struttura della facciata. Nell’occasione venne realizzata la struttura ancor oggi esistente, con i tre piani con attico e l’atrio scoperto con a fianco un patio che anticipa il giardino. Il palazzo rimase di proprietà della famiglia fino al 1885, quando fu venduto al barone Giuseppe Treves.
Lavori di restauro vennero poi affidati nel 1913 all’architetto Errichelli, mentre nel 1964, il costruttore Ottieri tentò di acquistarlo per abbatterlo e costruire un palazzo più moderno. Fortunatamente, questo atto speculativo venne fermato in tempo dal Comune che, acquistato l’edificio, lo sistemò e, nel 2004, con l’inaugurazione ufficiale, lo adibì a sede del Palazzo delle Arti di Napoli.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da: Wikipedia