Palazzo Partanna
Storia e architettura
Palazzo Partanna è ubicato in piazza dei Martiri 58.
La sua costruzione risale alla prima metà del XVII secolo, ed era di proprietà di un certo Donato Cocozza. Successivamente venne acquistato da Baldassarre Coscia, duca di Pauli, che, nel 1746, affidò i lavori di restauro a Mario Gioffredo. L’architetto si concentrò soprattutto sul portale e sulla facciata. Di questi cambiamenti, rimane solo il portale, inquadrato da due colonne e da una trabeazione sulla quale poggia il balcone del primo piano. Infatti, successivamente, il palazzo divenne proprietà di Re Ferdinando IV che lo donò come regalo di nozze alla moglie Lucia Migliaccio, vedova del principe di Partanna, sposata nel 1814. Così, per l’occasione, affidò all’architetto Antonio Niccolini il rifacimento degli interni e della facciata che presenta un basamento bugnato, dei i balconi con ringhiere in ferro, decorate in modo diverso per ogni piano, e un cornicione sostenuto da mensole.
I lavori durarono fino al 1820, mentre la moglie del re vi abito fino al 1826, anno della sua morte. In seguito, il palazzo passò in parte a Nicola Serra di Garace e alla Contessa De la Feld. Poi, nel 1877, la famiglia Gerace venne in possesso di tutto l’edificio che rimase di loro proprietà fino agli inizi del XX secolo. Nel 1930, infine, divenne sede dell’Unione Industriale di Napoli, di uffici e di alcune attività commerciali.
La sua costruzione risale alla prima metà del XVII secolo, ed era di proprietà di un certo Donato Cocozza. Successivamente venne acquistato da Baldassarre Coscia, duca di Pauli, che, nel 1746, affidò i lavori di restauro a Mario Gioffredo. L’architetto si concentrò soprattutto sul portale e sulla facciata. Di questi cambiamenti, rimane solo il portale, inquadrato da due colonne e da una trabeazione sulla quale poggia il balcone del primo piano. Infatti, successivamente, il palazzo divenne proprietà di Re Ferdinando IV che lo donò come regalo di nozze alla moglie Lucia Migliaccio, vedova del principe di Partanna, sposata nel 1814. Così, per l’occasione, affidò all’architetto Antonio Niccolini il rifacimento degli interni e della facciata che presenta un basamento bugnato, dei i balconi con ringhiere in ferro, decorate in modo diverso per ogni piano, e un cornicione sostenuto da mensole.
I lavori durarono fino al 1820, mentre la moglie del re vi abito fino al 1826, anno della sua morte. In seguito, il palazzo passò in parte a Nicola Serra di Garace e alla Contessa De la Feld. Poi, nel 1877, la famiglia Gerace venne in possesso di tutto l’edificio che rimase di loro proprietà fino agli inizi del XX secolo. Nel 1930, infine, divenne sede dell’Unione Industriale di Napoli, di uffici e di alcune attività commerciali.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da: Wikipedia, da Flickr.com e da
Flickr.com
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