Palazzo del Monte di Pietà
Storia e architettura
Il palazzo del Monte di Pietà si trova in via San Biagio dei Librai, al numero 114.
L’edificio, che apparteneva ai conti di Montecalvo, venne acquistato nel 1576 dal Monte di Pietà, in modo che questa istituzione, nata nel 1539, potesse avere una degna sede. I lavori, terminati nel 1599 come indicato su un’iscrizione posta sul portale, vennero affidati all’architetto Giovan Battista Cavagna, che ottenne anche l’aiuto di Giovan Giacomo Conforto e Giovan Cola di Franco. Il primo, visto che l’area su cui sorgeva la struttura non era molto illuminata, progettò una facciata con dei grandi finestroni, in modo da assicurare un buon afflusso di luce all’interno.
Dal portale si accede all’atrio, suddiviso in sei campate, dal quale, a sinistra, si può accedere agli uffici, mentre a destra c’è un epigrafe che ricorda l’acquisto di un appartamento di proprietà di Tomaso Minerba. In seguito si accede al cortile, sul quale si affacciano vari portali e la Cappella del Monte di Pietà, costruita contemporaneamente al palazzo dallo stesso Cavagna, accanto al cui ingresso vi sono le statue raffiguranti la Carità e la Sicurezza, realizzate da Pietro Bernini e accompagnate da due epigrafi che riassumono il servizio e la missione intrapresa dal Monte. Nel timpano triangolare, inoltre, è possibile ammirare una Pietà, realizzata nel 1601 da Michelangelo Naccherino, con due angeli di Tommaso Montani, eseguiti dall’artista tra il 1603 e il 1614.
Nel corso dei secoli, il palazzo scampò all’incendio del 1647 appiccato durante i moti di Masaniello, ma fu colpito dal fuoco nel 1786. In quell’occasione, nonostante la Cappella non venne danneggiata, il Monte di pietà perse il suo archivio e alcuni pegni, comportando un notevole esborso di denaro per i risarcimenti.
L’edificio, che apparteneva ai conti di Montecalvo, venne acquistato nel 1576 dal Monte di Pietà, in modo che questa istituzione, nata nel 1539, potesse avere una degna sede. I lavori, terminati nel 1599 come indicato su un’iscrizione posta sul portale, vennero affidati all’architetto Giovan Battista Cavagna, che ottenne anche l’aiuto di Giovan Giacomo Conforto e Giovan Cola di Franco. Il primo, visto che l’area su cui sorgeva la struttura non era molto illuminata, progettò una facciata con dei grandi finestroni, in modo da assicurare un buon afflusso di luce all’interno.
Dal portale si accede all’atrio, suddiviso in sei campate, dal quale, a sinistra, si può accedere agli uffici, mentre a destra c’è un epigrafe che ricorda l’acquisto di un appartamento di proprietà di Tomaso Minerba. In seguito si accede al cortile, sul quale si affacciano vari portali e la Cappella del Monte di Pietà, costruita contemporaneamente al palazzo dallo stesso Cavagna, accanto al cui ingresso vi sono le statue raffiguranti la Carità e la Sicurezza, realizzate da Pietro Bernini e accompagnate da due epigrafi che riassumono il servizio e la missione intrapresa dal Monte. Nel timpano triangolare, inoltre, è possibile ammirare una Pietà, realizzata nel 1601 da Michelangelo Naccherino, con due angeli di Tommaso Montani, eseguiti dall’artista tra il 1603 e il 1614.
Nel corso dei secoli, il palazzo scampò all’incendio del 1647 appiccato durante i moti di Masaniello, ma fu colpito dal fuoco nel 1786. In quell’occasione, nonostante la Cappella non venne danneggiata, il Monte di pietà perse il suo archivio e alcuni pegni, comportando un notevole esborso di denaro per i risarcimenti.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
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Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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