Chiesa di Santa Brigida
Storia e architettura
La chiesa di Santa Brigida è ubicata
in Via Santa Brigida/a>].
Al suo interno, il 13 gennaio 1705, venne sepolto il grande pittore napoletano Luca Giordano.
Il luogo di culto venne eretto a cominciare dal 1609, quando padre don Troiano Bianco cominciò col costruire un piccolo oratorio dedicato alla santa svedese, a cui fu affiancato anche un conservatorio per vedove. Nel 1610 il complesso venne affidato ai Padri Filippini e, in seguito, nel 1637 ai Padri Lucchesi. Questi ultimi, grazie alle donazioni ricevute, nel 1640 cominciarono l’ampliamento della chiesa che sostituì la precedente cappella e, dal 1675, si affidarono all’architetto Francesco Antonio Picchiatti per il definitivo completamento. Durante i lavori, i Padri dovettero scontrarsi con le esigenze di corte che li obbligarono a realizzare una cupola non più alta di nove metri, visto che una struttura più maestosa avrebbe potuto ostacolare i cannoni del Maschio Angioino.
Dei restauri furono commissionati tra il 1852 e il 1857 da re Ferdinando II di Borbone, mentre i religiosi, dopo varie espulsioni, tornarono in possesso della struttura dal 1919.
in Via Santa Brigida/a>].
Al suo interno, il 13 gennaio 1705, venne sepolto il grande pittore napoletano Luca Giordano.
Il luogo di culto venne eretto a cominciare dal 1609, quando padre don Troiano Bianco cominciò col costruire un piccolo oratorio dedicato alla santa svedese, a cui fu affiancato anche un conservatorio per vedove. Nel 1610 il complesso venne affidato ai Padri Filippini e, in seguito, nel 1637 ai Padri Lucchesi. Questi ultimi, grazie alle donazioni ricevute, nel 1640 cominciarono l’ampliamento della chiesa che sostituì la precedente cappella e, dal 1675, si affidarono all’architetto Francesco Antonio Picchiatti per il definitivo completamento. Durante i lavori, i Padri dovettero scontrarsi con le esigenze di corte che li obbligarono a realizzare una cupola non più alta di nove metri, visto che una struttura più maestosa avrebbe potuto ostacolare i cannoni del Maschio Angioino.
Dei restauri furono commissionati tra il 1852 e il 1857 da re Ferdinando II di Borbone, mentre i religiosi, dopo varie espulsioni, tornarono in possesso della struttura dal 1919.
L'interno
L’interno, a croce latina e cappella laterali, presenta numerosi interventi di Luca Giordano. Sulla cupola, realizzati nel 1648, troviamo gli affreschi che rappresentano l’Apoteosi di Santa Brigida e il Paradiso, tra le finestre della cupola, invece, i Dottori della Chiesa e gli Evangelisti, mentre in basso sono raffigurati Jaele, Debora, Giuditta e Sareftana. Sull’altare del transetto sinistro, invece, il pittore realizzò nel 1655 il dipinto con Sant’Anna e la Vergine Bambina e quello con il miracolo di San Nicola, restaurato nel 2009. In sagrestia, invece, il Giordano, in collaborazione con Giuseppe Simonelli, dipinse la Crocifissione, la Deposizione e il Giudizio finale. Sempre al pittore napoletano, infine, appartenevano gli affreschi dell’abside, andati distrutti nel corso dei secoli.
Nella seconda cappella a destra dell’abside, troviamo un opera di Paolo De Matteis, raffigurante l’immacolata. Nella seconda cappella di sinistra, invece, è conservata la statua della Vergine addolorata, venerata per i suoi miracoli, donata alla chiesa nel 1799 dalla famiglia Marotta come voto per le grazie ricevute durante la rivoluzione napoletana.
Nella seconda cappella a destra dell’abside, troviamo un opera di Paolo De Matteis, raffigurante l’immacolata. Nella seconda cappella di sinistra, invece, è conservata la statua della Vergine addolorata, venerata per i suoi miracoli, donata alla chiesa nel 1799 dalla famiglia Marotta come voto per le grazie ricevute durante la rivoluzione napoletana.
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia
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