Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli
Storia
La Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli si trova in Piazzetta Trinità degli Spagnoli.
La chiesa, secondo le notizie ricavate dalla lapide affissa in fondo alla navata, venne costruita da alcuni cittadini nel 1560 (e fondata nel 1573) che la donarono agli spagnoli residenti nel quartiere, i quali la affidarono alla Comunità della Santissima Trinità della Redenzione dei Cattivi, ordine religioso istituito da papa Innocenzo III che si occupava di liberare prigionieri occidentali caduti nelle mani dei pirati. Nel XVIII secolo vengono realizzati i primi restauri che terminano nel 1788 e conferiscono all’edificio un aspetto decisamente più gradevole grazie a nuove decorazioni all’interno.
Risale invece al XVII secolo l’aggiunta del portico antistante la facciata. Il campanile, inoltre, venne rifatto intorno alla metà dell’Ottocento. Più sostanziali i rifacimenti voluti da Ferdinando IV nel 1794 che allineò la facciata ad un gusto più consono a quello controriformista del periodo. Nel 1806, durante il decennio francese, la soppressione dell’ordine causò la trasformazione del convento in abitazioni private, mentre la chiesa fu spogliata di arredi e di alcune opere.
La chiesa, secondo le notizie ricavate dalla lapide affissa in fondo alla navata, venne costruita da alcuni cittadini nel 1560 (e fondata nel 1573) che la donarono agli spagnoli residenti nel quartiere, i quali la affidarono alla Comunità della Santissima Trinità della Redenzione dei Cattivi, ordine religioso istituito da papa Innocenzo III che si occupava di liberare prigionieri occidentali caduti nelle mani dei pirati. Nel XVIII secolo vengono realizzati i primi restauri che terminano nel 1788 e conferiscono all’edificio un aspetto decisamente più gradevole grazie a nuove decorazioni all’interno.
Risale invece al XVII secolo l’aggiunta del portico antistante la facciata. Il campanile, inoltre, venne rifatto intorno alla metà dell’Ottocento. Più sostanziali i rifacimenti voluti da Ferdinando IV nel 1794 che allineò la facciata ad un gusto più consono a quello controriformista del periodo. Nel 1806, durante il decennio francese, la soppressione dell’ordine causò la trasformazione del convento in abitazioni private, mentre la chiesa fu spogliata di arredi e di alcune opere.
Descrizione
L’interno, accessibile dopo aver attraversato l’atrio composto da tre archi e due colonne con capitelli corinzi, conserva ancora l’altare e i candelabri del XVIII secolo.
Nel transetto destro, una nicchia custodisce una statua della Vergine di Pilar e, alla sua sinistra, un dipinto raffigurante San Ferdinando di Castiglia, a destra uno con Santa Teresa d’Avila ed in alto quello con La Vergine di Compostela con San Giacomo, tutte opere di un anonimo pittore.
Nel transetto di sinistra è posta una tela con la la Vergine del Rimedio con la Santissima Trinità, attribuita ad un ignoto pittore spagnolo del XVII secolo, testimonianza del fatto che la chiesa venne utilizzata anche dall’Arciconfraternita di Santa Maria del Rimedio (visto che la Madonna indossa l’abito trinitario e gli altri personaggi hanno il capo coperto da un cappuccio).
L’edificio custodisce anche alcuni quadri realizzati Raimondo Bruno e datati 1853: uno raffigurante San Giovanni Battista della Concezione sul secondo altare a destra, un altro con San Giovanni de Matha nel transetto destro e, in quello sinistro, un’altra opera con San Felice di Valois.
Infine, da segnalare il quarto altare di destra, splendida scultura di fine Settecento in portoro ed alabastro.
Nel transetto destro, una nicchia custodisce una statua della Vergine di Pilar e, alla sua sinistra, un dipinto raffigurante San Ferdinando di Castiglia, a destra uno con Santa Teresa d’Avila ed in alto quello con La Vergine di Compostela con San Giacomo, tutte opere di un anonimo pittore.
Nel transetto di sinistra è posta una tela con la la Vergine del Rimedio con la Santissima Trinità, attribuita ad un ignoto pittore spagnolo del XVII secolo, testimonianza del fatto che la chiesa venne utilizzata anche dall’Arciconfraternita di Santa Maria del Rimedio (visto che la Madonna indossa l’abito trinitario e gli altri personaggi hanno il capo coperto da un cappuccio).
L’edificio custodisce anche alcuni quadri realizzati Raimondo Bruno e datati 1853: uno raffigurante San Giovanni Battista della Concezione sul secondo altare a destra, un altro con San Giovanni de Matha nel transetto destro e, in quello sinistro, un’altra opera con San Felice di Valois.
Infine, da segnalare il quarto altare di destra, splendida scultura di fine Settecento in portoro ed alabastro.
Dove si trova - mappa