Palazzo Petrucci
Storia e architettura
Palazzo Petrucci è situato in piazza San Domenico Maggiore 3.I primi proprietari furono esponenti della famiglia Del Balzo che, agli inizi del XIV secolo, decisero di costruire questa residenza, dove vi abitò Bertrando III Del Balzo, conte di Andria, con la moglie Beatrice d’Angiò (figlia di Carlo II). Alcune fonti riferiscono che il progetto fu affidato, nel 1383, all’architetto Giacomo de Santis, ma l’attribuzione rimane comunque incerta.
In seguito, la proprietà passo alla famiglia Petrucci, tra cui, successivamente, troviamo anche Antonello, segretario del re, che, nel 1485 rimase coinvolto nella congiura ai danni di re Ferrante. Così, dopo la condanna a morte avvenuta per decapitazione, la famiglia fu costretta a vendere e il palazzo passò ai d’Aquino dei principi di Castiglione. Successivamente, nel 1689, la struttura venne acquistata ai Governatori del Banco del Santissimo Salvatore. Questi si preoccuparono del restauro che modificò del tutto la struttura gotica di porte e finestre, lasciando intatto solo il portale d’ingresso, fatto costruire da Antonello Petrucci nel 1470 (probabilmente da Aniello Fiore), il cui elemento di spicco è l’architrave, sorretta da mensole laterali e decorata da foglie di quercia e di acanto che si intrecciano per tutta la sua lunghezza. I nuovi proprietari aggiunsero alcune opere d’arte, tra cui un busto del Salvatore (anonimo) nell’atrio, la scala catalana con archi e pilastri ottagonali, realizzata da Jacopo de Cirello di Cava, e, in uno degli appartamenti, una tela di Domenico Mundo raffigurante il Trionfo della Fede.
Inseguito, abolito il Banco nel 1806 durante la dominazione Francese, il palazzo venne acquisito dal regno che vi sistemò la Gran Corte dei Conti. In seguito, nel 1829, la struttura venne di nuovo acquistata da un privato, il medico Galbiati che la fece ristrutturare dall’architetto Giuseppe Califano. Ancora una volta, a queste modifiche, si salvò solo il portale d’ingresso.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001