Venerdì 23/01/2004 – Anticipo della ventiquattresima giornata -
 
Perovic illude il Napoli.
Doppietta del centrocampista che risponde a Salvetti, ma Adailton firma il pari.
Agnelli entra e si fa espellere dopo 8 secondi! Però gli azzurri non ne approfittano.
 
NAPOLI – VERONA 2 – 2 (15672 spettatori)

Arbitro: Brighi di Cesena.
Guardalinee: Gregori – Alessandroni.

NAPOLI (3-5-2): Manitta, Carrera, Bonomi (40'st Montervino), Zamboni, Martinez, Bernini (25'st Montezine), Olive, Perovic, Cvitanovic, Sesa, Vieri (35'st Pianese).
Panchina: Brivio, Portanova. Montesanto, Pasino. All. Simoni.
VERONA (3-5-2): Zomer, Comazzi, Angan, Teodorani (32'st Minelli), Cassani, Lomi, Almiron (13'st Cossu), Salvetti, Dossena, Myrtaj, Adailton (37'st Agnelli).
Panchina: Doardo, Melis, Foderaro, Mihalcea. All. Maddè.

MARCATORI: 6'pt Salvetti, 26'pt Perovic, 37'pt Perovic, 21'st Adailton.

Quindicimila fischi, il Napoli conferma la sua preoccupante allergia da vittoria. Doppietta di Perovic a ribaltare la partita e il punteggio nel primo tempo, ma il quindicesimo pareggio in campionato non consente a Simoni di festeggiare il compleanno. Largo a Martinez, l'altro nuovo arrivo, ma il Napoli s'assenta sul più bello. Esce dalla partita, non sa chiuderla, e il Verona si prende un punto. Pubblico indispettito, la situazione si fa preoccupante: è crisi piena, il Napoli non vince da Novembre e la classifica stasera piange più di ieri. Questo punto serve a nulla.
Freddo boia, il San Paolo una ghiacciaia. Temperatura prossima allo zero, il Napoli gelato alla prima affacciata del Verona dalle parti di Manitta. Il portiere complice nella circostanza che mette il Napoli davanti al suo dramma. Insulti, fischi, cori cattivi: di tutto un po' rovescia il popolo sui suoi ex beniamini. Rabbia e dispetto napoletani a salutare il vantaggio veronese, al 6'. Limpida dinamica a ribadire lo stato d'animo del Napoli, la sua agitazione, la mancanza assoluta di tranquillità e concentrazione. Botta quasi a pelo d'erba di Almiron da venti metri, un calcio di punizione ben eseguito, Manitta c'è, deve distendersi e punto, tutto bene, non la mancata presa, pallone non trattenuto, un'irrinunciabile ghiottoneria per quel drittone di Salvetti, puntuale come uno svizzero.
Stavolta è un giochino, per Salvetti: 0-1, e dagli spalti viene giù di tutto. Non oggetti, ma parolacce, minacce, inviti ad andare a lavorare. In campo, una squadra nel pallone, messo in mezzo dall'agilità dei centrocampisti Veronesi, saltata sistematicamente dal palleggio avversario, un tocco e via, e sempre in ritardo sul pallone. Olive agisce da centrale e male con il passare dei minuti. Bernini e Perovic a latere, e nel caso loro è solo una questione di tempi e di misure: trovate dopo 25' di patimenti e fino al quarto d'ora della ripresa. Moduli speculari, difese a tre, e due attaccanti. Sesa s'industria, ma è solo buona volontà 376 giorni dopo l'ultima volta da titolare. Martinez al debutto fa la sua figura sulla fascia e neanche s'accorge della presenza di Dossena. Il nuovo va, almeno quello. Il nuovo è pure Perovic, aveva ragione Simoni ad insistere: sa tenere il campo e riesce ad incidere in zona gol. Solido e collaudato legame tra i due a mo' di garanzia: Perovic non poteva esimersi in occasione del compleanno dell'allenatore che l'ha portato in Italia, poi ad Ancona e a Napoli. Eccolo il regalo personale per il sessantacinquesimo anniversario, festeggiato giovedì. Anzi doppio, il cadeau. Doppietta di Perovic e i fischi sono diventati applausi, gli insulti incitamenti. Sarà così fino al pareggio del Verona.
Meritevole del racconto la doppia prodezza di Perovic, quegli undici minuti che cambiano momentaneamente il Napoli e il risultato. Mollato Almiron, suo dirimpettaio, lo slavo (26') si fionda in slalom verso l'area, un paio di avversari saltati a mo' di birilli, la conclusione di destro appena dentro l'area è violenta. Il pallone indirizzato verso il secondo palo, non è impeccabile il portierino veronese, gol e Napoli dall'inferno al purgatorio. Il momentaneo paradiso sopravviene al 37', l'angelo è ancora lui, Perovic, per il tap-in del 2-1. Il Napoli è un'altra cosa, ora. Il popolo mostra di gradire, ma non dura.
Minacciato da Adailton intorno al quarto d'ora (volo di Manitta, pallone in corner), il Napoli cambia faccia e umore dopo il vantaggio. Agguantato a stento il Verona il Verona privato di Teodorani, costretto all'abbandono dall'infortunio causato da un pestone di Olive, la banda si giova soprattutto del buon lavoro di Martinez. Centrato dall'uno-due di Perovic, il Verona smarrisce la lucidità e soprattutto il bel palleggio esibito nei primi 20'. Lomi appare sottomesso ad Olive e Salvetti non riesce a seguire Bernini nelle percussioni. Sesa alla battuta da fermo in avvio di ripresa, il tiro di punizione obbliga Zomer ad una complicata deviazione in angolo. Ecco Cossu per Almiron, un esterno d'attacco aggressivo per un centrale, cambia qualcosa? Cambia sì, perché il Napoli non prova seriamente achiudere la partita. E cambia davvero il risultato quando Cossu si beve Cvitanovic come un bicchiere d'acqua. Volata e destro in diagonale, palo pieno, Carambola su Zamboni. Il tap-in vincente stavolta è di Adailton, che mostra di avere un conto sempre aperto con il Napoli. C'è un po' di sfiga, d'accordo, ma anche incapacità. Quelli di Simoni sulle ginocchia, di nuovo in scena il dramma Napoli, che si perde ne suo sconcerto. Si spegne a mo' di candela la squadra di Simoni, consumata dai suoi complessi. Il resto consente al veronese Agnelli di stabilire un record: entra per Adailton, stende Martinez e si fa espellere dopo otto secondi. Al Napoli non basta neanche la vivacità di Pianese, napoletano, 20 anni. La squadra di Simoni non sa vincere.
 
MANITTA 5.5
ZAMBONI 5.5
CARRERA 6
BONOMI 6 (40'st Montervino sv)
MARTINEZ 6.5
OLIVE 5.5
BERNINI 6 (25'st Montezine sv)
PEROVIC 7
CVITANOVIC 5
SESA 5.5
VIERI 5.5 (35'st Pianese sv)
Simoni 5.5

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