Domenica 21/03/2004 – Trentaquattresima giornata -
 
Dionigi-Vieri: Napolissimo.
L'ex reggino torna decisivo. Espulso Pinga. Brivio salva nel finale su Rubino.
La seconda vittoria esterna di Simoni cancella lo scivolone di Vicenza.
 
TORINO – NAPOLI 1 – 2 (13077 spettatori)

Arbitro: Preschern di Preganziol (TV).
Guardalinee: Mirri – Niccolai.

TORINO (4-3-1-2): Sorrentino, Saber (24’st Martinelli), Mandelli, Galante, Balzaretti, Fuser (16’st Fabbrini), Conticchio, Mudingayi (1’st Walem), Pinga, Tiribocchi, Rubino.
Panchina: Fontana, Adami, Rizzato, Franco. All. E. Rossi.
NAPOLI (4-4-1-1): Brivio, Zamboni, Bonomi, Carrera, Tosto, Del Grosso, Montesanto (22'pt Esposito, 38'st Sesa), Bernini, Vidigal, Zanini (32'st Vieri), Dionigi.
Panchina: Manitta, Cvitanovic, Martinez, Savoldi. All. Simoni.

MARCATORI: 46'pt Dionigi, 18'st Conticchio, 42'st Vieri.

Un Napoli molto bene organizzato, cinico e a sprazzi brillante ha demolito il Torino e conquistato una vittoria esterna (la seconda dell’era Simoni) che magari non servirà a far rifiorire le speranze di promozione ma di sicuro porterà uno squarcio di sereno all’interno della squadra e della società. Dietro ai due gol di Dionigi e Vieri si è vista una squadra capace di stare in campo con autorità e carattere e un allenatore, Gigi Simoni appunto, capace di infliggere al collega della sponda opposta una dura lezione di calcio, equilibrio e buona organizzazione. Insomma, il Napoli può essere fiero di se stesso, della sua partita e della sua vittoria che ha meritato non solo per le occasioni da rete prodotte, ma anche se non soprattutto per il progetto di gioco che l’ha sempre accompagnata.
Il Napoli ha dimostrato subito quello che il Torino non è stato in grado di dimostrare nell’arco di tutta la partita: di essere una squadra di calcio figlia di un un’idea di gioco malgrado le carenze tecniche e i difetti che fan parte di questo mondo. Sull’altro fronte un Torino malinconico e grigio che si è aggrappato al suo proverbiale furore per cercare quello che nel suo interno non è stato capace di costruire. La squadra di Rossi non ha mai trovato il bandolo della matassa né un filo logico per stare in campo con la necessaria autorità. Ha caricato spesso a testa bassa, ha cercato con disperazione di pareggiare il gol che Dionigi aveva realizzato con uno straordinario avvitamento alla fine del primo tempo e c’è riuscito con un colpo da biliardo di Conticchio dopo una ventina di minuti di ripresa. Il pareggio però non ha tagliato le gambe al Napoli, anzi l’ha addirittura rinvigorito. I ragazzi di Simoni – tanto per dare l’idea di quello che è successo – hanno anche sofferto in alcune fasi della partita, ma non hanno mai perso di vista l’idea di offendere e di ripartire. E questo, tutto sommato, è stato l’aspetto più bello e confortante della loro partita. Per esempio, il Napoli sull’1-0 ha sbagliato il 2-0 con Del Grosso e sull’1-1, con il Torino disperato a caccia della vittoria, ha sbagliato il gol del 2-1 con Dionigi. In tutte e due le occasioni la porta granata è stata salvata dallo straordinario Sorrentino in vena di prodezze.
Come si diceva in apertura, il Napoli ha vinto con la testa, il cuore e la buona organizzazione. Quest’ultimo aspetto soprattutto rende soprattutto merito a Simoni che ha frantumato lo sterile progetto tecnico di Ezio Rossi con un paio di mosse che hanno mandato gambe all’aria i progetti torinisti. Il tecnico azzurro, non solo ha fatto fronte all’assenza di cinque uomini di centrocampo (Perovic, Marcolin, Montezine, Olive, Pasino) con ottime scelte, ma ha messo i bastoni tra le ruote del Toro attraverso due mosse, la prima in fase di preparazione di partita e la seconda in corsa: 1) Gigi ha presentato Dionigi unica punta e lo straordinario Zanini a far pendolo tra le due linee da destra a sinistra e viceversa; 2) nel momento topico e con il Toro ormai in affanno ha sostituito proprio Zanini con Vieri, autore del gol della vittoria. Rossi non ci ha capito molto. Si è limitato a sostituire il belga Mudingayi con Walem in apertura di ripresa e poi Saber e Fuser con Martinelli e Fabbrini. Ma non erano queste le mosse giuste. Bisognava piuttosto intercettare e demolire l’azione di Zanini e togliere a Vidigal, Bernini ed Esposito (aveva sostituito Montesanto per infortunio nel primo tempo) spazi che i tre napoletani amministravano con grande sapienza e buona corsa. Il Torino invece si è limitato a caricare a testa bassa. Il Napoli lo ha punito con cinica applicazione dopo l’espulsione di Pinga, buttato fuori per un “vaffa” con applauso irriverente che il brasiliano poteva risparmiarsi. Il gol di Vieri a tre minuti dalla fine su delizioso assist di Dionigi ha regalato al Napoli una vittoria che Brivio ha difeso all’ultimo secondo quando ha deviato una botta di Rubino con un balzo di rara efficacia. Straordinario.
 
BRIVIO 7
CARRERA 6.5
BONOMI 5
ZAMBONI 6.5
TOSTO 7
DEL GROSSO 6.5
MONTESANTO sv (22'pt Esposito 6, 38'st Sesa sv)
BERNINI 7
VIDIGAL 7
ZANINI 7 (32'st Vieri 7)
DIONIGI 7
Simoni 7.5

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