Domenica 07/09/2003 – Seconda giornata -
 
Napoli, la prima tra i fischi.
Male nel primo tempo, meglio nella ripresa, ma il gol di Bressan condanna Agostinelli.
A fine partita sonora contestazione del San Paolo.
 
NAPOLI – COMO 0 – 1 (20039 spettatori)

Arbitro: Racalbuto di Gallarate.
Guardalinee: Lanciano e Racanelli.

NAPOLI (4-3-2-1): Manitta, Portanova, Zamboni, Bonomi, Tosto, Olive (20'st Bernini), Marcolin, Vidigal, Zanini (30'st Montervino), Pasino (7'st Savoldi), Dionigi.
Panchina: Brivio, Cvitanovic, Montezine, Sesa. All. Agostinelli.
COMO (4-4-2): Ferron, Tarozzi, Padalino, Rossini, Tarantino, Benin (1'st Rastelli), Bressan, Rosetti, Pederzoli (25'st Lamacchi), Makinwa, Chianese (7'st Succi).
Panchina: Layeni, Femiano, Berlingheri, Grieco. All. Fascetti.

MARCATORI: 34'st Bressan.

Strana la prima, brutta l'interpretazione del Napoli. Mediocre lo spartito proposto da Agostinelli, fuori sintonia i musicanti. Strana e perdente la prima, il Napoli suonato dal Como. Dubbi inquietanti generati dalla falsa partenza napoletana, colpaccio di Fascetti. Il portiere comasco chiamato all'intervento solo solo allo spirare della partita da tosto. Il finale del Napoli caotico come l'intero primo tempo e parte della ripresa: mai inquadrata la porta di Ferron. L'incornata vincente di Bressan a 11' dalla fine ha seminato delusione e dispetto nello stadio, abitato da più anime in questa stranissima prima di un campionato che ancora non c'è. Gli evviva per il calcio di ritorno, i fischi, i cori e gli striscioni a denunciare il pasticciaccio dell'estate, ancora non risolto.
Si gioca, non si gioca? Ha giocato il Como nel primo tempo. Solo il Como, proprietario di sveltezza e agilità in mezzo al campo, buon palleggio e tocchi di prima, pericoloso quando è riuscito a ripartire e creare sovrapposizioni lungo la banda destra. Due palle-gol, casuale la prima (flipper davanti a Manitta, oltre la traversa la semigiravolta sottomisura di Padalino), netta la seconda. Anzi chiarissima: il servizio profondo di Benin, il taglio di Chianese, preciso l'indirizzo del pallonetto, al 15'. Portanova in provvidenziale recupero sulla linea di porta, ecco spiegato lo 0-0 al termine della prima parte. E' andato a vuoto il tentativo di di vendetta di Chianese, Napoletano di Melito. Impraticabile il tridente, Agostinelli ha risolto il problema come segue: Dionigi unico attaccante, alle spalle Zanini e Pasino, spesso addossati sulla destra, comunque in grado semplicemente di giocate intermittenti.
Dieci minuti, dieci, di assalti e il Napoli s'è spento. A lato la botta di Zamboni su palla inattiva, oltre la traversa l'incornata in mischia di Vidigal. Non altro è riuscito a produrre in 45' il Napoli con tre centrocampisti, due trequartisti e un attaccante. Lentezza strutturale e condizione approssimativa dei singoli a centrocampo hanno consegnato il pallino al Como, portatore di velenose insidie con Makinwa, nigeriano provvisto di potenza e rapidità. Solo il tempismo e l'efficienza di Bonomi nelle chiusure hanno impedito al moro di Fascetti l'esecuzione in due occasioni. Pasino ha cercato invano il servizio in profondità. Nel Napoli ha retto la difesa, questo sì. Un robusto, efficiente argine davanti a Manitta. Altro non s'è visto nel primo tempo, da parte del Napoli.
Si gioca, non si gioca? Nel dubbio i Napoletani si sono mossi da casa all'ultimo momento, quando hanno avuto la certezza che la strana prima al San Paolo sarebbe andata comunque in onda. Molti tifosi sono arrivati allo stadio all'ultimissimo momento, tanti addirittura a partita iniziata. Più di 20000 i presenti alla fine del primo tempo, mentre dalla curva è venuto giù un coro precoce e intempestivo:"a lavorare, andate a lavorare", rivolto ovviamente ai giocatori del Napoli. Questa sì un'esagerazione, anche se il Napoli sì è visto niente a centrocampo e in attacco, nel suo mediocre primo tempo. Allora? Fuori Pasino, dentro Savoldi, al 7' della ripresa. Questi i risultati immediati: pregevole servizio dell'attaccante figlio d'arte reduce da febbre da cavallo, Dionigi il beneficiario, però in fuorigioco; poi un cross corto a causare imbarazzi comaschi davanti a Ferron. Il successivo missile di Zamboni a mò di conferma: il Napoli è salito su altre tonalità con il 4-4-2, complice la lieve crescita di Zanini e Olive, l'attivismo evidente di Savoldi e l'ingresso nel Como di un esterno d'attacco, Rastelli, sostituto di Benin, un centrocampista.
Bernini meglio di Olive perché più agile e insistente nella ricerca della profondità. Savoldi all'altezza. Cross del centrocampista nuovo entrato, tre del Napoli hanno evitato la conclusione a rete ravvicinata; insistente l'attaccante nella ricerca della conclusione. Fascetti ha provveduto cambiando qualcosa, favorito dalla complessiva mancanza di lucidità e di continuità del Napoli. inspiegabili black-out, di tanto in tanto. uno anche in difesa, decisivo, mortale. Un harahiri sul tiro di punizione da sinistra, tutti fermi, non Bressan; Manitta e il Napoli castigati dall'incornata, puntuale, tempestiva, molto bella, al 34'. una punizione eccessiva, complessivamente non del tutto meritata, per il Napoli, che ha cominciato così come a lungo s'era comportato nella scorsa stagione. Male.
 
MANITTA 5.5
ZAMBONI 5.5
PORTANOVA 6
BONOMI 6
TOSTO 6
MARCOLIN 5
OLIVE 5 (20'st Bernini 6)
VIDIGAL 5.5
ZANINI 5.5 (30'st Montervino sv)
PASINO 5.5 sv (7'st Savoldi 6)
DIONIGI 5
Agostinelli 5.5

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