Domenica 03/10/2004 – Quarta giornata –
 

Pozzi – Abate, cuore Napoli.
Lanciano in vantaggio con Ticli, ma i due
gioiellini milanisti ribaltano il match.
Prima vittoria stagionale per Ventura. Espulso Gatti, gli azzurri
soffrono nel finale.

 

LANCIANO – NAPOLI 1 – 2 (4789
spettatori)

Arbitro: Lops di Torino.
Guardalinee: Girone e Ardito.

LANCIANO (4-4-2): Callo, Lolli, Finetti, Movilli, Cavola (34'st
Chigou), Ticli, Amita, Bussi (27'st Cingolani), Conti (14'st Chini),
Nassi, Soncin.
Panchina: Chessan, Tersigni, Moresi, Soncin II. All. Pellegrino.
NAPOLI (3-5-2): Belardi, Terzi, Scarlato, Ignoffo, Abate (38'st
Corneliusson), Montervino (13'st Montesanto), Gatti, Corrent, Mora,
Varricchio, Pozzi.
Panchina: Gianello, Savino, Leandro, Esposito. All. Ventura.

MARCATORI: 20'pt Ticli, 40'pt Pozzi,
16'st Abate.

Cinquemila spettatori, non validi gli abbonamenti. La giornata
cosiddetta rossonera non poteva che finire così. Colorata appunto di
rossonero, i gol tutti di provenienza Milan. La griffe Milan è presente
nella memorabile botta di Giuseppe Ticli, milanista della prima ora, e
nelle realizzazioni da tre punti di Nicola Pozzi e Ignazio Abate. Due
baby del Milan arrivati in prestito a Napoli. Giornata rossonera, ma la
festa è del nuovo Napoli, non del Lanciano. un gruppetto di scugnizzi
per la mini invasione finale, quelli di Ventura sotto la curva abitata
da 1500 napoletani, la volata della vittoria e della felicità. Le facce
sfinite, disfatte dalla fatica, ma anche così è bello. Brindisi alla
vittoria, la prima in Serie C, a capo di crescenti sofferenze
nell'ultimo quarto d'ora, giocato in apnea per ragioni che sappiamo e in
inferiorità numerica. S'è fatto stupidamente espellere Gatti, due
cartellini gialli per lui, Il secondo poteva risparmiarselo: Napoli in
10 contro 11 dal 28'st.
"Ladri, ladri", il pomeriggio s'è spento nell'urlo dei lancianesi,
delusi dal risultato, non dal comportamento della loro squadra del
cuore. Gagliarda, aggressiva, generosa, anche sventurata in occasione
del pareggio napoletano e ingenua sul raddoppio avversario, frutto non
solo di furbizia e scaltrezza. Cin-cin Napoli. Come un film, anche
stavolta sotto gli occhi di De Laurentiis. Il produttore-presidente in
tribuna centrale, occhiali scuri, jeans e giubbetto. Due occhi sgranati
su tutto: il riscaldamento seguito dal campo, seduto in panchina. Due
occhi sorpresi, sbalorditi, quelli di Aurelio De Laurentiis, davanti
alla botta di fortuna che ha soccorso i suoi giovanotti, nel finale di
primo tempo. Pozzi a segno a mo' di flipper, un rimpallo di ginocchio,
molto casuale, sul pallone rinviato da Movilli. Violenta carambola che
ha trasformato l'impatto fortunato in un lob irreparabile. Un pallonetto
irraggiungibile per il portiere Cano.
Il fortunato rimpallo (40') a ristabilire l'equilibrio messo in crisi,
mandato all'aria, dall'irripetibile botta di Ticli da 22 metri,
originata da un intervento maldestro di Mora: un pallone non impossibile
da amministrare spedito in calcio d'angolo. un missile ad effetto il
sinistro di Ticli da destra, Battuto di prima intenzione, il pallone è
andato a morire ad un palmo dal palo più lontano di Belardi, in fondo ad
una traiettoria piena di malizioso effetto ad uscire. Napoli sotto al
20' dopo aver costruito due palle-gol. Un regalo della difesa lancianese
a Varricchio prima, al 6': l'attrezzo inviato nella curva napoletana.
Svelto e abile Pozzi, esattamente un minuto dopo: lungo lancio dal
centrocampo a tagliare la difesa lancianese, un avversario seminato in
velocità, Cano bravo ad opporsi alla conclusione ravvicinata in lob. A
fronte, il Lanciano assatanato con il suo pressing alto, molti giocatori
davanti alla linea del pallone, il cannoniere Soncin più fastidioso di
un plotone di zanzare, e Nassi e Movilli a mancare la deviazione
ravvicinata del pallone radente. Una palla-gol anche questa, poco prima
della prepotente botta del vantaggio di Ticli.
Cin-cin Napoli e dolore lancianese nel segno appunto del Milan. Complici
quella botta di fortuna e un'azione da manuale a denunciare l'alta
qualità e il potenziale della squadra di Ventura. Solo intravisto anche
in questa circostanza. Ladro di palloni, Montesanto, il sostituto di
Montervino ha rubato il tempo ad un avversario sul limite dell'area di
rigore, Varricchio ha girato la palla a Mora, e sul dolce cross al bacio
da sinistra (16'st) in area è successo di tutto. Pozzi spinto da tergo,
fallo da rigore, e alle spalle di tutti è sbucato Abate. Incornata con
la fronte ad incrociare, il portiere preso in controtempo. Napoli in
vantaggio, dopo essersi a lungo votato, nel primo tempo, al gioco
sottoritmo. Una scelta studiata per evitare per evitare un'eccessiva
spesa di energie. Mossa riuscita, i momenti di crisi reperibili per
minuti dopo il vantaggio del Lanciano, e sotto il pressing avversario.
Squadra a tratti troppo lunga, il Napoli, e in sofferenza in mezzo al
campo: non il massimo della precisione Gatti e Montervino.
Altra musica nella parte centrale della ripresa. Tranquilla la gestione
della palla e del vantaggio, precisa la linea difensiva, insuperabile
nell'attento Terzi, il marchio di fabbrica su un brillante debutto, e in
Scarlato e Ignoffo, ricco di tempismo e di mestiere, ancorché
penalizzati da Lops, un arbitro impreciso. Nuovo andamento ha assunto la
vicenda in conseguenza dell'espulsione di Gatti. Spinto da uno stadio
gonfio di passione desideroso di festeggiare l'evento legato all'arrivo
della squadra di Napoli, ancorché scivolata in C1, il Lanciano ha
organizzato l'aggressione disperata ed estrema. Il popolo lancianese
deluso da Belardi, impeccabile sul diagonale ravvicinato di Chigou,
entrato da poco, e sulla poderosa botta frontale di Cini, subentrante
anche lui, proprio al 45'. Napoli in crescita e prima festa per 2000
napoletani. La gioia, a ben vedere, non è questione di serie.

 
BELARDI 6.5
TERZI 7
SCRARLATO 6.5
IGNOFFO 6.5
ABATE 7 (38'st Corneliusson sv)
MONTERVINO 6 (13'st Montesanto 6)
GATTI 5
CORRENT 6
MORA 6
VARRICCHIO 6 (21'st Berrettoni 6)
POZZI 6.5

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