Lunedì 07/02/2005 – Ventiduesima giornata -
 
Il Napoli non si ferma più.
Sblocca Abate, poi Calaiò chiude il match. Azzurri al terzo posto.
Ben 62058 spettatori al San Paolo (record stagionale) per la 3a vittoria consecutiva di Reja.
 
NAPOLI – REGGIANA 2 – 0 (32058 spettatori)

Arbitro: Orsato di Schio.
Guardalinee: Fraboni e De Santis.

NAPOLI (4-3-3): Gianello, Grava, Scarlato, Ignoffo, Mora, Montervino, Fontana, Consonni (33'st Corrent), Abate, Calaiò (47'st Montesanto), Pià (12'st Capparella).
Panchina: Renard, Terzi, Giubilato, Sosa. All. Reja.
REGGIANA (4-4-2): Paoletti, Campana, Olorunkele, Foschini, Teodorani, Giandomenico (18'st Borneo), Napolioni, Danucci, Bonfanti, Bertolino (35'st Minetti), Deflorio (24'st Adeshina).
Panchina: Buzzo, Morello, Bagalini, D'Imporzano. All. Giordano.

MARCATORI: 14'pt Abate, 8'st Calaiò.

Missione compiuta, sorpasso riuscito. Scala la classifica il Napoli, adesso terzo soddisfatto e contento. L'orchestrina alla stadio ad annunciare e festeggiare la bella notizia. Il ritornello a mo' di fotografia, andiamo saliamo sempre più, dall'antica immortale melodia Funiculì funiculà. Abate e Calaiò, s'inchinano la Reggiana e Giordano. Otto gol in tre partite, Reja conferma la sua legge. Terza vittoria consecutiva, un secondo tempo catturatore e calamita di applausi, il delirio allo stadio. Sessantaduemila voci, un unico coro: oje viata, oje vita mia. Serata da brividi di gioia, uno straordinario spettacolo.
Il paradiso è qui. Fuochi d'artificio, pubblico da record. Sessantaduemila cori all'unisono, un'esplosione d'amore e di passione. Tifo straordinario, uno spettacolo con oltre 60000 attori protagonisti (record stagionale). Copione e canovaccio buoni per il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis. Telecamere, microfoni e monitor di due televisioni che trasmettono lo spettacolo in diretta. Il San Paolo come ai tempi di Diego, stavolta uguale e preciso. Tifo straordinario e lo schema vincente è servito. Il professore Fontana con il pennello, lo squarcio di un dipinto il calcio di punizione da destra. Traiettoria tesa, precisa al millimetro per la testa di Abate. Pallone al bacio, il più giovane in campo lo tratta come si conviene con un'incornata spalle alla porta. Pasticcio, cappellata del portiere emiliano. Cadeau di Paoletti, Napoli in vantaggio al 14', la gioia dello stadio è un tuono, non un normale applauso. Preparato e provato in allenamento, lo schema è servito.
Napoli avanti, non impietrito Bruno Giordano, festeggiato e osannato da Napoli. Tradito dal suo portiere, l'antico ragazzo di Trastevere si riprende dallo spavento nel giro di dieci minuti. Potrebbe chiudere il discorso e la partita il diagonale di Abate, ancora lui, liberato da Calaiò due metri dentro l'area di rigore, al 16'. Sganciato da posizione invitante, il missile terra-terra si perde di centimetri oltre il palo lontano. Napoli corto e compatto; soltanto Calaiò esentato dai rientri. Napoli alto, appena può. Consonni sta dappertutto; si perde talvolta Pià nell'ultimo dribbling. Ventidue minuti di buon Napoli, accompagnato da 60000 ugole, spinto da un pubblico sensazionale.
Ancorché preda dell'emozione, Giordano non si limita però a constatare la devastante forza del Napoli. Ordina a Giandomenico di sostenere il tandem d'attacco, a Danucci di pressare sul professore Fontana e al nigeriano Olorunkele, centrale difensivo taglia forte, di anticipare e di non perdere di vista Calaiò quando in area piovono i cross degli esterni del Napoli. Reggiana col 4-4-2 e la variante Giandomenico. Stretto il Napoli tra le linee, a denunciare comunque momenti d'imbarazzo sui tagli di Bertolini e Deflorio. I due provano a ricevere palla alle spalle di Scarlato e Ignoffo e talvolta riesce il giochetto. Anche questo studiato in allenamento. Grava tampina e tampona Bonfanti. Ma è Bertolini ad inventare la prima ipotesi di pericolo: riesce l'uno-due con Deflorio, sulla conclusione a pelo d'erba deve provvedere in tuffo Gianello.
Sessantaduemila sospiri a sottolineare la fuga napoletana dalla paura del momento, al minuto 42 del primo tempo. Bertolini, sempre lui, si presenta solitario davanti a Gianello. L'indirizzo a sbagliato del lob permette a Grava di allontanare la paura e l'ipotesi di pareggio. Palla-gol della Reggiana. Un segnale, un campanello d'allarme? Semplicemente un momento un po' così, forse anche di studio da parte del Napoli. Meglio ancora, un invito alla reggiana a venire avanti con le sue agili manovre, qui movimenti svelti e precisi. un tranello: evidente la malignità di colpirla in contropiede.
La sensazione diventa certezza in abbrivio di ripresa, all'ottavo. Ripartenza di Abate, volata di Montervino palla al piede, cross dolcissimo a rientrare, un babà la conclusione vincente di Calaiò. Discorso stavolta davvero chiuso, partita finita. L'orchestrina in tribuna riprende a suonare motivi allegri, fiato alla tromba, rulla il tamburo. dentro Borneo e dentro anche Capparella, benzina buona per accendere ancora di più il San Paolo. Dribbling e verticalizzazioni dell'ultimo arrivato, regala numeri da foca e lavora tanti palloni Consonni, un'ovazione quando Reja lo sostituisce con Crorrent. Napoli in controllo assoluto, prestazione complessiva ad alto gradimento. Uno show per 62058 innamorati.
 
GIANELLO 6
GRAVA 6.5
SCARLATO 6
IGNOFFO 6
MORA 6
MONTERVINO 6.5
FONTANA 6.5
CONSONNI 7.5 (33'st Corrent sv)
ABATE 7
PIA' 6 (12'st Capparella 6)
CALAIO' 6.5 (47'st Montesanto sv)

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