27ª GIORNATA

Grande Roma anche dopo il Real


Napoli battuto con Perrotta e Totti. L'Inter resta a +6

Serie A
dom 09/03/08

NAPOLI

ROMA

stadio San Paolo
53618 spettatori
napoli roma  
arbitro Saccani – 6
guardalinee Lion – Biasutto
quarto uomo Damato

0

2

 
ammonizione Mannini gol 2'pt Perrotta  
ammonizione Blasi gol 5'st Totti (r)  
ammonizione Domizzi  

NAPOLI (3-5-2): Gianello, Santacroce (35'st Garics), P. Cannavaro, Contini, Mannini (18'st Calaiò), Blasi, Gargano, Hamsik (33'st Bogliacino), Domizzi, Zalayeta, Lavezzi.
Panchina: Navarro, Grava, Montervino, Sosa. All. Reja.
ROMA (4-2-3-1): Doni, Panucci, Mexes (45'st Antunes sv), Juan, Cicinho, De Rossi, Aquilani (26'st Pizarro), Taddei, Perrotta, Vucinic, Totti.
Panchina: Curci, Esposito, Tonetto, Mancini. All. Spalletti.

La Roma replica, quattro giorni dopo Madrid. Tiene il passo dell’Inter vincendo a Napoli cioè sullo stesso campo che aveva visto soccombere la capolista. Il confron­to comparato per valutare lo stato di salute delle due contendenti per lo scudetto è arrivato ieri: in questo momento la squadra di Spalletti sta meglio di quella di Mancini. Il Napoli non ha giocato male, forse non è riuscito a ripetere il capolavoro della scorsa settimana, ma ha buttato in campo tutto quello che ha. Certo, Lavezzi è stato meno spumeggiante del solito e Zalayeta meno efficace, ciò non ridimensiona i meriti della Roma che ha sbandato solo nella parte centrale della ripresa quando alcuni suoi uomini hanno avvertito la fatica (in particolare Taddei e lo stesso Aquilani). In quella fase i ragazzi di Reja sono riusciti anche a segnare due gol che Saccani ha annullato, il primo (realizzato da Hamsik) per fuorigioco di Lavezzi, il secondo perché il tocco di Domizzi era stato di mano e non di testa. Un limite può essere imputato al Napoli: aver consentito alla Roma di far girar palla e aver concesso spazi che i giallorossi hanno provveduto ad ampliare con i soliti cambi di gioco. Errori in qualche misura inevitabili considerato il diverso spessore qualitativo delle due squadre.
Il successo del San Paolo, però, illustra con aritmetica precisione lo stato di grazia ritrovato della Roma (per rendimento la migliore della gestione Spalletti: cinquantotto punti, quattro in più delle due precedenti). Cicinho, questa volta spostato a sinistra per far posto a Panucci a destra, ha confermato quel che di buono ha fatto recentemente vedere e nel finale, quando la squadra era un po’ sulle gambe, è stato lui, con le sue accelerazioni, ad allungarla, a farla salire, a tenere sotto costante pressione la difesa av­versaria (il rigore trasformato da Totti lo ha procurato il brasiliano, facendosi strattonare in area da Mannini). Vucinic non è stato «spietato » come a Madrid ma ha confermato di essere ormai entrato pienamente in possesso del ruolo (esterno a sinistra). De Rossi ha fatto quel che sa fare meglio, cioè l’adesivo della squadra. Totti, stanchissimo anche lui, ha sciorinato il suo repertorio: assist per il gol di Perrotta, un paio di conclusioni che hanno esaltato Gianello, infine il rigore con il quale la Roma, in avvio di ripresa, ha chiuso la gara. Un motivo di conforto per Spalletti è la crescita di Perrotta che ha ripreso a correre come nei momenti migliori, ha ritrovato gli inserimenti (con il primo, dopo appena ottanta secondi dal fischio d’avvio, è andato in rete, non segnava dal 21 ottobre scorso, dal derby; con il secondo, al 24' del primo tempo, avrebbe potuto chiudere la gara ma Gianello è stato bravo a respingere di piede la conclusione ravvicinata).
Questa Roma rilanciata promette un finale di campionato pirotecnico, un confronto a distanza, prolungato, con l’Inter. L’uscita dal campo, proprio all’ultimo minuto di Mexes non è motivo di conforto per Spalletti. Ci si poteva attendere una flessione evidente della squadra giallorossa dopo Madrid, al contrario Totti e compagni hanno retto dal punto di vista nervoso e hanno convinto da quello fisico visto che fatta eccezione per l’ultima mezz’ora hanno governato la gara abbastanza serenamente: un buon viatico per il Milan (archiviati rossoneri e derby, la strada giallorossa sarà in discesa). Le qualità che il Napoli ha mostrato nella sfida con l’Inter non possono essere annullate da questa sconfitta. La classifica, per quelle che erano i progetti iniziali e le potenzialità della squadra, continua a essere confortante e l’obiettivo del consolidamento della categoria è a portata di mano. I «miracoli» non si realizzano tutti i giorni altrimenti non sarebbero «miracoli». I ragazzi di Reja ieri hanno trovato una squadra che in questo momento gioca meglio dell’Inter. Ma il Napoli ha uomini e mezzi per superare senza danni questo ciclo terribile che continuerà con la Juve (dovrà fare a meno di Blasi e Mannini che saranno squalificati) e si concluderà contro la Fiorentina.
 
GIANELLO 7
SANTACROCE 6 (35'st Garics sv)
CANNAVARO 5.5
CONTINI 5
MANNINI 5.5 (18'st Calaiò 5.5)
BLASI 5.5
GARGANO 6
HAMSIK 6.5 (33'st Bogliacino sv)
DOMIZZI 6
LAVEZZI 5.5
ZALAYETA 5

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