Iaquinta, un gol bello e che vale oro per la champions
Napoli, che peccato perdere così nel finale

JUVENTUS |
NAPOLI |
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Olimpico 21095 spettatori |
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Rocchi – 6 | ||||
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Grilli – Rosi | ||||
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Mazzoleni | ||||
1 |
0 |
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44'st Iaquinta | ![]() |
Pazienza | ||
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Trezeguet | ![]() |
Savini | ||
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Santacroce | ||||
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Cannavaro | ||||
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Lavezzi |
JUVENTUS (3-4-1-2): Buffon, Grygera, Stendardo, Chiellini,
Nocerino (14'st Molinaro), Sissoko, Tiago, Salihamidzic (14'st
Iaquinta), Nedved, Trezeguet (47'st Birindelli), Del Piero. Panchina: Belardi, Ariaudo, Castiglia, Palladino. Allenatore: Ranieri. NAPOLI (3-5-2): Gianello, Santacroce, Cannavaro, Domizzi, Garics, Pazienza, Gargano, Hamsik (18'st Bogliacino), Savini (36'st Contini), Lavezzi, Calaiò (26'st Sosa). Panchina: Navarro, Grava, Montervino, Dalla Bona. Allenatore: Reja. La Juventus non ha perso l’occasione di tornare a 4 punti dalla Fiorentina lasciando il Milan a distanza di sicurezza (8 punti), ma questa vittoria sul Napoli, ottenuta a un minuto dalla fine con un gol di Iaquinta (ottavo in campionato, il quinto in corsa nel finale) non l’avrebbe meritata. I motivi: 1) gli errori tecnici e concettuali di Ranieri, costretto a correggere le sue idee in corsa e appena in tempo, la squadra di Reja li aveva sfruttati assai bene nella prima ora di gioco arrivando più spesso degli avversari vicini al vantaggio; 2) l’impegno, la foga, la concretezza, l’organizzazione degli azzurri avevano messo in pesantissime difficoltà la bislacca truppa di Ranieri che ha avuto però il merito di tornare sui suoi errori e di correggerli. Appena in tempo e grazie al temperamento della «Juve che non finisce mai». A un Napoli organizzato e ben disposto a un intelligente contenimento Ranieri ha opposto una Juve inedita, mai sperimentata: tre difensori e quattro centrocampisti con Nedved trequartista a sostegno di Trezeguet e Del Piero. Con Nocerino e Salihamidzic esterni, nel cuore del campo agivano Tiago e Sissoko ma il peso della gara se l’è dovuto caricare sulle spalle il franco-maliano perchè il portoghese ha prevalentemente giocato a palletta senza mai tentare di concretizzare qualche idea o qualche verticalizzazione. Insomma, la Juve ha faticato a far gioco e il Napoli ha avuto il merito di rimanere comunque agganciato alla sua strategia: controllare e azzardare qualche ripartenza. Alla prova dei fatti è stata proprio la squadra di Reja a costruire i maggiori pericoli: prima c’è voluta la gran classe di Buffon che ha salvato con un intervento a terra un bel pallone di Hamsik poi è stato Garics a trovarsi da solo davanti al portiere campione del mondo, ma ha perso la grande occasione: l’austriaco avrebbe avuto la possibilità di tirare in porta ma ha preferito un curioso assist a cucchiaio, delizioso nell’esecuzione ma troppo lontano dall’immaginazione di Lavezzi che, preso in controtempo, non è riuscito ad arrivare sul pallone. Buon Napoli insomma almeno sul piano dell’ordine e della concretezza e una Juventus che, al contrario, non aveva né capo né coda, paralizzata da un modulo che non conosceva e nel quale non si è ritrovata. Nella ripresa, dopo un’insidiosa punizione di Del Piero fuori misura, un guasto all’auricolare di Rocchi che è stato subito riparato e una iniziativa di Nedved sventata da Gianello, Ranieri si è deciso a cambiare strategia: fuori Nocerino e Salihamidzic, dentro Molinaro e Iaquinta per l’allestimento in corsa di un 4-3-3 che ha dato subito fastidio al Napoli. Reja ha risposto togliendo Hamsik, che pure era stato uno dei migliori, per dar spazio a Bogliacino maggiormente esperto sul piano del contrasto e del contenimento. La Juventus ha tratto ovviamente giovamento dal nuovo assetto tattico, si è resa pericolosa con Del Piero e Iaquinta, ma ha trovato sulla sua strada un Napoli deciso a lottare con il coltello tra i denti e a fare quadrato in difesa di un pareggio che aveva ampiamente meritato. La squadra bianconera, spesso protagonista di finali di partita roventi e appassionanti, ha mantenuto fede alla sua tradizione trovando il gol buono per vincere la sua contorta partita a un minuto dalla fine: Molinaro conquista palla (intervenendo fallosamente su Lavezzi), ripartenza bianconera sull’asse Nedved-Del Piero (delizioso assist) e botta di Iaquinta che ha scacciato l’incubo. Che beffa per il Napoli. |
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GIANELLO 6.5 | |
SANTACROCE 7 | |
CANNAVARO 6 | |
DOMIZZI 6 | |
GARICS 5 | |
PAZIENZA 6 | |
GARGANO 6.5 | |
HAMSIK 6.5 | (18'st Bogliacino 6) |
SAVINI 6 | (36'st Contini sv) |
LAVEZZI 5.5 | |
CALAIO' 5 | (26'st Sosa sv) |
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