7ª GIORNATA

Lavezzi stende la Juve


Apre Amauri, replica Hamsik e decide il Pocho: Napoli primo, Ranieri nei guai

serieA
sab 18/10/08

NAPOLI

JUVENTUS

stadio Marassi
43710 spettatori
napoli juventus  
arbitro Saccani – 6
guardalinee Ayroldi – Lanciani
quarto uomo Celi

2

1

 
     
gol 20'st Hamsik gol 16'st Amauri  
gol 35'st Lavezzi ammonizione Pulsen  
ammonizione Gargano ammonizione Molinaro  
ammonizione Blasi ammonizione Salihamidzic  
ammonizione Lavezzi ammonizione Grygera  

NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Santacroce, P. Cannavaro (19'st Aronica), Contini, Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik, Vitale (1'st Mannini), Zalayeta (23' st Denis), Lavezzi.
Panchina: Navarro, Montervino, Pa­zienza, Russotto. All. Reja.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger, Grygera, Knezevic, Chiellini, Molinaro (38'st Giovinco), Salihamidzic, Marchisio, Poulsen (30'st Ekdal), Nedved, Amauri, Del Piero (26'st De Ceglie).
Panchina: Chimenti, Ariaudo, Marchionni, F. Rossi. All. Ranieri.

Uno straordinario Napoli, illuminato da Lavezzi e ben sostenuto da Hamsik e Maggio, ha schiantato con una fantastica rimonta la Juventus giunta alla seconda sconfitta consecutiva. D’accordo, i bianconeri mancavano di dieci giocatori ed erano in emergenza, ma sulla partita hanno pesantemente gravato gli errori grossolani di Ranieri. Stavolta il tecnico è andato in tilt: nel momento topico e più importante, con le squadre ancorate sull’1-1 ha tolto Del Piero (il suo uomo migliore) e poco dopo Poulsen (che un po’ di sostanza l’aveva data) per far posto a De Ceglie ed Ekdal. Avesse detto. Il Napoli ha fiutato la preda come una pantera: nel finale si è avventato sulla Juve allo bando e l’ha sbranata con uno straordinario gol di Lavezzi. Il Napoli, volato per ora in testa alla classifica, ha dunque aperto ufficialmente la crisi bianconera. E martedì i bianconeri hanno il Real!
Reja a sorpresa ha scelto Zalayeta e non Denis. E’ stata l’unica novità di due formazioni che gli allenatori avevano deciso da tempo. Edy perchè ha trovato ormai una giusta quadratura per il suo Napoli arrembante e Claudio perchè, privo di dieci giocatori (sette dei quali titolari), è stato costretto a decisioni obbligate. Il primo tempo è filato via sui binari di un tatticismo molto elevato, figlio legittimo dei recenti disagi bianconeri e di un certo timore emerso nelle file partenopee. Il Napoli, assai ben disposto e gradevole anche dal punto di vista estetico, ha tenuto più spesso degli avversari campo e gioco, ma non ha avuto il guizzo giusto. In sintesi: non ha capito che avrebbe dovuto aggredire la Juventus, alzare i tempi della manovra per infilare una spada nelle sofferenze bianconere. Forse gli azzurri hanno patito il classico “timore reverenziale”, ma sta di fatto che sono caduti in qualche eccessiva leziosità senza mai alzare i ritmi come avrebbero dovuto fare. La qual cosa avrebbe creato pesanti sofferenze a una Juve che ha avuto il merito di restare bene agganciata al suo carattere e alla sua concretezza. In questo senso una citazione particolare merita Del Piero, una volta di più “anima” di una squadra che prima ha saputo soffrire e poi ha trovato anche la forza per reagire con ripartenze rabbiose. E in tal senso Alex si è caricato sulle spalle un doppio compito: dare qualche idea all’attacco e rientrare spesso per offrire il suo contributo alla costruzione della manovra.
A conti fatti nel primo tempo le squadre si sono equivalse, ma sul piano della pericolosità è stata la Juve a vincere il confronto perchè Amauri ha avuto una gran palla (da Del Piero) che ha sbagliato e perchè lo stesso capitano non ha infilato il sette per un pelo con una delle sue magistrali punizioni, Senza contare che Iezzo ha pure sbrogliato con bravura un paio di situazioni complicate. Sul fronte opposto due volte Hamsik e una volta Vitale non hanno trovato la giusta misura mentre il funambolo Lavezzi, benchè artefice di iniziative che hanno seriamente impegnato Chiellini e Knezevic, non ha mai avuto l’opportunità della battuta a rete. Serviva un episodio per incendiare la partita e dopo un’ora di sostanziale equilibrio è stata la Juve a rompere l’incantesimo quando Poulsen dal fondo ha dato ad Amauri la palla per la girata felice. L’entusiasmo della Juve si è sciolto quattro minuti più tardi: rabbiosa reazione del Napoli, furente accelerazione di Lavezzi che ha servito ad Hamsik il pareggio. Nella circostanza non ci è parso impeccabile Manninger colpevole di una mancata uscita.
Il pareggio incassato in un lampo deve aver completamente annebbiato Ranieri che ha tolto Del Piero (il suo uomo migliore, quello che sino a quel punto aveva sapientemente preso per mano la Juventus) per fare posto a De Ceglie. Avesse detto Iaquinta (che non c’era) o Giovinco! Macchè, De Ceglie per Del Piero prima e niente meno che Ekdal per Poulsen poco dopo. Errori colossali che hanno cambiato i connotati alla partita. Il Napoli ha capito al volo, ha preso a martellate il centrocampo bianconero trovando con un fantastico gol di Lavezzi la vittoria e il temporaneo primato in classifica.
 
IEZZO 6.5
SANTACROCE 6.5
CANNAVARO 6 (19'st Aronica 6)
CONTINI 6
MAGGIO 7
BLASI 6.5
GARGANO 6.5
HAMSIK 7
VITALE 6 (1'st Mannini 6)
ZALAYETA 6 (23'st Denis 6)
LAVEZZI 7.5

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