8ª GIORNATA

La Lazio funziona soltanto i primi 30’ ma Zarate non c’è


Poi esce il Napoli e Lavezzi fa boom

serieA
dom 26/10/08

LAZIO

NAPOLI

stadio Olimpico
30000 spettatori
lazio napoli  
arbitro Banti – 5
guardalinee Faverani – Stefani
quarto uomo Pierpaoli

0

1

 
     
ammonizione Mauri gol 16'st Siviglia (a)  
ammonizione Lichtsteiner ammonizione Blasi  
ammonizione Rozehnal  
ammonizione Foggia  

LAZIO (4-3-1-2): Carrizo, Lichtsteiner (42’st De Silvestri), Siviglia, Rozehnal, Radu, Brocchi (34’st S. Inzaghi), Ledesma, Manfredini (17’st Foggia), Mauri, Pandev, Zarate.
Panchina: Muslera, Kolarov, Diakitè, Dabo. All. Rossi.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo (21’st Navarro), Santacroce, Rinaudo, Aronica, Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik, Mannini (20’st Contini), Lavezzi, Denis 5,5 (34’st Zalayeta).
Panchina: Grava, Montervino, Pazienza, Pià. All. Reja.

Se fosse stata davvero solo una sfida tra Zarate e Lavezzi, Lavezzi l’avrebbe vinta 4-0. E’ stata invece una partita tiratissima tra Lazio e Napoli, che il Napoli ha vinto e la Lazio avrebbe meritato di pareggiare. Il Napoli comunque l’ha vinta per una serie di prodezze del suo argentino, compresa l’azione che ha provocato l’autogol. La Lazio l’ha persa in buona parte per gli errori e le scelte sbagliate fatte da Zarate, che pure ha avuto più volte l’occasione per andare in gol. Dunque, i due argentini sono stati decisivi.
La Lazio per mezz’ora ha spaventato il Napoli, molliccio nell’impatto e poco protetto dietro, dove i tre difensori hanno preso sbandate. In quella mezz’ora, la Lazio ha buttato via la sua domenica. Con Zarate, soprattutto. L’argentino, già dopo 5’, su un rimpallo si è trovato davanti a Iezzo ma ha sparato alto, e verso la mezz’ora ha superato anche Iezzo in uscita, ma invece di far gol ha cercato un assist impossibile. Al 36’ ancora lui, in combutta con Pandev, ha ipnotizzato la difesa napoletana, ma sull’appoggio di Pandev, Mauri si è fatto respingere una palla gol facile facile.
A questo punto è cominciata la partita di Lavezzi e del Napoli. Che già nel finale del tempo ha timbrato la traversa con Gargano su punizione e sfiorato il vantaggio con una rasoiata del solito Lavezzi. Il Napoli è cresciuto, soprattutto a centrocampo, perchè ha protetto meglio la difesa ed ha cercato Lavezzi con i tempi e le scelte giuste. Bravo Gargano, dopo un avvio stentato ma tutta la squadra è parsa più convinta. La Lazio ha avuto l’ultima fiammata in avvio di ripresa, quando Santacroce ha fermato Zarate in area con uno spintone per il quale i laziali hanno urlato al rigore. E’ chiaro che messa così, con due squadre più brave nell’affidarsi al singolo che nel produrre un gioco armonioso, la soluzione sarebbe arrivata a sorpresa. Zarate ha continuato a dribblare anche se stesso, perdendosi in giocate irritanti. Lavezzi, più maturo, ha invece alternato fiammate straordinarie a iniziative meno eccitanti, ma più utili. Poi al 16’ ha inventato una serpentina mostruosa, con finte e scatti a ripetizione e sul suo cross, Siviglia ha deciso la sfida, deviando in rete. La Lazio della prima mezz’ora non si è più vista. Era stata impeccabile: pressing, raddoppi, ritmo e gioco profondo. Solo che Zarate adesso non la mette più dentro, Pandev ha giocato con un piede solo e Rocchi non c’era. Forse Rossi si è ricordato tardi di Inzaghino, se non altro perchè ha giocato 80’ senza una prima punta vera.
Il Napoli della prima mezz’ora è parso timido, molle, fragile dietro e inconsistente davanti. E’ incredibile come si sia trasformato nel finale del primo tempo e come poi abbia costruito la sua vittoria, buttando anzi via troppe ripartenze. Nel calcio di oggi sempre più raramente il singolo fa la differenza, in questo caso Lavezzi l’ha fatta e non solo per il gol decisivo che ha provocato. Avesse al suo fianco un gran centravanti, con tutto il rispetto per Denis e Zalayeta, farebbe sfracelli. Ma comunque alla fine le virtù del Napoli vengono a galla. Gli mancavano due titolari in difesa, eppure dopo l’avvio difficile, si è sistemato bene. Non aveva un Hamsik folgorante ma il centrocampo diretto da Gargano è stato migliore di quello laziale. Non ha tirato moltissimo in porta, però oltre al gol, una traversa nel primo tempo, una palla gol per Denis strappatagli dai piedi da Carrizo e un’altra nel finale con Lavezzi. Non gioca un calcio straordinario, è una squadra vecchio stampo ma Reja non se ne vergogna: appena fatto il gol, ha tolto Mannini passando al 4-4-2. Però è una squadra che ci mette l’anima, che sa accendersi attorno ai suoi talenti decisivi e se dopo 8 giornate ha gli stessi punti dell’Inter qualcosa vuol dire. La Lazio, invece, dopo una partenza bellissima, ha frenato di botto: un punto in tre gare. E non è un caso che Zarate in queste tre gare non abbia segnato.
 
IEZZO 6.5 (21'st Navarro 6)
SANTACROCE 7
RINAUDO 6
ARONICA 6.5
MAGGIO 6
BLASI 6
GARGANO 6.5
HAMSIK 5.5
MANNINI 5 (20'st Contini 6)
DENIS 5.5 (34'st Zalayeta sv)
LAVEZZI 8

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