20ª GIORNATA

Decidono le difese. Troppi errori nel Napoli


Mexes e Juan lanciano Spalletti al quinto posto. Morganti, che disastro

serieA
dom 25/01/09

NAPOLI

ROMA

stadio San Paolo
60000 spettatori
napoli roma  
arbitro Morganti 4.5
guardalinee Romagnoli – Nicoletti
quarto uomo Pierpaoli

0

3

 
     
ammonizione Pazienza gol 18'pt Mexes  
ammonizione Contini gol 32'pt Juan  
ammonizione Cannavaro gol 5'st Vucinic  
ammonizione Gargano ammonizione Taddei  
ammonizione Montervino  
ammonizione Santacroce  

NAPOLI (3-5-2): Gianello, Santacroce, P. Cannavaro, Contini, Maggio, Blasi (36'st Montervino), Gargano, Pazienza (1'st Bogliacino), Mannini, Zalayeta (21'st Denis), Lavezzi.
Panchina: Sepe, Aronica, Rinaudo, Russotto. All. Reja.
ROMA (4-3-1-2): Doni, Cassetti, Mexes, Juan, Riise, Taddei (36'st Perrotta), De Rossi, Brighi, Pizarro (1'st Aquilani), Vucinic (25'st Menez), Baptista.
Panchina: Artur, Loria, Okaka, Totti. All. Spalletti.

La Roma si inerpica al quinto posto e vede da distanza ravvicinata la zona Champions. Lo fa in una partita che era stata presentata quasi come uno spareggio. Escono temporaneamente ridimensionate le ambizioni del Napoli protagonista di una prova poco convincente. Morganti pessimamente coadiuvato dall’assistente Nicoletti non ha certo aiutato i ragazzi di Reja visto che il primo gol di Mexes è viziato da una posizione di fuorigioco dello stesso difensore. Ma nel complesso la Roma è apparsa più solida tatticamente, più forte fisicamente e più fresca atleticamente. E soprattutto più attenta in difesa, molto di più di quanto non lo sia stato il Napoli che ha concesso due gol su palla inattiva (il secondo, poi, nato da un errore mai visto su un campo di serie A: Mannini per evitare un fallo laterale a metà campo ha spedito il pallone in angolo) e uno su un errore di Santacroce che dopo aver tolto la palla a Vucinic se l’è fatta di nuovo soffiare da Aquilani consentendo al romanista di mettere l’attaccante in totale solitudine davanti a Gianello.
Il Napoli ha sicuramente pagato l’assenza di Hamsik che non sta attraversando un gran periodo di forma (ma tutto il Napoli ieri è apparso sotto tono) ma ha il merito di variare il gioco con i suoi inserimenti. Invece anche nel quarto d’ora iniziale giocato piuttosto bene, la squadra di Reja ha replicato un un copione alla fine prevedibile: ricerca della profondità sulle corsie esterne per trovare la linea di fondo e il cross per Zalayeta. Soluzioni che non hanno infiammato nemmeno la creatività di Lavezzi rimasto piuttosto in ombra per tutti i novanta minuti. Paga le assenze, il Napoli (saranno pesantissime anche contro la Fiorentina: Gargano e Contini) ma anche una stagione cominciata molto presto, che determina l’accumulo di tossine che ora stanno evidentemente condizionando brillantezza e lucidità. Il campionato è lunghissimo e molti capitoli ancora devono essere scritti ma Reja deve al più presto ritrovare la squadra che ha esaltato i tifosi sino a Natale, soprattutto deve ritrovare i suoi uomini migliori.
La Roma è apparsa convincente. Ha stretto i denti nei primi minuti, ha ottenuto il primo vantaggio, ha sfruttato il regalo di Mannini e poi la tenacia di Vucinic che il gol se lo è costruito praticamente da solo con la collaborazione di Aquilani subentrato all’inizio del secondo tempo a un Pizarro malconcio. Davanti alla difesa ha giganteggiato De Rossi, impeccabili sono stati i due centrali, Brighi ha corso come al solito, cioè tantissimo, Pizarro ha regalato (prima calciando una punizione e poi un angolo) palle preziose agli attaccanti, Baptista si è sfiancato nel solito grandissimo lavoro smarrendo in un paio di occasioni la lucidità nella fase conclusiva. La squadra di Spalletti non ha più l’effervescenza di quella degli anni scorsi, non si esalta nel possesso ma ha verticalizzazioni efficaci e notevole robustezza fisica. Una squadra diversa rispetto alla prima giornata del girone di andata, sicura dei propri mezzi. Ed è evidente che a questo punto nella corsa per la zona Champions i ragazzi di Spalletti ripropongono con forza la propria candidatura.
Restano da spendere alcune parole sulle prestazioni arbitrali, queste sì decisamente al di sotto delle attese. Morganti ieri dopo appena sei minuti si è reso protagonista di un papocchio che ha inevitabilmente eccitato gli animi dei sessantamila del San Paolo: Zalayeta va in gol ma prima di girare verso la porta di Doni tocca con la mano. L’arbitro prima convalida; poi, dopo una sceneggiata durata diversi secondi, notando che Romagnoli è rimasto impalato si consulta con l’assistente e torna sui suoi passi. Al di là della legittimità della decisione, non una bella prova di sicurezza visto che era sistemato in una posizione favorevolissima. Sulla rete di Mexes ( la prima stagionale, mentre per Juan si è trattata della seconda) provvede a tradirlo Nicoletti che, poi, continua a interpretare in maniera poco convincente il ruolo. La terza rete di Vucinic (tredicesima stagionale e settima in campionato, capocannoniere della Roma) chiude evidentemente contestazioni e rimpianti ma anche da Napoli arriva un messaggio chiarissimo a Collina: su questa classe arbitrale bisogna lavorare veramente molto.
 
GIANELLO 5
CANNAVARO 5
SANTACROCE 4.5
CONTINI 5
MAGGIO 5
BLASI 5 (36'st Montervino sv)
GARGANO 5.5
PAZIENZA 5.5 (1'st Bogliacino 5)
MANNINI 4.5
ZALAYETA 6 (21'st Denis 5)
LAVEZZI 5

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