3° TURNO

Maggio-Lavezzi, il Napoli vola

La Salernitana ci prova (doppio palo) ma non basta. In gol anche Hoffer. Datolo sbaglia un rigore

Coppa Italia
dom 16/08/09

NAPOLI

SALERNITANA

stadio San Paolo
30000 spettatori
napoli salernitana  
arbitro Gervasoni – 6.5
guardalinee Lanciano – Altomare
quarto uomo Operato

3

0

 
     
gol 29′pt Maggio ammonizione Pestrin  
gol 43′pt Lavezzi  
gol 42′st Hoffer  
ammonizione Blasi  

NAPOLI (3-5-2): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio (19′st Santacroce), Gargano, Bogliacino (37′st Blasi), Ham­sik, Datolo, Lavezzi (28′st Hoffer), Quagliarella.
Panchina: Navarro, Rullo, Rinaudo, Denis. Allenatore: Donadoni.
SALERNITANA (3-5-2): Polito, Ky­riazis, Fusco (25′st Russo), Stendardo, Galasso, Tricarico, (18′st Pepe), Pestrin, Carcuro (1′st Statella), Soligo, Caputo, Ferraro.
Panchina: Iuliano, Cartone, Agresta, Bastrini. Allenatore: Brini.

Maggio, Lavezzi: e il gioco è fatto. Quarantacinque minuti per sentirsi Napoli, per incartare la qualificazione in Coppa Italia e mostrare che c’è del buono in quella squadra, che c’è un futuro nel quale lanciarsi. Mezzo derby è quanto serve al Napoli per confezionare il 2-0 sulla Salernitana, prima di sfilare in punta di piedi e dilagare con il 3-0 di Hoffer.
Il derby è una vetrina spalancata sul campionato e Donadoni la utilizza per osservare la mise d’una squadra che s’è presa l’estate per crescere senza macchie (4 vittorie, 2 pareggi) e che vuole risposte ufficiali. Brini decide d’abbandonare il consueto 4-4-2 e si presenta dinnanzi allo specchio del Napoli con un 3-5-2 speculare, per restare a uomo nella zona. C’è vivacità, c’è intraprendenza partenopea, ci sono manovre che esprimono freschezza d’idee ma quando la Salernitana si presenta, due brividi percorrono il San Pao-lo. Accade al quarto d’ora e accade quando nessuno se l’aspetta, avendo il Napoli premuto, ma la punizione di Stendardo, dai 30 metri, è un invito alla preghiera per Donadoni e un’esortazione all’imprecazione per i granata, che osservano increduli il missile terra-terra schizzare sul palo sinistro di De Sanctis, attraversare la fatale linea bianca, picchiare sull’altro legno, finire sul destro di Caputo, ancora stupito, sulla cui girata provvede il portiere. Il caldo, l’afa, l’umidità non riescono a fungere da deterrente e la sfida resta su livelli di godibilità, affidata per competenza al Napoli e vissuta con dignità dalla Sa-lernitana. Donadoni ritrova Aronica dopo aver perso Contini, non ha Cigarini e consegna la regia a Bogliacino, ma nel mezzo l’intraprendenza è di Gargano, mediano o anche ispiratore, persino provetto cecchino (25′ Polito lo ferma a terra) e comunque mente lucida. La Salernitana sfugge al ruolo di vittima sacrificale, va ad osare su un corner (27′) e recrimina su quel pallone che piove dalla bandierina e s’impantana tra i piedi di Pestrin, a due metri da De Sanctis.
Il Napoli assorbe i pericoli, poi esplode. 29′: Quagliarella governa nell’area, scucchiaia, rimedia un colpo di testa nel mucchio di Hamsik che diviene assist per Maggio, dimenticato dalla difesa e pronto al tap in dell’1-0. Il bello deve però ancora venire, perché il Napoli ha in canna il gol della serata e lo confeziona ( 40′) ricamando calcio nello stretto: da Hamsik centralmente a Lavezzi e dal pocho lo scarico largo per la sovrapposizione di Maggio e il contro-assist per il piatto a porta sguarnita di un Pocho brillante.
Il 2-0 sa di condanna e dallo spogliatoio Brini esce con Statella per Carcuro e un pentimento che lo riporta al 4-4-2. La stanchezza granata dilata il gap e il Napoli accalappia consensi, gioca in scioltezza, diverte con Hamsik e Lavezzi e scopre la verve di un Quagliarella a tutto fronte offensivo, cercato dal pocho per la soddisfazione personale (13′ sinistro fuori di una spanna) e sommerso dal battimani (14′) dopo azione insistita chiusa con l’assist per Hamsik, a un palmo dal gol. Il 3- 0 danza nell’area e quando Datolo si lascia stendere da un ingenuo Kyriazis sul dischetto c’è il rigore per la goleada, rinviata da un Polito che prima fa il Groobelar e poi riesce di piede ad azzerare il sinistro dell’argentino dagli undici metri. Il monologo del Napoli manda a ripetizione ora Quagliarella (pallonetto strepitoso che scivola a due dita dalla traversa) e ora Hamsik, ora Gargano e ora il sorprendente Campagnaro dalle parti di Polito e quando Hoffer va su in cielo per l’autografo personale sul cross di Capagnaro, la notte è già di Lavezzi che ha ancora nelle orecchie il boato del San Paolo all’uscita del campo. Quasi come un gol. Come un amore senza fine.
 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 6
ARONICA 6
MAGGIO 7 (19′st Santacroce 6)
GARGANO 7
BOGLIACINO 6.5 (37′st Blasi sv)
HAMSIK 6.5 (17'st Bogliacino 6)
DATOLO 6
LAVEZZI 7 (28′st Hoffer 6.5)
QUAGLIARELLA 7

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