ZARELLARO

‘O zarellare (o zagarellaro) era il merciaio.
Di solito disponeva di una piccola bottega o di un carretto ambulante e il suo commercio prevedeva la vendita di “qualsiasi cosa”, dalle caramelle ai giocattoli, dagli articoli per la casa a quelli per i vestiti. Ed è proprio da quest’ultimo settore che prende il nome questo mestiere visto che le donne accorrevano da lui per comprare nastri, stringhe, spilli, bottoni e stoffe, insieme di accessori che in dialetto prendeva il nome di zagarelle. Col tempo, poi, la sua merce si arricchì e ci si poteva rifornire di scope, secchi, stracci, caramelle, alcool, insetticidi, alcool, ovatta e addirittura siringhe per le iniezioni.


Un commento su “Zarellaro o zagarellaro

  1. Grazie dell’informazione le invio questa piccola strofetta sulla zarellara che mi raccontava la mia mamma, mi scuo per il napoletano scritto non proprio in modo corretto:

    Nce sta ‘ncoppe e quartiere
    Na vecchia zarellare,
    Cu fettucce e spenculelle,
    Sape e core ‘ncatena.
    Ne sape fa mistere
    Fa l’ombra dint’ ‘o bicchiere,
    ce ne vanno figliulelle
    ca se vonne nmareta’.

    Ce jute ammore mio
    Chi sa quant ‘a pavate
    Pe farse anduvina’

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