36ª GIORNATA |
Bianchi e Rosina riaccendono il ToroNapoli irriconoscibile. Dura contestazione dei tifosi partenopei |
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dom 17/05/09 |
NAPOLI |
TORINO |
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San Paolo 31000 spettatori |
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Damato – 5.5 | ||||
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Pirondini – Maggiani | ||||
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Giannoccaro | ||||
1 |
2 |
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42′pt Pià | ![]() |
6′st Bianchi | ||
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Datolo | ![]() |
27′st Rosina | ||
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Pià | ![]() |
Pisano | ||
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Santacroce | ||||
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Cannavaro |
NAPOLI (3-5-2): Navarro, Santacroce, Cannavaro, Contini, Mannini, Hamsik, Bogliacino, Datolo, Grava, Pià (16′st Russotto), Denis. Panchina: Gianello, Aronica, Rinaudo, Montervino, Pazienza, Blasi. All. Donadoni. TORINO (3-5-1-1): Sereni, I. Franceschini, Pratali (4′st Ogbonna), M. Pisano, Ri. Colombo, Abate (21′st Diana), Dzemaili, Barone, Rubin (1′st Stellone), Rosina, Bianchi. Panchina: Calderoni, Saumel, Vailatti, Ventola. All. Camolese. La pazienza ha un limite. Ed il limite dei trentamila accorsi al San Paolo arriva alla mezzora della ripresa quando il Napoli dà il peggio di sè per rimontare il due a uno messo a segno da Rosina grazie ad un impeccabile calcio da fermo. Squadra senza testa nè coda, confusa nella testa più che nelle gambe, spuntata. Ed a questo punto molti abbandonano lo stadio, altri cominciano a fischiare. Se la prendono con Cannavaro, reo di aver lasciato girare in area Bianchi in occasione del gol del pareggio. Inveiscono anche contro Marino e De Laurentiis. Perdere anche la faccia, no, pensano dagli spalti e giù cori offensivi, di scherno, giù tutta la rabbia accumulata per un girone intero, quello di ritorno. Coinvolto anche Donadoni, che poco o nulla di suo è riuscito a dare finora ad squadra che ha smarrito identità e valori. L’ultimo esperimento sa di improvvisazione: due trequartisti, entrambi mancini, insieme; un esterno sinistro, Grava, che è un difensore destro; Pià, che pure era riuscito a trovare il terzo gol di fila nelle ultime tre apparizioni, tolto per dare spazio a Russotto. Davanti a tanta confusione, ed alla mortificazione di perdere in casa, non poteva che scatenarsi il pandemonio. Non perde la pazienza, invece, il Toro. Inizia con prudenza mista a timore in avvio. Passa comunque in svantaggio in finale di tempo grazie ad una giocata di Denis conclusa da Pià che manda fuori causa difensori e portiere. Ma non si disunisce. Nella ripresa, Camolese manda in campo Stellone al posto di Rubin passando ad un tre-quattro-uno-due. Al 4′ è costretto ad uscire Pratali dopo uno scontro fortuito con il compagno Franceschini. Ma dalla panchina subentra Ogbonna e Franceschini si sposta al centro. E due minuti dopo arriva il pari: deviazione aerea di Stellone per Bianchi con l’attaccante che lascia sul posto Cannavaro per trafiggere Navarro con un preciso diagonale. Il Napoli non ci sta ma arranca: è poco lucido, prevedibile. Così Donadoni che già aveva dovuto rinunciare a Zalayeta perchè non arrivata in tempo l’autorizzazione della Procura antidoping del Coni dopo la segnalazione per la narcosi patita ad opera dei ladri penetrati in casa a metà settimana, toglie dal campo Pià per Russotto. Ma è il Toro a portarsi in vantaggio: Stellone (determinante il suo ingresso) s’invola, Santacroce lo ferma irregolarmente e l’arbitro (accomodante con i granata su due episodi da penalty) concede un calcio da fermo: va alla battuta Rosina trasformando alla Maradona nello stadio che fu di Maradona, pallone a scavalcare la barriera prima di infilarsi alla destra di Navarro. E da qui, si scatena la prima vera contestazione dell’era De Laurentiis, nei confronti di tutti, nessuno escluso. |
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NAVARRO 5.5 | |
SANTACROCE 5 | |
CONTINI 5.5 | |
CANNAVARO 5 | |
MANNINI 6 | |
HAMSIK 5 | |
BOGLIACINO 5.5 | |
DATOLO 5 | |
GRAVA 6 | |
PIA’ 6 | (16′st Russotto 5) |
DENIS 5 |
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