20ª GIORNATA

De Sanctis ipnotizza Miccoli dal dischetto

Poi è più Napoli che Palermo, ma i rosanero tengono bene in difesa

serieA
dom 17/01/10

NAPOLI

PALERMO

stadio San Paolo
60000 spettatori
napoli palermo  
arbitro Orsato 5.5
guardalinee Romagnoli – Di Liberatore
quarto uomo Gava

0

0

 
     
ammonizione Rinaudo ammonizione Nocerino  
ammonizione De Sanctis ammonizione Nocerino  
ammonizione Quagliarella ammonizione Migliaccio  
ammonizione Bovo  
ammonizione Cavani  
ammonizione Simplicio  

NAPOLI (3-4-3): De Sanctis, Grava, P. Cannavaro, Rinaudo, Maggio, Pazienza (40′st Cigarini), Gargano, Aronica (18′st Dossena), Hamsik, Denis (35′st Hoffer), Quagliarella.
Panchina: Iezzo, Zuniga, Contini, Bogliacino. Allenatore: Mazzarri.
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu, Cassani, Goian, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Bresciano, Simplicio, Cavani (34′st Budan), Miccoli (13′st Pastore).
Panchina: Brichetto, Melinte, Bertolo, Blasi, Hernandez. Allenatore: D. Rossi.

Se qualcuno dicesse che quella del San Paolo è stata una sfida indimenticabile, direbbe probabilmente una bugia. E’ stata una partita bella a tratti: per una ventina di minuti nel primo tempo se l’è giocata meglio il Palermo che ha, però, il grave torto di aver gettato alle ortiche l’occasione di un calcio di rigore; ha avuto un quarto d’ora arrembante nella ripresa il Napoli. Complessivamente si sono viste all’opera due squadre che si temevano guidate da due tecnici che si rispettano (l’ultima volta si sono affrontati nella finale di Coppa Italia e Rossi aveva avuto la meglio su Mazzarri). Per giunta le fatiche infrasettimanali a cui nessuna delle due formazioni è abituata hanno, inevitabilmente condizionato la prestazione complessiva e il finale è stato una sorta di gigantesco «tira a campare» nell’attesa del fischio conclusivo di Orsato (non totalmente convincente, per la sua parte). Napoli e Palermo alla fine lasciano l’impressione di aver espresso solo parzialmente ieri sera il proprio potenziale, anche a causa di assenze importanti come quelle di Lavezzi e Liverani.
I risultati del pomeriggio obbligavano il Napoli a dare l’assalto all’intera posta per ritrovare il terzo posto ai danni della Roma. Impresa non semplice visto che il Palermo di Delio Rossi, Coppa Italia a parte, ha prodotto nelle ultime giornate ottimo calcio e trovato un positivo equilibrio. Semmai le ore che hanno preceduto la partita hanno portato al tecnico rosanero una brutta notizia: un attacco febbrile che ha impedito a Liverani di essere in campo. Perdita rilevante perché il regista è prezioso nella ricucitura del gioco, con la sua nota capacità di far girar palla. Al suo posto Rossi ha messo Nocerino che pur non avendo le stesse caratteristiche, ha svolto i compiti con buon profitto.
Che Mazzarri volesse la vittoria lo si è capito dalla maniera in cui ha sistemato il Napoli, con due attaccanti laterali, a destra Hamsik e a sinistra Quagliarella, e con una punta centrale, Denis. Una scelta forzata ovviamente anche dall’assenza di Lavezzi. Ma proprio la posizione di Hamsik e Quagliarella ha indotto Balzaretti e Cassani a un atteggiamento più prudente. Per giunta, l’errore di Bovo (per il resto inappuntabile dovendo fare da balia a Goian che sostituiva l’assente Kjaer) dopo appena sette minuti con la palla consegnata ad Hamsik (la conclusione dello slovacco finiva a lato di qualche centimetro), faceva aumentare preoccupazioni e prudenze. Con la conseguenza che sino al 20′ si è vista una partita segnata da molti errori in fase di palleggio e squadre cortissime che facevano grande densità in mezzo al campo per non dare spazi sfruttabili agli avversari.
Nel calcio gli episodi, però, possono cambiare l’andamento di una gara. L’episodio è stato il fallo si Rinaudo su Cavani che ha indotto l’arbitro Orsato a concedere (un po’ generosamente) il rigore al Palermo. De Sanctis riusciva a compiere due miracoli: prima respingeva la battuta di Miccoli, poi impediva la ribattuta di Bresciano. Di lì la gara è decollata: le squadre si sono leggermente allungate e gli spazi sono aumentati. Il palo, il salvataggio sulla linea di Hamsik evitavano al Napoli seri guai. La gara, che prometteva di essere tattica, diventava un po’ più spettacolare. Il Palermo allargando Cavani e Miccoli teneva sotto pressione gli esterni del Napoli e apriva lo spazio centrale per gli inserimenti di Simplicio (che partiva subito in pressione sul portatore avversario). Molto meglio la squadra di Mazzarri faceva invertendo le zone di Hamsik e Quagliarella (l’inizio della ripresa, con una intervento prodigioso di Sirigu sullo slovacco ne era la conferma), anche perché soprattutto il secondo accentrandosi consentiva a Maggio con le sue accelerazioni di dare profondità.
Come si temeva, gli impegni di Coppa Italia alla distanza hanno condizionato la prestazione delle due squadre. Ne ha patito il gioco diventato negli ultimi venti minuti sempre più disordinato e frammentario. E il pari ha consentito a tutte e due le squadre di continuare ad alimentare le ambizioni evitando di correre eccessivi rischi.
 
DE SANCTIS 7
GRAVA 6
P. CANNAVARO 6
RINAUDO 5.5
MAGGIO 6
PAZIENZA 6 (40′st Cigarini sv)
GARGANO 6.5
ARONICA 5.5 (15′st Dossena 5.5)
HAMSIK 5.5
DENIS 5.5 (35′st Hoffer sv)
QUAGLIARELLA 5.5
MAZZARRI 6

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