GLI SCUDETTI E LA COPPA UEFA

Arriva Careca, brasiliano, e pure Alemao. Il Napoli potrebbe dominare per Anni in Italia, ma nel 1989 punta sulla vittoria in Europa, laddove non è mai arrivato. La notte magica è quella del 17 Maggio, a Stoccarda. Il Napoli pareggia 3-3, ma è sufficiente grazie al 2-1 dell'andata con reti di Gaudino (Nativo di Frattaminore, Napoli, ma figlio di emigrati in Germania), Maradona su rigore e Careca. Nell'incontro di ritorno segna Alemao al 19', pareggia Klinsmann al 29', Ferrara segna il 2-1 al 40' e Careca il 3-1 al 61. De Napoli è sfortunato nell'autogol del 2-3 al 68' e Schmaeler segna il 3-3 all'ultimo minuto.
La formazione del Napoli è: Giuliani, Ferrara, Francini, Corradini, Alemao (Carannante), Renica, Fusi, De Napoli, Careca (Bigliardi), Maradona, Carnevale. Allenatore: Bianchi. Il secondo scudetto potrebbe essere datato prima, ma una prodigiosa rincorsa del Milan sancisce il trionfo della squadra rossonera che l'1 Maggio supera il Napoli al San Paolo. Si parla di calcio-scommesse, giocatori che non s'impegnano. Bianchi sbuffa. Insomma, è necessaria una rivoluzione che Ferlaino attua senza Tentennamenti, rinunciando A bianchi e affidando la squadra ad Albertino Bigon. Questi, etichettato come il figlio di Rocco, vince. Il suo schema prevede un difensore alle spalle degli altri (Corradini) e davanti a Giuliani. I marcatori Ferrara (a destra), Baroni (al centro) e Francini (a sinistra). I centrocampisti, da destra a sinistra, così disposti: De Napoli, Alemao, Crippa. Maradona alle spalle di Careca e Carnevale. L'avventura inizia in Napoli-Ascoli 1-0 (gol di Crippa) e finisce con Napoli-Lazio 1-0 (gol di Baroni). Stavolta, però, si invertono le parti tra Napoli e Milan. Sono glia azzurri a superare il Milan, alla penultima giornata, sconfitto a Verona, mentre il Napoli vince a Bologna. Maradona, spesso e volentieri non s'allenava. Ma proprio Maradona, pensando al mondiale del '90 in Italia, in primavera si mette in riga, si fa preparare una tabella di allenamento dal professor Dal Monte, insomma vola. E mette le ali al Napoli. Mai felici le avventure del Napoli in Coppa dei Campioni. Eliminato sempre troppo presto. Questione d'esperienza. Finì male contro il Real Madrid nell'87, finì male contro lo Spartak Mosca, in una notte gelida, con Maradona relegato in panchina ed arrivato a Mosca con un aereo privato.
Nel frattempo, Maradona aveva perduto il mondiale di Italia '90 in finale contro la Germania che godette di un rigore trasformato da Brehme a pochi minuti dalla fine. Maradona fu fischiato mentre, singhiozzante come un bambino, raccoglieva la medaglia da piazzato. Figuraccia di un'Italia becera allo stadio Olimpico.
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